Genova ricorda Umberto Terracini. Il sindaco Bucci: “Un grande genovese libero”

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03/02/2021
Il manifesto su Terracini

L'iniziativa organizzata dalla Fondazione Diesse con il patrocinio del Comune di Genova nell'ambito del centenario del Partito comunista. Bucci: "Il PCI ha fatto parte dell'Italia migliore"

Fabrizio Assandri

“Un grande genovese dotato di libertà di giudizio, rigore morale, coraggio, ostinazione nel mettersi in minoranza”. Così il sindaco di Genova Marco Bucci ha ricordato, a 125 anni dalla nascita, la figura Umberto Terracini, presidente dell’assemblea Costituente e dirigente del Pci. Il sindaco ha rievocato la sua capacità di andare controcorrente, di essere una voce fuori dal coro, a partire dal suo no al patto Molotov-Ribbentrop, l’accordo tra Hitler e Stalin, che gli costò l’espulsione dal Pci.

 

La figura di Terracini è stata al centro del convegno organizzato a Palazzo Tursi oggi, mercoledì 3 febbraio, su iniziativa della Fondazione Diesse e del Comune di Genova, che ha dato il patrocinio. L’appuntamento si ricollega alle iniziative genovesi per i 100 anni del partito Comunista, che venne fondato a Livorno nel gennaio 1921. Bucci ha pertanto ricordato il contributo del Pci alla storia italiana. Il suo punto di vista - ha premesso – è di chi ha vissuto per più di vent’anni fuori dall’Italia e non può essere certo considerato un fervente comunista.

 

“Il Pci ha fatto parte dell’Italia migliore” ha poi proseguito, parlando ad esempio del tributo versato durante la Seconda Guerra Mondiale e la fermezza verso il terrorismo, con un riferimento a Guido Rossa. “Dobbiamo dire grazie al Pci – ha aggiunto – perché è riuscito a distaccarsi dai “compagni che sbagliano”, ha creato un muro e questo ha permesso di sconfiggere il terrorismo”. Nessuno pertanto può negare che il Pci “è stato un attore fondamentale dei più grandi processi politici dell’Italia degli ultimi cento anni”. C'è stato spazio anche per ricordi personali, “come quando già al liceo parlavo e dialogavo con i ragazzi della FGC, che erano una presenza importantissima per noi a scuola”. Bucci ha poi ripercorso la figura di Terracini, ricordando che definì la Costituzione “un patto di amicizia e fraternità di tutto il popolo italiano”. “Sono passati tanti anni – ha aggiunto – ma lo ricordiamo perché in lui riconosciamo il rigore morale e civile di un grande genovese”.

 

Nato a Genova nel 1895, la sua figura ha percorso da protagonista un lungo tratto della storia del ‘900, dalle prime lotte nel movimento socialista torinese alla fondazione del Partito Comunista Italiano, dalla prigionia nelle carceri fasciste fino al ruolo cruciale esercitato come Presidente dell’Assemblea Costituente. Bucci ne ha anche ricordato le origini ebraiche, di cui andava orgoglioso e che gli diedero una particolare sensibilità spirituale. “È stato un uomo di sinistra, prima socialista e poi comunista – ha continuato Bucci – ma è stato soprattutto un padre della patria”. L’incontro si è tenuto nel Salone di Rappresentanza, ma in osservanza delle misure anti-Covid, non era aperto al pubblico: è stato trasmesso in diretta sulla piattaforma Zoom e su Primocanale.

 

“Il rigore morale e civile di questo grande genovese – ha proseguito Bucci – la sua libertà di giudizio, il suo coraggio, la sua pervicace ostinazione nel mettersi spesso in minoranza, affrontandone le inevitabili e talvolta pericolose conseguenze, pagando di persona, il suo ruolo nella stesura della Costituzione, sono pietre scolpite nella memoria del nostro Paese”. Parafrasando Enrico Berlinguer, che definì Terracini "un grande italiano", Bucci lo ha definito "un grande genovese che, dalla sua città, ha ereditato la forza di reagire alle difficoltà, la schiena dritta, la voglia di non arrendersi mai e l'amore per la libertà".

 

All'incontro hanno partecipato Mario Margini, presidente del Cda della Fondazione Diesse, il giornalista Mario Paternostro (in collegamento online) e il presidente della Fondazione Gramsci Onlus Silvio Pons, docente di storia dell’Europa Orientale all’Università Tor Vergata di Roma, scrittore e autore di numerosi volumi dedicati alla storia del comunismo italiano e internazionale. In sala era presente il prefetto di Genova Carmen Perrotta.

 

Per maggiori informazioni https://www.fondazionediesse.it/

Ultimo aggiornamento: 04/02/2021