Intitolata alla memoria del Tenente dei Carabinieri Giuseppe Avezzano Comes l'officina della Metropolitana

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29/01/2019

Nel solco della tradizione e della conservazione della memoria della Resistenza. Promossi i valori e gli ideali del tenente dell'Arma che si rifiutò di fucilare otto partigiani al Forte di San Martino il 13 gennaio 1944. Per questo motivo fu incarcerato e torturato. Nel 1984 il sindaco Fulvio Cerofolini gli concesse la cittadinanza onoraria

L’Officina Deposito della Metropolitana di Genova da oggi è intitolata al Tenente dei Carabinieri Giuseppe Avezzano Comes, “Combattente
della Libertà”, come recita la frase riportata sulla targa commemorativa collocata all’interno dell’ampio spazio dedicato alle lavorazioni dei treni.

Hanno preso parte alla cerimonia il vice sindaco Stefano Balleari, l'amministratore unico di AMT Marco Beltrami, il comandante provinciale dei Carabinieri Col. Riccardo Sciuto e Massimo Bisca, presidente Anpi Genova.

 

La Sezione ANPI AMT Fulvio Cerofolini, da sempre impegnata nella conservazione della memoria della Resistenza degli autoferrotranvieri
genovesi, ha chiesto al Comune di Genova e all’azienda di poter intitolare l’Officina Deposito della metropolitana alla memoria del Tenente
Avezzano Comes affinché il suo gesto di straordinario coraggio possa rimanere scolpito ed essere ricordato da tutti.

 

È il 13 gennaio 1944 quando il Tenente dei Carabinieri Giuseppe Avezzano Comes rifiuta di obbedire all’ordine di fucilazione, da lui ritenuto
illegittimo, di otto partigiani genovesi, fra cui proprio il tranviere Romeo Guglielmetti, portati al Forte di San Martino dalle SS. Dopo di lui, anche
i Carabinieri che fanno parte del suo plotone si rifiutano di giustiziare gli otto partigiani e sparano in aria. L’eccidio di San Martino viene comunque
perpetrato dai nazisti, ma dopo il massacro il Tenente riesce a tornare in caserma e a distruggere la nota di servizio con i nomi dei Carabinieri
insieme a lui al Forte, così da evitare rappresaglie nei loro confronti da parte delle SS. Viene arrestato e trattenuto nelle celle della Feld
Gendarmeria di Albenga fino alla Liberazione.

 

Avezzano Comes motivò così, negli anni, il suo gesto di disobbedienza “Mi vennero alla mente 140 anni di storia dell’Arma e decisi di non obbedire
all’ordine perché lo ritenevo illegittimo”.

 

Nel solco della tradizione e della conservazione della memoria, con questa intitolazione si celebra ancora una volta la continuità della relazione tra
AMT e la guerra di Liberazione, relazione testimoniata dall’impegno di tanti tranvieri genovesi, in gran parte dipendenti dell’allora UITE, Unione
Italiana Tramways Elettrici, che hanno combattuto per la Libertà promuovendone in prima persona il valore e gli ideali. Ecco tutti i tranvieri a cui
sono state dedicate alla memoria le rimesse AMT, persone che hanno affermato con la vita i propri ideali. 

 

•    Rimessa Mangini, intitolata a Dante Mangini bigliettaio UITE
•    Rimessa Gavette, intitolata a Romeo Guglielmetti operaio UITE
•    Rimessa Sampierdarena, intitolata a Carlo Rolando operaio UITE
•    Rimessa Cornigliano, intitolata a Gaetano Barbareschi operaio UITE
•    Rimessa Staglieno, intitolata a Pietro De Vincenzi autista UITE
•    Officina intitolata a Carlo Risso impiegato.
 

Ultimo aggiornamento: 29/01/2019