Forte Begato

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Cenni storici

Il Forte Begato fa parte, insieme ai Forti Sperone e Castellaccio, del blocco centrale del sistema dei Forti, realizzato a cavallo delle Mura Nuove per proteggerne il vertice settentrionale. Il nome del Forte deriva dall’omonima località della Valpolcevera.

 

La valenza tattica del sito, il “Piano delle Fosse” (collocato lungo il crinale compreso tra il Monte Peralto e il Colle di Promontorio) emerse già in età medievale, durante gli scontri tra Guelfi e Ghibellini, e all’inizio dell’età moderna, durante l’assedio francese del 1507. Nel 1625, per far fronte alla minaccia portata contro Genova dai franco-piemontesi, il sito fu interessato dalla realizzazione di una linea di opere campali (trinceramenti, ridotte e fortini in terra battuta, legno e pietra a secco) allestita tra il Monte Peralto e la Lanterna.

 

L’anno successivo, il governo della Repubblica di Genova decise di sostituire le opere campali con una nuova grande cinta muraria, le “Mura Nuove”, nell’ambito delle quali il Piano delle Fosse fu destinato a ospitare tre bastioni protesi verso la Valpolcevera.

 

Nel 1815, dopo l’annessione di Genova al Regno di Sardegna, il Genio militare sabaudo decise di rafforzare la posizione realizzandovi una grande caserma fortificata (destinata tanto all’acquartieramento della truppa quanto alla difesa) di forma quadrangolare, munita di quattro baluardi ai vertici, in grado di ospitare una guarnigione ordinaria di circa 400 uomini, con postazioni per artiglieria e fucileria su tre piani (due in casamatta e l’ultimo a cielo aperto). I lavori iniziarono nel 1818 per terminare intorno al 1830 quindi, nella prima metà degli anni ’30, la caserma venne racchiusa in un grande recinto murario formato dai tre bastioni seicenteschi e da una nuova cortina, rivolta verso levante, dove fu realizzato il cancello di accesso, protetto da un fossato e da un ponte levatoio.

 

In questa configurazione definitiva, il Forte era caratterizzato da un’estesa superficie pressoché piana, leggermente degradante verso sud-ovest, all’interno della quale, in caso di guerra, poteva essere acquartierata una guarnigione numerosa (circa 1.000 uomini). La dotazione di artiglieria era notevole e il sistema di difesa altrettanto, perché impostato su due livelli concentrici, con la grande caserma fortificata quale luogo di rifugio e ultima resistenza in caso di penetrazione del nemico all’interno del recinto.

 

Durante la Grande Guerra la caserma fu utilizzata come luogo di detenzione di prigionieri austro-ungarici, mentre il periodo della Seconda Guerra Mondiale vide l’allestimento di una batteria contraerea negli ampi spazi della spianata interna.

 

Cessate le funzioni militari, Forte Begato è stato abbandonato per tutto il dopoguerra. Dopo alcuni interventi di restauro e risanamento conservativo iniziati nel 1993 e completati nel 2004, il Forte non è stato però mai realmente utilizzato fino al 2014, quando è stato assegnato in concessione all’associazione di protezione civile Alfa Group che lo apre periodicamente al pubblico.

 

Progetto

Il progetto del Forte Begato è sostanzialmente una manutenzione straordinaria focalizzata su due obiettivi principali:

 

  • ripristino del forte
  • interventi di “de-restauro” con cui riportare gli ambienti interni all’assetto originario

 

Il Polo del Begato diventerà l’hub del nuovo sistema integrato di accoglienza. Con la nuova funivia che connetterà la città, i Forti e il Parco delle mura, l’edificio della caserma del Forte diventerà un polo ricettivo, culturale e museale, con aree dedicate a servizio dell’arena esterna, aree didattiche, aree destinate all’accoglienza, sala convegni, sala ristorante e una foresteria per accogliere circa 20 posti letto.

 

L’area di intervento e il Forte stesso, costituiranno il punto di partenza e di arrivo dell’esperienza di fruizione del Parco e del percorso della Strada dei Forti. In sinergia con la stazione di arrivo della funivia e attraverso le attività ricettive e culturali insediate, si contribuirà a rafforzare il programma di valorizzazione della cinta muraria e del sistema dei forti genovesi.

 

Il progetto PNC-FORTI MOGE-21035 è stato finanziato grazie ai fondi del Piano Nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nello specifico il Piano degli Investimenti strategici sui siti del patrimonio culturale, edifici e aree naturali (D1).

 

 

Dati

costo intervento 7.500.000 euro
partenza lavori luglio 2024
durata lavori 576 giorni
fine lavori febbraio 2025
cosa diventerà hub del sistema integrato di accoglienza un polo ricettivo culturale e museale

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