Forte Puin

Contenuto

Cenni storici

Forte Puin è una “casa-forte” (“maison-forte” o “blockhaus”) a torre munita di recinto bastionato, realizzata nel XIX secolo. Situata nel Municipio IV Media Val Bisagno, il suo nome è correlato a un toponimo locale: le “Baracche di Puin”.

 

L’origine del Forte risale alle opere campali realizzate durante l’assedio austriaco del 1747 per proteggere il vertice settentrionale delle Mura Nuova, ovvero la posizione del bastione dello Sperone dove oggi si trova l’omonimo Forte. Quando i soldati austriaci raggiunsero Genova, occupando alcune posizioni collinari tra cui il Monte Diamante, venne realizzata una linea di trincee, rinforzata da ridotte (piccoli fortini in terra battuta, legno e pietra a secco), lungo la dorsale dominata dalla posizione che oggi ospita il Puin e dalle cime dei Due Fratelli. Una delle ridotte fu costruita dove oggi si trova il Forte.

 

I trinceramenti e le ridotte vennero riallestite durante l’assedio austriaco del 1800, in questo caso con estensione fino alla cima del Diamante (dove tra il 1747 e la fine del ‘700 era stato realizzato l’omonimo Forte).

 

A partire dal 1806, il Genio militare napoleonico elaborò un primo progetto per la realizzazione di fortificazioni in muratura sulla posizione del Puin e sulle cime dei Due Fratelli (Fratello Minore e Fratello Maggiore), per conferire maggiore solidità al sistema di protezione dello Sperone, proteso verso nord e culminante nel Forte Diamante. Nel 1815 l’idea di realizzare tre opere permanenti in queste posizioni venne ripresa dal Genio militare sabaudo e prese corpo nella forma di tre “case-forti” a torre di diverse dimensioni. Nel caso del Forte Puin e del Fratello Minore, le “case-forti” furono dotate di bertesche a terrazzino con caditoie e, in tempi diversi, di un recinto bastionato. Quello del Puin prese corpo a partire dal 1818, con cancello d’ingresso rivolto a sud, protetto da fossato e dotato di ponte levatoio. Nel 1830 il Forte Puin era completo, formato da due perimetri difensivi: quello esterno - il recinto - e quello interno, coincidente con la “casa-forte”, che aveva anche la funzione di luogo di acquartieramento della guarnigione.

 

Il Forte venne cancellato dalle liste militari nel 1908. Negli anni ‘60 fu dato in concessione all’architetto Fausto Parodi che lo restaurò, a proprie spese, abitandolo fino alla prima metà degli anni ‘80. Attualmente è gestito dall’associazione Outdoor Experience, che lo apre al pubblico nei weekend.

Progetto

L’intervento di restauro conservativo prevede:

 

  • Il ripristino delle condizioni di sicurezza del Forte attraverso una serie di consolidamenti strutturali
  • il rifacimento dell’impermeabilizzazione della copertura per rendere accessibile anche la terrazza all’ultimo piano
  •  la ricostituzione del piccolo corpo di fabbrica retrostante
  • Il restauro conservativo dei prospetti del Forte
     

Lo stato di conservazione del corpo di fabbrica appare buono per quanto riguarda le strutture murarie. All’esterno, si rileva la necessità di una manutenzione programmata senza interventi strutturali mentre all’interno, a causa del prolungato abbandono, si rendono necessari interventi sulle strutture e  sugli impianti, oltre a quelli di risanamento e restauro.

 

I lavori si concentreranno principalmente sul torrione e sul piccolo corpo di fabbrica retrostante.

 

All’interno del Forte, oltre agli interventi di consolidamento della volta al piano terra, sono previsti gli interventi di ripristino della pavimentazione e della scala di accesso alla copertura, attualmente in pessimo stato di conservazione, la sistemazione dei parapetti in mattoni lesionati e l’adeguamento del sistema di smaltimento delle acque piovane. È previsto, inoltre, il ripristino degli intonaci e della pavimentazione degradati dall’umidità.

 

Vista la sua posizione strategica, Forte Puin potrà essere destinato a diventare un rifugio, un punto di sosta e di accoglienza lungo i percorsi escursionistici della Strada dei Forti.

 

Il progetto PNC-FORTI MOGE-21034 è stato finanziato grazie ai fondi  del Piano Nazionale degli investimenti Complementari al PNRR (PNC), nello specifico il Piano degli Investimenti strategici sui siti del patrimonio culturale, edifici e aree naturali  (D1).

 

Dati

costo intervento 720.000 euro
partenza lavori novembre 2023
durata lavbori 335 giorni
fine lavori ottobre 2024
cosa diventerà un rifugio un punto di sosta e accoglienza  lungo i percorsi escursionistici della strada dei forti

Foto