Convegno “La città che cura-La salute mentale come bene comune”

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Articolo del
18/05/2023
La Città che Cura-La salute mentale come bene comune

A Palazzo Ducale confronti, verifiche e ricerche di soluzioni su percorsi condivisi

Claudio Critelli

“La città che cura-La salute mentale come bene comune”, il convegno organizzato da Asl3 Genovese ospitato nel Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale, è stato un importante momento di condivisione e verifica con gli stakeholder e la cittadinanza del percorso di applicazione del Patto per la Salute mentale, dei risultati ottenuti e dei programmi futuri. Un evento organizzato per cercare di creare nuove reti e collaborazioni, istituzionali e non, per migliorare la salute mentale della popolazione all’interno di un modello di medicina di condivisione volto a favorire la collaborazione della comunità su temi di salute pubblica.

 

Sei lei tavole rotonde dedicate: giovani e scuola, formazione e occupazione come veicolo di salute, la migliore autonomia possibile come obiettivo di recovery, integrazione e innovazione nei percorsi di cura, salute mentale e politiche sociosanitarie, estensione del Patto per la Salute Mentale. Cinquanta i relatori tra esperti del settore e rappresentanti di enti e associazioni.

 

Da parte dell'amministrazione comunale a portare i contributi sono stati gli assessori Lorenza Rosso (Servizi Sociali, Famiglia e Disabilità) e Mario Mascia (Urbanistica e Lavoro).

 

«In questo importantissimo convegno dove le persone ed i loro bisogni sono stati messi al centro, è emersa l’importanza di fare rete con tutti gli operatori coinvolti ed il focus sull’importanza degli inserimenti lavorativi per le persone con fragilità e l’accompagnamento all’autonomia abitativa - ha sottolineato l'assessore Lorenza Rosso -, due temi sui quali il Comune di Genova pone attenzione particolare con progetti dedicati».

 

«Dal punto di vista dell'urban planning questo convegno organizzato da Asl3  evidenzia l'incidenza delle scelte urbanistiche sul benessere delle persone valutato in senso fisico psichico e sociale - spiega l'assessore Mario Mascia -. In questo senso l'urbanistica può offrire criteri utili a far sì che gli spazi verdi, l'universal design e il wayfinding, il segnalamento, l'illuminazione pubblica e la creazione di mixité funzionali e sociali, tramite co-housing e spazi di partecipazione attiva dei cittadini all'interno del tessuto urbano, possa incentivare circoli virtuosi di partecipazione e vivificazione delle aree del territorio. L'obiettivo è una città a misura di persona non solo accessibile e fruibile ma anche quotidianamente vissuta. Come sottolineò l'Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1948, il benessere dev'essere inteso non solo come assenza di malattia o di infermità ma come garanzia di un giusto mix tra le funzioni dei servizi e altre che soddisfino i bisogni di tutte le persone avendo a disposizione in un raggio di prossimità beni a soddisfazione dei bisogni quotidiani».

 

Fra i dati emersi vi è stata la conferma che il Covid ha aumentato le specifiche richieste di cura richiedendo un'opera sinergica di azioni di sistema per affrontare le varie problematiche. Fra i numeri elencati da Lucio Ghio, direttore del dipartimento di salute mentale di Asl3, spicca quello dei 25mila pazienti seguiti con un'incidenza di 98 su 10mila abitanti. Le patologie più frequenti sono quelle legate ai disturbi dell’umore, depressioni e disturbo bipolare, e disturbi d’ansia che costituiscono il 50% delle richieste di aiuto.

 

La città che cura è il titolo del Patto della salute mentale siglato nel 2018 da circa sessanta istituzioni e associazioni cittadine con l’obiettivo di coinvolgere le risorse del territorio e della comunità sui temi della salute mentale e di dare forza alla cultura dell’integrazione tra la cura più propriamente detta (farmacologica e psicologica) e il prendersi cura dei bisogni sociali della persona, con particolare riferimento all’inclusione sociale e all’autonomia della persona. Pensare a una città che cura significa costruire e ricostruire tessuti di senso e di relazione attorno al tema della salute mentale coinvolgendo in questo processo tutta la cittadinanza, le istituzioni politiche, le altre istituzioni sanitarie, le associazioni, le imprese e gli individui stessi.
 

Ultimo aggiornamento: 18/05/2023