
Sabato pomeriggio l’attore e regista ha tenuto, all’ospedale San Martino di Genova, un reading in memoria delle persone decedute a causa del virus
“Una lezione da non dimenticare”: è il titolo del reading, in memoria delle vittime liguri del Covid-19, tenuto questo pomeriggio dal celebre attore e regista Sergio Castellitto sulla terrazza del padiglione Maragliano dell’ospedale policlinico San Martino di Genova.
Erano presenti il sindaco di Genova, Marco Bucci, il presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti, il direttore generale dell’ospedale San Martino, Salvatore Giuffrida e il direttore della clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino, Matteo Bassetti.
Sergio Castellitto, che ha letto i passaggi più significativi del libro del professor Bassetti “Una lezione da non dimenticare, cronaca della battaglia per sconfiggere il Covid senza panico né catastrofismo”, scritto con la giornalista Martina Maltagliati, è stato accompagnato dal quintetto "Gli Archi all'Opera" del Teatro Carlo Felice di Genova, che ha eseguito una versione di alcuni dei brani più celebri di Fabrizio De André.
Qui la replica integrale del reading.
Castellitto, prestando la sua voce al professor Bassetti, ha raccontato dal punto di vista privilegiato del direttore del reparto malattie infettive del San Martino l’evolversi dell’epidemia a Genova, dal primo caso trattato in corsia al rapido propagarsi del virus, dalle centinaia di pazienti ricoverati in ospedale all’emergenza delle terapie intensive, dal periodo più buio del lockdown fino al termine della prima ondata di Coronavirus.
La scelta della location per il reading è ricaduta sulla terrazza del padiglione Maragliano, un luogo ad alto valore simbolico grazie alla sua meravigliosa vista dall’alto sulla città.
L’iniziativa, organizzata dall’ospedale San Martino in ricordo delle vittime della pandemia nella nostra regione e in tutta Italia, ha voluto rendere omaggio anche a tutto il personale sanitario, impegnato ormai da oltre un anno nella lotta contro il Covid.
«La funzione degli artisti è quella di testimoniare – ha detto Sergio Castellitto – e se avessi fatto il medico avrei cercato di salvare le persone. Gli artisti sono il vaccino della sensibilità, del testimoniare, dell'usare la parola, del raccontare quelle storie che consentono di curare l'anima delle persone. Il merito che si deve a questo ospedale, al professor Bassetti, è talmente grande che è stato un piacere, ma anche qualche cosa di dovuto, dare oggi questo mio contributo. Dietro agli scienziati, ai medici e ai dottori che hanno studiato, che sanno curarci, ci sono degli uomini, esseri umani che tornano a casa disperati per non essere riusciti a curare tutti i loro pazienti. Ho provato a raccontare l'umanità delle persone che hanno fatto nell'ultimo anno questo lavoro così importante e decisivo. Possiamo dire che li abbiamo scoperti quest'anno, i medici, capendo qualcosa del loro comportamento, della loro sapienza e della loro fragilità, senza dimenticare poi tutti gli operatori sanitari che non ci sono più e quelli contagiati».
«La memoria non è un esercizio del passato, ma una visione del futuro chi ci aiuta a preservare tutti noi come comunità – ha detto il direttore della clinica di malattie infettive del San Martino Matteo Bassetti – È stato importante commemorare tutti quelli che non ce l’hanno fatta a causa del Covid, ricordando anche tutti i colleghi e i sanitari che ci hanno lasciati sul campo in questo anno. È altrettanto doveroso ringraziare oggi tutti quelli che hanno lavorato incessantemente nell’ultimo anno nel mondo sanitario: medici, farmacisti, infermieri, OSS, militi e tutte le altre figure ugualmente fondamentali. Il Covid ci ha insegnato che nessun nemico è invincibile quando lo si affronta, come abbiamo fatto da un anno a questa parte, a viso aperto e con la forza dell’esperienza e dell’evidenza medico-scientifica. Solo conoscendo quello che è successo e fissandolo nella nostra memoria, potremo costruire una nuova normalità».
«Un anno fa non sapevamo come e quanto sarebbe cambiata la nostra vita – ha dichiarato il sindaco di Genova, Marco Bucci –. Oggi essere qui nasconde un’emozione e un significato particolare per ognuno di noi: il pensiero va ai nostri cari, a chi ha sofferto e a chi ancora sta soffrendo per la pandemia. Non solo in termini di salute, ma anche economici, sociali. Il nostro sguardo e il nostro cuore devono però anche rivolgersi al futuro. Un futuro che speriamo arrivi presto, che possa essere fatto ancora di sorrisi, abbracci e libertà di movimento. Quella del Covid è una lezione che non dimenticheremo mai».
«Siamo in un luogo che non è stato scelto a caso per una giornata come questa. Una giornata di ringraziamento e ricordo, di cordoglio e memoria, ma anche di speranza – il commento del presidente di Regione Liguria Giovanni Toti – Siamo sul tetto di uno dei padiglioni dell’ospedale San Martino, che si stende sotto di noi, quasi a protezione della città e di una regione che ha conosciuto tanti lutti e sofferenze a causa di una pandemia con cui stiamo ancora lottando. Questo ospedale è stato e continua a essere uno dei principali baluardi di cura, un punto di riferimento per i genovesi, per i liguri, per tutti coloro che in questo anno hanno avuto e continuano ad avere bisogno di cure perché colpiti dal Covid, così come lo sono stati e continuano a esserlo tutti gli ospedali sparsi sul territorio, dal più piccolo al più grande, che da mesi sostengono un ritmo di lavoro immenso. Oggi siamo qui a ricordare le vittime, a piangerle, ma non dimentichiamo di coltivare la speranza nel futuro, perché proprio qui, da questo luogo, argine contro la pandemia, è partita, lo scorso 27 dicembre, la campagna di vaccinazione destinata agli operatori sanitari, agli operatori e agli ospiti delle Rsa, una campagna che si è estesa poi agli over 80. È questa la nostra speranza, per tornare presto ad abbracciarci».
Con il reading di oggi si sono concluse le commemorazioni ufficiali delle vittime liguri del Covid-19, iniziate venerdì mattina con la cerimonia interreligiosa celebrata presso il Pantheon del Cimitero Monumentale di Staglieno alla presenza, tra gli altri, dell’Arcivescovo di Genova Marco Tasca, del sindaco Bucci e dell’assessore ai servizi civici Massimo Nicolò.