Omaggio a Balilla e un concerto con la chitarra du Mazzini, al via domani le Giornate Mameliane

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04/12/2020

Sabato 5 dicembre prenderanno il via le iniziative delle Giornate Mameliane 2020. Per ricordare l’anniversario di quel “che l’inse” che diede inizio alla rivolta popolare contro gli austriaci, alle ore 10,30 verrà deposta una corona presso il Monumento a Balilla in piazza Portoria. La deposizione è a cura del Comune di Genova e dell’Associazione “A Compagna.

Alle ore 14 sul canale Youtube Genova More than this sarà pubblicato il video “Mameli, Mazzini, Verdi”: un viaggio, tra musica e parole, in compagnia di tre grandi protagonisti del Risorgimento italiano uniti da passioni e ideali patriottici, ma anche dal legame con Genova. Raffaella Ponte, direttrice dell’Istituto Mazziniano-Museo del Risorgimento, dalle sale dedicate a Goffredo Mameli e Giuseppe Mazzini, tratteggerà il legame intercorso tra i tre grandi e racconterà un episodio significativo che li vide coinvolti nel 1848, mentre il M° Scanu eseguirà – con la chitarra appartenuta a Mazzini – musiche di Giuseppe Verdi da Rigoletto e I Vespri Siciliani.

 

 Per la parte musicale, il M° Jose Scanu esegue – con la chitarra appartenuta a Mazzini – due estratti dalle due celebri opere di Giuseppe Verdi Rigoletto e I Vespri Siciliani. Brani capaci di restituire il clima risorgimentale e l'impegno politico e sociale che quell'epoca espresse anche nell’arte. Questa la scaletta: Giuseppe Verdi: Rigoletto, Parafrasi di Johann Kaspar Mertz; Giuseppe Verdi: I vespri siciliani, parafrasi di Johann Kaspar Mertz; Nicolò Paganini: Sonata n. 27 dedicata alla signorina Marina e Perigordino dalla Sonata n. 15.

 

 Le due parafrasi verdiane, contemporanee al maestro di Busseto, furono realizzate da un grande compositore boemo, appassionato dell'opera verdiana. Di Paganini sono proposti due brani tipicamente genovesi, tratti dalle 37 sonate per chitarra: la prima dedicata alla signorina Marina De Negri, amica di famiglia e ammiratrice di Nicolò, e l'altra, la danza di perigordino, a una tipica aria genovese, arrivata attraverso le truppe francesi dal Perigord, e poi divenuta una danza popolare genovese a tutti gli effetti. È il Paganini cameristico e virtuoso di chitarra, strumento che suonava in compagnia di amici nei salotti privati.

La chitarra di Mazzini
 
La chitarra appartenuta a Giuseppe Mazzini fu realizzata dal liutaio Gennaro Fabricatore di Napoli nel 1821 e utilizzata dall’ “Apostolo” nei lunghi anni trascorsi a Londra. Nel 1933 fu donata da Josephine Shaen – figlia di William, amico inglese di Mazzini – al Comune di Genova affinché fosse conservata ed esposta nell’erigendo Istituto Mazziniano (il museo fu inaugurato nel giugno 1934). 

Giuseppe Mazzini e la musica

Giuseppe Mazzini fin dalla più giovane età coltivò interesse per la musica, divenendo musicista egli stesso. I suoi interessi musicali, chitarristici in particolare, trovano testimonianza nei suoi scritti, nella nutrita corrispondenza intercorsa con la madre e con gli amici, e nella sua Filosofia della musica (1836), pubblicata inizialmente a puntate su “L'Italiano”, rivista promossa da Mazzini e da altri esuli di orientamento democratico presenti a Parigi.

Convinto assertore dell’educazione musicale quale elemento indispensabile nell’educazione e nella formazione dei singoli individui e dei popoli, divenne un profondo conoscitore del repertorio musicale di Settecento e Ottocento. Dedicò particolare attenzione anche ai canti popolari, che considerava l’espressione più genuina dell’animo umano, come testimoniato dal manoscritto musicale intitolato Canto delle mandriane bernesi, recante annotazioni autografe dello stesso Mazzini, ispirato a un canto di pastori, composto nel 1836 a Grenchen, nel cantone di Berna, durante l’esilio svizzero.

 

La musica nelle collezioni del Museo Del Risorgimento-Istituto Mazziniano

 

Tra le testimonianze più significative, quelle riferite a Niccolò Paganini e Camillo Sivori, a Giuseppe Verdi, cittadino onorario di Genova, al quale è dedicato uno spazio con documenti, lettere, cimeli testimonianza del lungo e duraturo rapporto del Maestro con Genova. Il piccolo spazio espositivo verdiano si integra con il percorso museale, nel quale sono offerte altre importanti testimonianze musicali, tra cui la chitarra appartenuta a Giuseppe Mazzini e la prima stesura autografa di Fratelli d’Italia di Goffredo Mameli con lo spartito di Michele Novaro.

 

Il M° José Scanu

Dal giugno 2012 il Comune di Genova gli ha affidato l’incarico, a titolo gratuito, per esecuzioni di periodiche funzionali alla valorizzazione della chitarra appartenuta a Giuseppe Mazzini. Sono numerosi gli eventi a cui Scanu, in stretta collaborazione con la direzione del Museo, ha partecipato in questi anni, contribuendo alla diffusione della cultura risorgimentale e alla valorizzazione dello strumento.

 

Le giornate Mameliane sono a cura dell’Ufficio Cerimoniale del Comune di Genova e dell’Istituto Mazziniano-Museo del Risorgimento, in collaborazione con il Municipio I Centro Est, la Parrocchia di N.S. di Loreto e l’associazione “A Compagna”.

 

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Info:

www.comune.genova.it

www.museidigenova.it
 

Ultimo aggiornamento: 04/12/2020