
Alessandro Morgante eletto nel consiglio di amministrazione del Convitto nazionale Cristoforo Colombo; approvata l'intitolazione del Centro Civico di Cornigliano a Leila Maiocco
Dopo la discussione degli articoli 54, interrogazioni a risposta immediata, alle 15 si è aperto il Consiglio comunale, con 34 consiglieri presenti.
In apertura di Consiglio comunale la consigliera di Noi Moderati Ilaria Cavo ha chiesto di intervenire per proporre la convocazione di una commissione capigruppo, “necessaria – ha detto - per discutere dell’atto approvato dalla Giunta comunale, riguardante la manovra di bilancio con aumento dell’IMU”. A questa richiesta si sono uniti tutti i consiglieri dell’opposizione. Il presidente del Consiglio comunale Claudio Villa ha posto in votazione la richiesta che è stata respinta, con 21 voti contrari della maggioranza e 13 favorevoli dell’opposizione.
La minoranza ha, quindi, deciso di abbandonare l’aula e i lavori sono proseguiti con la sola maggioranza.
I due ordini del giorno straordinari presentati dai consiglieri della Lega Alessio Bevilacqua e Paola Bordilli (Fenomeni di furti, violenza e spaccio nella zona di calata Vignoso e vie limitrofe) e dal consigliere di Forza Italia Mario Mascia (Regolamento sul lavoro agile, approvato con Deliberazione di Giunta comunale n. 28 del 27 febbraio 2025) sono stati rinviati alle prossime sedute per mancanza in aula dei proponenti.
È stato quindi discusso il primo punto all’ordine del giorno: la proposta di delibera di consiglio 2025/182 “Designazione di un componente del consiglio di amministrazione del convitto nazionale Cristoforo Colombo”, del presidente del Consiglio comunale Claudio Villa. Si legge nell’atto: “Premesso che è in scadenza, per compimento del triennio di carica, il mandato del Consiglio di Amministrazione del Convitto Nazionale “Cristoforo Colombo” di Genova di cui fa parte un delegato del Consiglio Comunale, conferito con Decreto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca in data 21/07/2022, il 19 giugno 2025 è stato pubblicato all’Albo on line del Comune di Genova e nell’apposita sezione del sito istituzionale l’avviso per la presentazione delle candidature. Sono pervenute entro il termine stabilito le candidature di Marco Castagnola, Mario Ghiglione e Alessandro Morgante”.
Il Consiglio comunale ha proceduto quindi alla votazione, a scrutinio segreto e per appello nominale: Alessandro Morgante è stato eletto con 20 voti. Due le schede bianche. La delibera è stata approvata con 24 voti favorevoli.
Si è poi proceduto alla discussione della mozione 2025/31 “Intitolazione del Centro Civico di Cornigliano a Leila Maiocco e implementazione attività socio-culturali”, presentata da tutti i consiglieri di Lista Civica Silvia Salis, Alleanza Verdi Sinistra, Partito Democratico, Movimento 5 stelle, Riformiamo Genova. Con questo atto i consiglieri di maggioranza impegnano la sindaca e la Giunta ad “Attivarsi presso gli assessorati e gli uffici competenti affinché il Centro Civico di Cornigliano possa essere intitolato a Leila Maiocco e, di concerto con il Municipio VI Medio Ponente e le associazioni presenti sul territorio, affinché vengano promosse iniziative al fine di valorizzare il Centro Civico, anche valutando la stesura di un bando di assegnazione ad hoc con un percorso partecipato”. La mozione, comprensiva di un emendamento presentato dalla consigliera Sara Tassara (lista Salis) è stata approvata con 24 voti favorevoli.
È stata poi discussa l’interpellanza 2025/45 “Il piano commerciale dentro alla struttura del Palasport, nella parte che è destinata ad utilizzo commerciale, presso il Waterfront di Levante” presentata dal consigliere del Pd Edoardo Marangoni. Il consigliere chiede di conoscere “Quale sia realmente il piano commerciale del Palasport, nella parte che è destinata ad utilizzo commerciale, presso il Waterfront di Levante, e quali iniziative la Giunta intenda assumere e compiere”.
Ha risposto l’assessora al Commercio Tiziana Beghin: «L’autorizzazione commerciale rilasciata ha una difformità sostanziale rispetto alla normativa regionale che parla dei centri commerciali tematici. In pratica, la normativa ci dice come devono essere i così detti centri tematici, ovvero innanzitutto coerenti con il luogo in cui vengono pensati e costruiti. Nel nostro caso però è evidente che è stata disegnata una cornice che cancella completamente il tema della nautica e del mare. Quindi quel centro non è tematico, perché non è coerente con il luogo. È un semplice centro commerciale. Se il centro commerciale non fosse stato costruito avremmo potuto invocare questa difformità, ma noi lo abbiamo già in piedi, è di proprietà di un privato, ed è legato ad un centro sportivo, faccio fatica a chiamarlo Palasport per motivi di spazi, che è invece di proprietà comunale. È corretto però, a tutela dell’ente, avere un confronto con l’Avvocatura, affinché ci dia un parere sui passi che possiamo intraprendere in futuro. Ho chiesto quindi di esaminare tutti gli atti, per capire le possibilità, se ce ne sono, che abbiamo di reindirizzare l’operazione verso finalità che siano non solo di interesse privato ma soprattutto pubblico».
Il presidente Claudio Villa ha infine dichiarato decadute due interpellanze presentate dal consigliere di Fratelli d’Italia Nicholas Gandolfo (Aggiornamenti lavori progetto della nuova strada di collegamento Apparizione e Corso Europa - Via Shelley e “Aggiornamenti frana e messa in sicurezza di Via Posalunga”) che non era più presente in aula.
Il consiglio si è chiuso alle 17.
«Riguardo il tema le mie competenze si incrociano con quelle dell’assessore Ferrante perché parliamo anche di assi di forza. Il progetto, ereditato dalla passata Amministrazione, ha lo scopo di migliorare i collegamenti delle zone collinari con il centro di Genova e non prevede riduzione dei km percorsi, ma un incremento di km, usando mezzi su gomma. L’assessore Ferrante ha già potuto dichiarare che non è prevista la rottura di carico in piazza Galileo Ferraris e quindi il problema da lei sollevato non si pone. L’asse che riguarda Galileo Ferraris dovrà rispondere alle esigenze di spostamento di un’area tra le più popolate, con riduzione dei tempi di percorrenza e l’introduzione di nuovi bus più moderni». Lo ha detto l’assessore alla Mobilità Emilio Robotti, rispondendo all’interrogazione del consigliere Filippo Bruzzone (Lista Silvia Salis Sindaca), riguardante “Il taglio e l'accorpamento delle linee Amt della Bassa Valbisagno (linee 356, 82 e altre)”
«Premettendo che se ha da segnalare delle situazioni specifiche, la invito a farlo rivolgendosi al nostro assessorato, vorrei precisare che le pensiline collocate presso le fermate AMT non sono direttamente amministrate dalla nostra azienda di Trasporto Pubblico Locale, ma dalla società IGP-Decaux attraverso un accordo contrattuale sottoscritto con il Comune di Genova. Parliamo di una società specializzata nei settori dell’arredo urbano e della pubblicità esterna, attiva anche in altre città europee. La gestione delle pensiline comprende gli oneri di manutenzione ordinaria e straordinaria: un servizio che IGP eroga a titolo gratuito, finanziandolo con gli introiti derivanti dalla gestione degli spazi pubblicitari che ha ottenuto in concessione. C’è un contratto di arredo urbano in vigore che disciplina modalità di gestione, manutenzione e, nel caso, sostituzione delle pensiline. Sul rispetto delle clausole contrattuali vigila la Direzione Mobilità del Comune di Genova attraverso un’attività di monitoraggio costante volta a garantire il rispetto di standard qualitativi e operativi: il contratto prevede anche la possibilità di procedere alla sostituzione delle pensiline obsolete con modelli di nuova generazione in vetro e acciaio. Lungo gli assi di forza del TPL la manutenzione garantita da IGP Decaux sarà limitata ad interventi di tipo ordinario, non essendo quelli straordinari previsti ad oggi dal contratto in essere, così come l’installazione di nuove pensiline in fermate non previste. Quindi, in caso di installazione di nuove pensiline, servirebbe la revisione dell’accordo in essere o l’affidamento a un nuovo soggetto gestore. Voglio comunque puntualizzare che IGP Decaux ha dimostrato negli anni un’efficienza significativa nell’intervenire sulle pensiline esistenti, soprattutto in occasione di danneggiamenti dovuti ad atti vandalici: spesso, in questi casi, le condizioni di decoro e funzionalità delle pensiline sono state ripristinate con una media di 24 ore». È la risposta dell’assessore alla Mobilità sostenibile Emilio Robotti all’interrogazione del consigliere di Fratelli d’Italia Valeriano Vacalebre che domandava “informazioni in merito all’esistenza di un programma che monitori la situazione dell’installazione di nuove e la manutenzione delle esistenti pensiline AMT, sulle fermate degli autobus su tutto il territorio genovese, per consentire una più confortevole attesa da parte degli utenti sia in questo periodo estivo caratterizzato da picchi di caldo estremo che nell’approssimarsi del periodo autunnale, di solito caratterizzato da nuove e abbondanti precipitazioni”.
«L’area della spiaggia in prossimità del campetto Polis, unica realtà “viva” nella zona di Punta Vagno, non è ancora stata riqualificata e attorno ad essa persistono situazioni di forte degrado come l’immobile in precedenza sede di giochi per bambini, ora vuoto e per questo potenziale sede di attività non lecite. Dopo il presunto caso di stupro avvenuto la scorsa settimana e ancora oggetto di accertamenti, già da una settimana la Polizia Locale ha istituito un presidio fisso di controllo serale che sta funzionando: infatti, i resoconti pressoché quotidiani degli agenti riferiscono l’assenza di accampamenti temporanei, a testimonianza dell’esito positivo del nostro intervento. La zona, però, ha bisogno da tempo di essere riqualificata e sul capannone di cui si è parlato è già stata avviata un’istruttoria: bisognerà fare ulteriori ragionamenti, anche con la Polizia Locale, per continuare a presidiare l’area che, ripeto, nell’ultima settimana non ha visto il verificarsi di atti illeciti». Ha risposto così l’assessora alla Sicurezza urbana Arianna Viscogliosi all’interrogazione del consigliere Sergio Gambino (gruppo misto) che chiedeva: “Recentemente si sta verificando un incremento esponenziale di bivacchi e accampamenti in una delle zone oggetto di importanti lavori di riqualificazione urbanistica. Si chiede alla Civica Amministrazione quali soluzioni intenda adottare per risolvere il problema”
«Riguardo le tempistiche di questi lavori di riqualificazione sono tre gli interventi da trattare: quello sul marciapiede di via Giotto è stato concluso, è stato realizzato l’ampliamento per migliorare l’accessibilità agli spazi scolastici del polo di via Giotto ed è stato completato con ringhiera para- pedonale e nuova pavimentazione. La modifica del nodo via Giotto- via Borzoli- via Antinori è un intervento in fase di conclusione, perché rimangono da realizzare lo scivolo in corrispondenza del marciapiede di via Sparta e la messa a dimora delle nuove piantumazioni nelle fioriere già posizionate e dotate di impianto di irrigazione. Riguardo le asfaltature della parte carrabile del nodo sono programmate per la fine di luglio da terminarsi entro il 10 agosto. Infine in piazza Aprosio l’intervento è in fase di conclusione, è stata realizzata la riqualificazione della piazza, con riorganizzazioni degli spazi. Rimangono da posizionare le barriere a protezione delle alberature messe a dimora. Le asfaltature della parte carrabile sono programmate per la fine di luglio, da concludersi entro il 10 agosto». Lo ha detto l’assessore Emilio Robotti rispondendo all’interrogazione del consigliere Massimo Romeo (AVS) riguardante i “lavori non ancora conclusi in via Borzoli incrocio via Giotto Sestri Ponente, e previsione del termine degli stessi”
«Ringrazio la consigliera per la domanda che pone all’attenzione un fenomeno di grande attualità e che potrebbe ripresentarsi perché le recenti condizioni climatiche, caratterizzate da temperature elevate e ondate di calore come quelle che abbiamo appena vissuto, rappresentano una sfida significativa per l’integrità delle reti elettriche, soprattutto per quanto riguarda i tratti interrati perché queste condizioni climatiche compromettono l’integrità dei materiali delle componenti elettriche, ne accelerano il deterioramento e possono quindi causare guasti multipli e disservizi prolungati e diffusi. Per quanto riguarda i black out che si sono verificati non esistono, nel breve periodo, soluzioni tecniche applicabili al di là dell’utilizzo di un generatore di cui quelle strutture come gli ospedali dovrebbero essere dotate e che permettono di superare la fase di black out nella sua durata temporale. L’unico rimedio che possiamo porre a questa situazione è quella di guardare a un orizzonte temporale di medio termine attraverso la digitalizzazione e l’incremento della resilienza dell’infrastruttura di distribuzione elettrica. La società che si occupa di elettrica nel nostro comune ha già avviato, prima dell’insediamento di questa giunta, un piano di interventi strutturali che vogliono rispondere proprio a questo. Il piano prevede la riqualificazione delle cabine secondarie degli impianti che trasformano la corrente da media a bassa tensione e la distribuiscono agli utenti; la sostituzione dei cavi interrati che spesso, appunto, sono usurati e la costruzione di 125 nuove cabine secondarie. Il Comune di Genova aveva avviato, su fondi PNRR, il progetto GenoWatt, che cerca appunto di fornire soluzioni rispetto agli spazi per queste nuove cabine. Quali possono essere ruoli del Comune rispetto a questa situazione? Innanzitutto l’intenzione è quella di collaborare e di continuare a farlo con E-Distribuzione per il supporto di queste attività, ma anche di dare informazioni attraverso azioni mirate per mitigare gli effetti dei black out, proprio attraverso informazioni preventive che ci vengono fornite da E-Distributione alla cittadinanza, in maniera da avvisare i nostri concittadini su cosa succede in caso di blackout: sono anche previsti ristori, rimborsi sia per danni di lieve entità legati ai blackout brevia, sia per danni legati a periodi più prolungati». È questa la risposta dell’assessora alle Politiche energetiche Silvia Pericu all’interrogazione della consigliera di Orgoglio Genova Ilaria Cavo in cui si “Chiede all’amministrazione: quale sia la situazione attuale e come intende attivarsi per porre rimedio ai numerosi black-out dovuti al calo di tensione di energia elettrica degli ultimi giorni che hanno creato forti disagi sia ai cittadini sia alle attività commerciali con gravi ricadute sul tessuto sociale ed economico”.
«Questo è un tema legato anche a eventi che sono accaduti di recente in un locale della zona e che, purtroppo, sovente anche in passato aveva manifestato i comportamenti segnalati che vanno in contrasto con l’ordine sociale, che è un elemento che va preservato in materia di ordine pubblico e che pertanto è di competenza prioritaria delle forze dell’ordine. La Polizia locale svolge un ruolo fondamentale, innanzitutto con un presidio fisso in piazza Vittorio Veneto, dal lunedì al sabato, dalle 13 alle 22. Questo presidio è stato previsto proprio in relazione alle numerose segnalazioni che abbiamo ricevuto anche da parte del presidente di quel municipio, con il quale mi sento di frequente e che recentemente ci ha ringraziato per il presidio e per come lavorano che garantisce ai cittadini l’ordine pubblico che comporta. Poi sono state previste delle pattuglie di quartiere, con agenti che fanno veri e propri sopralluoghi: sono pattuglie composte da due operatori che a seconda delle necessità possono chiamare i colleghi e che sorvegliano quotidianamente, in orario diurno, le zone un po’ più critiche come via Buranello, via Cantore, via Rolando e le zone di Dinegro e della Fiumara, con compiti sia di prossimità e quindi di vicinanza ai cittadini, ma anche e soprattutto con funzioni di sicurezza. L’efficacia di questo presidio in piazza Vittorio Veneto è pratica, perché proprio in relazione agli spiacevoli fatti che si sono verificati, hanno dimostrato la presenza e la prontezza dei nostri agenti agenti che sono immediatamente intervenuti. Voglio anch'io ringraziare gli uomini e le donne che lavorano nel corpo di Polizia locale che garantiscono quotidianamente prossimità e sicurezza e questo è un esempio concreto, perché sono intervenuti e hanno sedato una situazione estremamente critica e naturalmente hanno chiamato le forze dell'ordine che sono che sono arrivate. Infine, siamo presenti in quei comitati di sicurezza di cui accennava il consigliere Bevilacqua. È stato avviato un osservatorio regionale delle periferie che ha individuato in Sampierdarena tra le zone da presidiare: questi territori otterranno finanziamenti ministeriali finalizzati soprattutto alle attività preventive, perché la Polizia locale è fondamentale. La sicurezza va garantita, ma bisogna lavorare anche a monte, lavorare sulle cause che portano a situazioni di degrado e violenza. Sono certa che lavorando sia sulla prevenzione, anche grazie a questi finanziamenti che arriveranno, sia su quella repressiva, otterremo un risultato ottimale per la nostra città». Ha risposto così l’assessore alla Sicurezza urbana e alla Polizia locale Arianna Viscogliosi alle interrogazioni dei consiglieri Enrico Vassallo (PD), Nicholas Gandolfo (Fratelli d’Italia) e Alessio Bevilacqua (Lega) aventi come oggetto la questione sicurezza nel quartiere di Sampierdarena.
Vico Croce Bianca: l’assessora al Sociale del Comune di Genova Cristina Lodi risponde in aula alla consigliera di maggioranza Maria Luisa Centofanti (Riformiamo Genova) in merito alla situazione socio-sanitaria, a pochi mesi dall’attivazione sperimentale del nuovo presidio di comunità nel centro storico di Genova. La consigliera Centofanti ha chiesto nello specifico nella sua interrogazione questo pomeriggio in Consiglio comunale “Quali azioni l’Amministrazione intende sostenere o promuovere a fronte del perdurare della complessa situazione di vico croce bianca e quali enti, ad oggi poco coinvolti, dovranno essere interessati per affrontare sistematicamente fenomeni così complessi”. «In merito alla situazione di vico Croce Bianca- risponde l’assessora Lodi- c’è stato un confronto importante in queste settimane con Asl e Prefettura, che ha permesso intanto di trovare delle strategie nell’immediato, e poi di prevedere per il futuro progetti che possano affrontare in maniera non più emergenziale, ma strutturale le criticità di quel presidio. E’ necessario specificare che l’Ente del Terzo Settore Afet Aquilone rappresenta una realtà attiva da anni nel contesto sanitario, sociale e sociosanitario. In rapporto con Regione e Comune appartiene alla rete degli enti del Terzo Settore che si occupano delle persone vittime di tratta HTH e in rapporto al Comune si occupa delle persone senza fissa dimora e con fragilità sociali, nell’ambito del Patto di Sussidiarietà a contrasto della marginalità, anche grave, attraverso linee di attività diurne sociali presso Vico Croce Bianca, un’educativa territoriale di strada e le prime accoglienze del Piano Inverno. Recentemente- continua la Lodi- per volontà congiunta di Regione e Comune di Genova è stata attivata una sperimentazione che prevedeva il potenziamento del presidio sociale nelle ore notturne ed il sabato e la domenica, per dare maggiori possibilità alle persone di accedere ai servizi di base ristoro, alle docce, alle lavatrici, per consulenza legale e pacchi alimentari, o semplicemente socializzare e recuperare le energie in un ambiente protetto. Tuttavia, dai ritorni della prima attività sperimentale, e da quanto emerso nel Tavolo del Commercio e della Sicurezza, convocato dalla Prefettura ad inizio luglio, è emersa una problematica riguardante la presenza in alcune fasce orarie, di una utenza che non corrisponde all’oggetto della sperimentazione e non permette di concentrare l’attività verso gli elementi innovativi richiesti. Nello specifico si tratta di persone con problematiche legate a dipendenze che non possono trovare risposta nell’ oggetto della sperimentazione sociale né tanto meno nel personale educativo richiesto nella progettualità e per questo, in accordo con l’Ente del Terzo Settore, si è prevista una rimodulazione della fascia oraria da lunedì 7 luglio, con l’espansione dell’attività del presidio sociale solo il sabato e la domenica e solo di giorno. Nel mese di agosto saranno nuovamente analizzati i dati al fine di comprendere eventuali altre necessità, per dare comunque una risposta sanitaria ai bisogni delle persone con dipendenze che necessitano interventi da parte di ASL».