
Il concept della stagione è 'Naviganti'
Presentata questa mattina la nuova stagione del Teatro Carlo Felice, che segna l’inizio di un percorso: non solo per il rinnovamento della guida istituzionale e artistica – con il nuovo sovrintendente Michele Galli, il nuovo direttore artistico Federico Pupo – ma per lo sguardo condiviso verso un’idea di teatro inteso come spazio vivo.
La prima rotta è tracciata: si parte da Don Giovanni e approda alla Bohème, due capolavori che aprono e chiudono una stagione fatta di scelte forti, ritorni d’autore e nuove tappe. È il tempo dei Naviganti, di coloro che cercano senso nel viaggio, non solo nella meta. È il tempo di tracciare nuove mappe, attraverso grandi titoli del repertorio e inedite voci della contemporaneità.
«La nuova stagione del Teatro Carlo Felice è un vero e proprio viaggio, un navigare tra tradizione e innovazione, radici e orizzonti nuovi, in cui il teatro diventa uno spazio vivo, inclusivo e generativo, aperto a tutte le voci e a tutte le storie – ha commentato la sindaca di Genova Silvia Salis - Il nostro Teatro si conferma come un luogo di incontro, di comunità e di crescita, dove artisti, cittadini e giovani trovano uno spazio per condividere emozioni e riflessioni. In questo senso, il cartellone è pensato come una carta nautica, con punti cardinali e rotte possibili, che invita tutti a salire a bordo e a scoprire insieme le meraviglie di un teatro che si apre al mondo. Voglio ringraziare il nuovo sovrintendente Michele Galli e il direttore artistico Federico Pupo per aver immaginato questa stagione come un racconto in più tappe, un viaggio tra epoche e linguaggi diversi, un’occasione per ascoltare, sognare e dialogare».
Navigare, per Genova, è molto più che un’immagine evocativa. È la storia che la città porta nelle sue pietre e nei suoi venti, nel profilo del porto e nei suoi orizzonti mobili. È la sua vocazione: partire, tornare, attraversare. Il Teatro Carlo Felice – posto nel cuore pulsante della città, accanto a piazza De Ferrari, che è snodo e salotto – incarna da sempre questa dimensione. Il teatro stesso è architettura che si offre al paesaggio come torre-faro.
Nelle sere di spettacolo, quella torre si accende, segnando il tempo della comunità e creando un punto di orientamento, come un porto nella notte. È da questa immagine che nasce il concept della stagione: Naviganti. Navigare significa tracciare nuove rotte anche nella programmazione: accanto ai grandi capolavori del repertorio – da Mozart a Verdi, da Puccini a Wagner – il Teatro Carlo Felice propone nel 2025/2026 titoli meno frequenti come Il campiello di Wolf-Ferrari e l’opera contemporanea Il nome della rosa di Francesco Filidei.
Una programmazione che si configura come una carta nautica da esplorare, dove ogni titolo è un approdo e ogni stagione è un tratto di mare. E in questo disegno, ogni allestimento è pensato per dialogare con il tempo presente, senza nostalgia ma con radicamento. In questo spirito, la nuova stagione non si limita a proporre spettacoli, ma intende aprire visioni. A chi entra per la prima volta in sala e a chi ci torna ogni sera. Ai più giovani, cui è dedicata La bohème con i solisti dell’Accademia, e ai cultori della lirica, che troveranno in Tristan und Isolde e Don Giovanni occasioni di ascolto e riflessione più rare e complesse.
Tutte le info: https://operacarlofelicegenova.it/spettacolo/stagione-artistica-2025-26/