Oggi l'inaugurazione del Ponte Genova San Giorgio, presente tutta l'Italia rappresentata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo la pioggia spunta un grande arcobaleno
Il sindaco e commissario Marco Bucci definisce “Genova modello per l’Italia”, l’architetto e senatore Renzo Piano parla del “più bel cantiere della mia vita” e invita tutti ad “amare il nuovo Ponte Genova San Giorgio”; il premier Conte è lapidario: “Il Paese sa rialzarsi”.
Ma la cerimonia di inaugurazione di quello che il sindaco e commissario alla ricostruzione Marco Bucci ha definito “una nave ormeggiata tra le colline della Valpolcevera”, richiamando l’idea di Piano di un ponte a forma di vascello bianco, nasce nel silenzio che segue lo scandire dei nomi delle 43 vittime del crollo del Ponte Morandi, il 14 agosto 2018.
I genovesi assistono dalla tv, ma anche “arrampicati” sulla terrazza di Coronata, dove ci sono anche alcuni sfollati, come pure sui balconi e sui tetti delle case del quartiere Certosa e Sampierdarena. In cielo, dopo la pioggia spunta un arcobaleno. E sono tante le immagini e i simboli che resteranno di questa giornata, dalle Frecce tricolore, che fanno tre passaggi sopra il ponte, alla nave scuola Amerigo Vespucci che si vede in lontananza, alla canzone di De Andrè Crêuza de mä cantata dai big della musica italiana.
Una giornata, come dice Renzo Piano, “sospesa tra il cordoglio della tragedia e l’orgoglio” per la nuova costruzione, con un cantiere che non si è mai fermato, se non un giorno a Natale, nemmeno per il Covid: “Il Paese – aggiunge l’architetto - ha mostrato la parte buona, tra competenza, energia, generosità. Per costruire non ci vuole un miracolo, ma un po’ di magia sì”.
Sopra il nuovo ponte c’è tutta l’Italia, rappresentata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che poco prima aveva incontrato in Prefettura i famigliari delle vittime (gli unici a salire sul ponte sono stati i parenti di Henry Diaz). A lui il sindaco Marco Bucci dona una mascherina con la croce di San Giorgio ricamata dalle allieve delle Scuole Vespertine del Municipio Media Val Bisagno.
È il presidente a percorrere per primo il nuovo tracciato, dopo aver autografato i caschetti da lavoro di alcuni degli operai impegnati nel cantiere: in tutto sono stati 1200 e i loro nomi sono stati incisi in una targa di bronzo che sarà affissa a uno dei piloni del ponte. Oltre a Mattarella c’erano anche tutte le altre istituzioni dello Stato: il presidente del consiglio Giuseppe Conte, il presidente della Camera Roberto Fico e la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, diversi ministri tra cui la ministra dei Trasporti Paola De Micheli, il presidente della Regione Giovanni Toti, il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo emerito, e il nuovo arcivescovo padre Marco Tasca, che ha benedetto il ponte prima del taglio del nastro.
“Oggi posso dire a tutti: ce l’abbiamo fatta – ha esordito commosso il sindaco Marco Bucci – come avevamo promesso 18 mesi fa. Il mio pensiero va prima di tutto alle 43 vittime e ai loro famigliari: simili tragedie non devono succedere più”. Il sindaco pensa poi “ai cittadini di Genova, che hanno sofferto in questi due anni” per la crisi dei collegamenti viari con ricadute sulla città e sul porto. “Oggi – ha detto – regaliamo il ponte ai genovesi e ai turisti, perché la città di Genova torni a crescere e ad essere competitiva”.
Quello che viene dal ponte, secondo Bucci, è “un messaggio di fiducia, di competenza e di speranza: abbiamo fatto di Genova un modello per l’Italia e vogliamo che l’Italia diventi un esempio in Europa”.
Il presidente della Regione Giovanni Toti si concentra sui due opposti: “Mai più simili tragedie, per le quali aspettiamo ancora giustizia, e sempre così” quando si realizza un’opera pubblica. “Qui a Genova abbiamo visto che allora si può fare: allora tutte le opere vanno fatte in questo modo”.
“Questo ponte – ha detto il premier Conte – ci restituisce un’immagine di forza e di leggerezza”. E ancora: “Non siamo qui solo a tagliare un nastro. Il nostro commosso pensiero va alle vittime”. Dietro il crollo del Morandi “ci sono stati incuria e cattiva gestione”, il nuovo Ponte “è un’opera mirabile, frutto del genio italico, di una virtuosa collaborazione tra politica, amministrazione locale, impresa e lavoro. Genova è la dimostrazione che il nostro Paese sa rialzarsi e sa tornare a correre”.
Tante anche le citazioni durante la cerimonia: Renzo Piano ha citato il verso del poeta Caproni “Genova di ferro e di aria”, il presidente Toti ha citato il “dove eravamo rimasti” pronunciato da Enzo Tortora al suo ritorno in tv dopo le vicende giudiziarie, il premier Conte Calamandrei, che fondò la rivista il Ponte, simbolo di ripartenza dopo la guerra.