Giovedì 19 novembre varato il Blue District genovese

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19/11/2020

Nei Magazzini dell'Abbondanza un polo di connessione per sviluppare idee, start up e competenze legate all’economia del mare

Da giovedì 19 novembre, nei Magazzini dell’Abbondanza in Porto Antico, è aperto il Blue District di Genova, un luogo pensato per coniugare formazione, ricerca, business. Uno spazio in cui le start up potranno cercare finanziatori e le aziende del mare potranno arruolare giovani talenti e tecnologie e che avrà anche la funzione di dialogo con la città e non solo con gli addetti ai lavori: compito del centro è anche intercettare i bisogni di Genova e avviare i processi di innovazione che si possano legare alla città e alla sua economia.

 

Sarà uno show room dell’innovazione con  un palinsesto di eventi per mettere in luce prototipi, imprese, opportunità formative e le novità che rivoluzioneranno il settore nei decenni a venire. In questi ambienti si farà divulgazione scientifica e si sosterrà la cultura dell’innovazione con master, summer school, work shop, career day.

 

Il Comune di Genova, insieme ai partner, sosterrà gli spin off e le start up con appositi bandi, caratterizzati da progetti di ricerca e innovazione su bisogni di sviluppo della città e del settore. Un luogo aperto in continuo movimento che vede nel suo iniziale partenariato Università di Genova, CNR e Centro di Competenza-Start 4.0. Job Centre, società in house del Comune di Genova, gestirà lo spazio.

 

The Ocean Race ha scelto proprio il Blue District come sede per organizzare la finale della competizione nel 2023 e lo staff di Genova The Grand Finale lavorerà nei Magazzini. L'organizzazione, in occasione dell’inaugurazione di oggi, ha annunciato che chairman dello Steering Commitee, lo strumento di governance di The Ocean Race, sarà la manager di origini genovesi Evelina Christillin.

 

I Magazzini si avvarranno anche della collaborazione del Centro di competenza START 4.0 che ha come mission la sicurezza e l’ottimizzazione delle infrastrutture strategiche 4.0. Il Blue District avrà anche una stretta connessione con Università di Genova e CNR per i progetti e le discipline che nel mare trovano il proprio campo di indagine.  Per esempio, gli spazi saranno utilizzati per la divulgazione dei risultati dei dottorati del corso UniGe Scienze e tecnologie del mare. Verranno anche organizzate evenit per  divulgare iniziative per la digitalizzazione e messa in sicurezza di infrastrutture portuali.

 

Si intende anche creare un “Catalogo delle competenze” sul mare, al quale tutti possano attingere – aziende, enti, cittadini – per evidenziare in modo completo le aree di competenza e le eccellenze, favorendo anche possibili sinergie. L’Università si occuperà anche di attività di formazione in ambito mare, con attenzione alla creazione di nuove professioni e specializzazione, che possano coinvolgere studenti, lavoratori e start up anche da fuori città.

 

Gli enti di ricerca daranno vita a un Blue Research Hub si uniranno per favorire il trasferimento tecnologico nei loro ambiti di specializzazione legati all’economia del mare.

 

La ristrutturazione e i finanziamenti

 

L’edificio cinquecentesco, alto 4 piani e circa 2.000 mq. di superficie, costruito per immagazzinare i beni nei periodi di abbondanza da redistribuire poi nei periodi di carestia e ristrutturato negli anni 90, è stato dotato di una nuova caldaia ed è oggetto di una progettazione per la riduzione dell’impronta energetica. L’investimento complessivo sul progetto Genova Blue District è stato di circa 400 mila euro da Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione Carige. A questi fondi si aggiungerà, nei primi mesi del 2021, un bando del Comune di Genova per sostenere la creazione di start up e pmi sulla blue economy.

 

Sempre il Genova Blue District è candidato a ospitare la “Casa delle Tecnologie Emergenti”, un hub per il trasferimento tecnologico verso le PMI con utilizzo di blockchain, IoT e Intelligenza Artificiale e la creazione di start-up. Il Comune di Genova, capofila del progetto, ha presentato una candidatura al Ministero dello Sviluppo Economico, per un finanziamento complessivo, in caso di aggiudicazione, di 7 milioni di euro.

 

Le prime attività

 

Il calcio di inizio del Blue District è l'Open Innovation City Hackathon Blue, con due sfide su Sostenibilità e monitoraggio ambientale e Sport, tempo libero e benessere, entrambe legate al mare. La premiazione dei vincitori è in agenda, nell’ambito di Genova Smart Week, mercoledì 25 novembre con l’assegnazione di 20 mila euro di contributi.

 

Un avviso pubblico per finanziare progetti di laboratori legati al tema blu rivolti a giovani e studenti. Verranno messi a bando 15 mila euro per finanziare dieci progetti di laboratori da realizzare nei Magazzini dell’Abbondanza. Tutti i progetti presentati e meritevoli, anche se non finanziati, confluiranno in un catalogo online per future realizzazioni.

 

I Magazzini ospiteranno anche parte delle iniziative del Blu Economy Summit di Genova,  l’evento annuale incentrato sulle filiere produttive del mare e ricco di ospiti e occasioni di confronto.

 

Gli interventi

 

Il sindaco  Marco Bucci ha sostenuto nell'evento stampa di oggi: “Il Genova Blue District è la dimostrazione materiale di come la città sia legata al mare. Non solo per caratteristiche naturali ma per il proprio tessuto sociale, culturale, commerciale ed economico. Ai Magazzini dell’Abbondanza nasce un importante polo, un luogo che concentrerà tantissime attività coinvolgendo tutte le realtà della nostra città. Un luogo dove fare divulgazione scientifica, approfondire e studiare. Un posto dove fare impresa, attrarre investimenti, sviluppare competenze. E anche il centro dove verranno studiate tutte le iniziative e gli eventi che ci accompagneranno alla The Grand Finale di The Ocean Race nel 2023: una sfida nella sfida che Genova raccoglie volentieri! Andiamo avanti a vele spiegate verso il futuro!”

 

Francesco Maresca, assessore comunale allo Sviluppo Economico, Portuale e Logistico, ha spiegato: “Abbiamo la concentrazione di imprese legate all’economia del mare più alta d’Italia, 15,4 ogni mille manifatturiere – dice –. Ma il nostro primato è anche sul valore aggiunto – quello del sistema portuale ligure vale 4,5 miliardi di euro, superiore a quello di Londra – e sulla formazione. Partendo da questi dati bisogna lanciare progetti di ricerca e sviluppo che rendano Genova il porto più smart e sostenibile d’Europa, in chiave di logistica ma anche innovazione in tutti i settori legati al mare come turismo, slow food, sostenibilità e ricerca. Il Genova Blue District si inserisce in questa logica perché diventerà un luogo di dialogo tra istituzioni, centri di ricerca e imprese”.

 

“È necessario favorire azioni e percorsi che portino innovazione all’interno dei processi territoriali per lo sviluppo delle imprese genovesi e liguri. L’amministrazione si inserisce in questa sfida agendo come facilitatore, creando spazi fisici di confronto tra gli attori – dice Stefano Garassino, assessore comunale allo Sviluppo Economico e al Patrimonio. Nel Genova Blue District l’economia del mare si fonderà con la tecnologia e si creeranno le condizioni per fare impresa in un’ottica completamente innovativa. Infrastrutture, ambiente, sviluppo economico, turismo, cultura, valorizzazione delle risorse naturali e occupazione saranno le parole chiave di questo nuovo percorso blu”.

 

 Il rettore dell’Università di Genova, Federino Delfino, ha sottolineato: “Come Università di Genova apprezziamo moltissimo l’iniziativa del Genova Blue District e siamo contenti di poter partecipare dall’inizio al suo sviluppo. Riteniamo fondamentale l’apertura verso il territorio che questa partecipazione potrà garantire e riteniamo un grande valore la cooperazione con il Comune di Genova, con CNR e con Start 4.0, per la complementarietà dei ruoli che ciascuno potrà avere, coinvolgendo competenze multidisciplinari nel settore marino-marittimo. Pensiamo che questa iniziativa sia in linea con quanto stiamo facendo negli ultimi anni attraverso il nostro Centro del Mare, permettendo di far emergere le nostre eccellenze che, attraverso la cooperazione, potranno diventare un punto di riferimento locale per il territorio e, insieme al territorio, un riferimento nazionale e internazionale”.

 

Per quanto riguarda Fondazione Carige, il presidente Paolo Momigliano ha sottolineato: “Sono lieto di proseguire il percorso di partnership con il Comune; le iniziative promosse e sostenute, dal sostegno al sociale agli interventi sull’economia, rappresentano un filo conduttore in cui Fondazione Carige si propone di dare il proprio contributo alla creazione di valore esteso, per superare la visione dell’ erogazione come filantropia che risponde ai bisogni in modo estemporaneo, e consolidare invece un rapporto con il territorio e le Istituzioni che interpreti i bisogni della comunità sia come singoli che della cittadinanza attiva. L’impegno e la determinazione del Comune di Genova nello sviluppare il progetto di Genova Blu District e la collaborazione dei partner che hanno aderito ne sono un esempio e testimoniano la possibilità concreta di determinare un impatto positivo sulla nostra società”.

 

Paolo Mulassano, responsabile Obiettivo Pianeta di Fondazione Compagnia di San Paolo ha ricordato: “Con il suo impegno, la Fondazione Compagnia di San Paolo vuole promuovere lo sviluppo di un ecosistema dell’innovazione per il bene comune. Questo, per noi, vuol dire confrontarci con gli attori del territorio per definire i problemi nel modo più ambizioso possibile e impostare con loro le azioni per risolverli. Così si possono affrontare le sfide e cogliere le opportunità attraverso l’accesso a risorse e competenze, la creazione di relazioni e connessioni, la promozione di spazi fisici e virtuali con cui stimolare l’incontro tra cittadini e organizzazioni; il sostegno a Genova Blue District è allineato all’obiettivo principale della Fondazione Compagnia di San Paolo: generare un impatto sociale, ambientale ed economico, positivo e misurabile, sui territori e sulle comunità. Per farlo, i nostri interventi si inseriscono in un frame internazionale delineato dalle linee strategiche UE e vogliono concorrere al conseguimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’ONU nell’Agenda 2030.

Ultimo aggiornamento: 20/11/2020