
«A rischio le procedure di acquisizione nel civico patrimonio da destinare alle associazioni», l'allarme lanciato dall'assessore comunale al Patrimonio
«Il fondo strutturale regionale, istituito con apposita legge 2/2024, è senza dotazione finanziaria: nonostante sia quasi fine anno, al momento, come Comune abbiamo la certezza che non saranno stanziate risorse per il 2025 e non abbiamo notizia di stanziamenti per il 2026». È l’allarme lanciato dall’assessore al Patrimonio Davide Patrone in merito alla mancanza di risorse dedicate alla riqualificazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata e mafiosa.
«Nel 2020 erano stati destinati, tramite bando, ben 500.000 euro del Fondo strategico regionale, per il solo Comune di Genova – ricorda l’assessore Patrone – e, nel 2024, era stato pubblicato un bando da 600.000 euro con cui il Comune aveva ottenuto circa 100.000 euro per la riqualificazione di via Vico in Albaro. Genova è tra i Comuni che hanno procedure in corso presso l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata: tuttavia, in questo momento di totale incertezza o, forse per meglio dire, di quasi assoluta certezza di assenza di copertura nel fondo regionale, non è possibile procedere alla richiesta di acquisizione nel civico patrimonio le decine di immobili ancora frutto delle confische e quindi attivare l’iter per le future assegnazioni per finalità istituzionali e sociali».
«A Genova – continua Patrone – abbiamo circa una settantina di immobili che hanno trovato una nuova vita, tantissime associazioni ed enti no profit che cercano spazi, ma la totale assenza di risorse rischia a oggi di bloccare un circuito virtuoso che negli anni, grazie alle tantissime anime dell’associazionismo territoriale, si era innescato, in piena collaborazione con gli uffici competenti della direzione comunale del Patrimonio. Come amministrazione vogliamo che siano i territori a farsi tramite delle istanze per il riutilizzo sociale di questi locali, ma senza locali disponibili, tantissime richieste rischiano di restare senza risposta».
Ricordo che la riqualificazione e la rivitalizzazione di questi immobili sottratti alla malavita sono tasselli fondamentali e imprescindibili nella lotta alle mafie – conclude Patrone – Auspico quindi che Regione Liguria possa al più presto provvedere, come da legge varata dall’ente di piazza De Ferrari, non più tardi di un anno e mezzo fa, a destinare un fondo su cui possa essere costruito un bando per i Comuni. Chiederò un incontro con gli uffici regionali competenti per fare chiarezza sul futuro dei finanziamenti».
