E' la più importante sede di documentazione nautica in Italia. Fondato nel 1872 in Forte San Giorgio sorto sui bastioni cinquecenteschi
Questa mattina, a Forte San Giorgio, storica sede dell'Istituto indrografico della Marina, nel corso di una cerimonia presieduta dal sotto capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Aurelio De Carolis, presente il sindaco di Genova Marco Bucci, ha avuto luogo l'avvicendamento nel ruolo di direttore tra il contrammiraglio Luigi Sinapi, che lascia l'incarico dopo 5 anni, e il contrammiraglio Massimiliano Nannini.
Presente una ridotta rappresentanza civile e militare del personale dipendente, nel rispetto delle norme governative legate alla prevenzione della diffusione del COVID -19.
L’Istituto Idrografico della Marina, fondato nel 1872 e con sede a forte San Giorgio, costruito su uno dei bastioni della cerchia muraria cinquecentesca, è responsabile del servizio idrografico nazionale e della produzione di tutta la documentazione nautica ufficiale, sia cartacea che digitale, relativa ai mari italiani.
Organo Cartografico dello Stato e Ente della Marina Militare, l’Istituto ha il compito di concorrere alla sicurezza della navigazione, sia militare che mercantile, alla difesa della nazione e alla conoscenza e valorizzazione di tutto ciò che riguarda il mare, dal punto di vista tecnico, scientifico, ambientale e culturale.
A tali fini, opera fondamentalmente in quattro settori:
- attività di campagna e di ricerca idro-oceanografica in acque italiane, mediterranee e oceaniche
- redazione di normativa tecnica di riferimento per la sicurezza della navigazione
- produzione e aggiornamento di tutta la cartografia e la documentazione nautica ufficiale
- formazione del personale idrografo militare e civile (anche proveniente da altri paesi, in un’ottica di collaborazione internazionale e di capacity building di professionalità specifiche).
L’area di competenza copre una superficie di oltre 550.000 chilometri quadrati di spazi marini (una volta e mezza la superficie del paese), in relazione a uno sviluppo costiero superiore ai 7.800 chilometri, in una regione di estremo interesse strategico, situata al centro del Mediterraneo e alla confluenza delle principali rotte marittime internazionali.