Il “Programma sperimentale di interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano” presentato interesserà soprattutto la Valpolcevera
Il 2021 si è chiuso con una notizia positiva per Genova e per la Valpolcevera: il “Programma sperimentale di interventi per l’adattamento ai cambiamenti climatici in ambito urbano” è stato ammesso a finanziamento dal Ministero per la Transizione ecologica, un finanziamento che porterà nelle casse comunali a 2.126.798,30 euro che saranno utilizzati per portare avanti le tre fasi del progetto.
«L’ammissione a finanziamento del progetto – dice l’assessore all’Urbanistica Simonetta Cenci – è un’ottima notizia. Abbiamo deciso di concentrarci sul quadrante del Polcevera nell’ottica di operare una ricucitura urbana tra le due sponde andando a intervenire in una zona che risente particolarmente del cambiamento climatico, complici l’iper cementificazione e l’aumento eccezionale delle piogge che possono causare fenomeni alluvionali. Lo scopo del progetto è quello di far diventare il torrente Polcevera un paesaggio riqualificato dal punto di vista ecologico e non più un protagonista minaccioso di una natura dalla quale difendersi».
«Il riscaldamento globale va combattuto con soluzioni innovative e concrete – commenta l’assessore alla transizione ecologica Matteo Campora – di cui il progetto lanciato dal Comune di Genova per la Valpolcevera rappresenta un modello vincente. Lo dimostra il finanziamento del Mite che ci consentirà di mettere in pratica una rete integrata di interventi per la rigenerazione di un’area strategica per la nostra città, nel quadro del grande progetto del Parco del Ponte e il Cerchio Rosso. Azioni che aiuteranno la Valpolcevera e tutta Genova ad adattarsi, in maniera smart ed ecosostenibile, ai cambiamenti climatici».
La città di Genova, da sempre proattiva nell’affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici, demografici e digitali tecnologici, ha approvato il piano d’azione denominato Action Plan Genova 2050 che comprende un nucleo di 12 azioni concrete per raggiungere alti standard di sostenibilità ambientale, di adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici, per una migliore qualità della vita con un approccio olistico e inclusivo.
Nel documento – che era stato preceduto dal Genova Lighthouse City - sono stati individuati chiaramente i tre asset di lavoro su cui concentrare azioni innovative per lo sviluppo urbano sostenibile e resiliente in linea con le richieste e gli impegni delle agende internazionali: lo Sviluppo Innovativo delle Infrastrutture, delle reti e delle comunicazioni (Asset GREY); la Rigenerazione urbana ad ampio spettro (Asset GREEN); lo sviluppo prospero e sostenibile delle tante Community e delle imprese (Asset SOFT).
Alcune di queste, marcatamente legate al cambiamento climatico trovano elementi di forza anche nel SECAP cittadino. Il percorso della città, iniziato nel 2017 con la di leadership del partenariato sull’adattamento al cambiamento climatico dell’Agenda Urbana Europea è maturato in una serie di impegni e iniziative concrete a livello internazionale e nazionale. La più recente la vede promotrice del primo tavolo di lavoro sul tema della resilienza al cambiamento climatico, accolto e supportato da ANCI Nazionale, dove metterà a disposizione la sua esperienza e capacità maturate per favorire le politiche di adattamento al cambiamento climatico a tutti i territori dei comuni italiani.
Tra le singole azioni volte a trovare possibili soluzioni alle sfide portate dagli effetti locali degli scenari di cambiamento contenute nell’Action Plan Genova 2050 è presente il progetto di rigenerazione del quadrante della Valpolcevera.
Come gli studi e le ricerche ci dimostrano ormai da anni i cambiamenti climatici rappresentano nei loro effetti un pericolo tangibile, di cui alcune manifestazioni sono già chiaramente distinguibili come, ad esempio, l’aumento eccezionale delle precipitazioni che hanno causato a Genova le alluvioni del 2010, 2011 e 2014. La cementificazione spinta dell’area del sottoponte causa l'estrema impermeabilità del suolo e non rappresenta una soluzione sostenibile per il corretto smaltimento delle acque meteoriche, inoltre nelle estati sempre più calde l’effetto di isola di calore rende la zona invivibile per i cittadini e i lavoratori.
Il progetto del Parco vincitore di un concorso internazionale e portato avanti dal raggruppamento Boeri, Metrogramma e Petra Blaise realizza, attraverso l’adozione di strategie multiple e innovative, obiettivi di resilienza e adattamento al cambiamento climatico, avendo come principio guida la tutela della biodiversità per assicurarsi anche l'incremento di servizi ecosistemici correlati. Infatti, la perdita di biodiversità a scala sia globale sia locale comporta importanti conseguenze ecologiche e sociali: può ridurre direttamente i benefici tangibili che i servizi ecosistemici forniscono all’uomo creando un grande impatto ecologico e socioeconomico. Le inondazioni periodiche sono notoriamente una problematica dell’ambito di intervento e sono determinate prevalentemente da acque di ruscellamento dai versanti e dalla risalita dell’acqua dalle condotte fognarie: per ridurre localmente l’afflusso di acqua alla rete di smaltimento, già sovraccaricata dagli apporti da monte, viene prevista l’implementazione di dispositivi di ritenzione temporanea delle acque meteoriche e di rallentamento del run-off. Il torrente Polcevera diventerà così non più il protagonista minaccioso di una natura da cui difendersi, ma piuttosto un paesaggio riqualificato dal punto di vista ecologico con un rinnovato rapporto con l'acqua da trasmettere alla popolazione.
La vegetazione ad alto fusto pensata appositamente per limitare la radiazione solare e mantenere la permeabilità al vento contribuisce inoltre a generare zone ad alto comfort termico, mitigando gli effetti delle ondate di calore e alte temperature, l'isola di calore urbana e restituendo ai cittadini luoghi sociali di qualità, dove incontrarsi anche nelle calde giornate estive.
Alla luce di queste considerazioni e degli asset di lavoro individuati, il progetto ammesso a finanziamento si muoverà sullo schema che prevede “Azioni grey” e “green” che riguarderanno il quadrante Valpolcevera e la sua rigenerazione, oltre che il Parco del ponte e il sistema di raccolta acque del torrente; ci saranno anche “azioni soft”, che riguarderanno la realizzazione di una piattaforma web che possa mettere in contatto i diversi soggetti interessati, facilitando anche la creazione di un linguaggio comune. Nell’ambito delle azioni “Soft” sarà realizzata anche una Academy per il miglioramento delle soft skill sulle tematiche cross settoriali di sviluppo rispetto al cambiamento climatico e al valore dell'adattamento trasformazionale in ambito urbano per diversi destinatari: i decisori e i practicioner delle istituzioni e delle amministrazioni, i professionisti degli ordini, la scuola e la ricerca, l’impresa, l’associazionismo e, più in generale, la società civile.
Tale servizio verrà erogato sotto forma di contenuti disponibili online, incontri, lecture, dimostrazioni e, in accordo con le esigenze di contenimento della pandemia, con incontri di carattere fisico come workshop, corsi di formazione e affiancamento sull'adattamento al cambiamento climatico, utilizzando anche il sito di implementazione delle misure Green e Grey, coinvolgendo possibilmente realtà di quartiere.
In particolar modo le azioni più incisive saranno svolte nei quadranti b3 e b4, che ricomprendono sia il Memoriale che la Radura della Memoria, dove il finanziamento servirà a realizzare l’intervento delle aree verdi.