Dopo il percorso di coinvolgimento di urbanisti e stakeholder, oggi sono stati restituiti i "quaderni degli appunti", con le annotazioni dei cittadini sul piano di intervento del Comune nell’area del centro storico racchiusa tra il porto antico e il polo universitario di via Balbi . Illuminazione, pulizia e sicurezza i problemi più segnalati. Tre i pilastri che sostengono il progetto: ambiente, sociale e sviluppo economico
"Il quaderno degli appunti" che chiede un aiuto in termini di proposte e partecipazione ai cittadini sul piano di intervento del Comune nell’area del centro storico racchiusa tra il porto antico e il polo universitario di via Balbi, è stato analizzato oggi pomeriggio nel Palazzo della Commenda dall'assessore all'urbanistica Simonetta Cenci e da Renata Morbiducci, professore di Architettura Tecnica al Dipartimento Architettura e Design della Facolta’ di Architettura di Genova.
La redazione del progetto di rigenerazione del Quartiere di Pré vede la cooperazione tra la Scuola Politecnica dell’Università di Genova e il Comune di Genova: un lavoro che studenti e professionisti stanno portando avanti con una professionalità che ha già generato estremo interesse da parte di altri soggetti cointeressati nella risoluzione dei problemi del centro storico. Uno degli obiettivi, infatti, è quello di sviluppare nuove relazioni tra i vari attori e una fattiva collaborazione che verrà sostenuta e coordinata dall’Assessorato Urbanistica del Comune di Genova e dalla Direzione di Urban Lab, al cui interno si incontreranno i vari soggetti (studenti, docenti, professionisti, associazioni).
Tra le tante idee del progetto, che si compone di quattro sezioni, una per ogni porzione di territorio, la demolizione, in accordo con la Soprintendenza, di due edifici nella parte iniziale di via Prè, oggi nascosti dai ponteggi, con lo scopo di ricavarne due piazzette, in grado di far penetrare la luce del giorno in una delle parti più strette e buie della strada. Un'altra ipotesi prevede di unificare i due stabili, di proprietà del Comune, per trasformarli in residenza universitaria e centro multifunzionale.
Lo studio prevede, nelle tante piazzette nascoste tra i palazzi, la creazione di poli di attrazione e condivisione che generino opportunità di incontro, sviluppo e valorizzazione nei settori della residenza, del tempo libero, del turismo e della cultura.
Per quanto riguarda Palazzo Reale, destinato a diventare il cardine dell'intera operazione, la proposta è quella di cambiare lo sky line della piazza, spostando il mercato dello Statuto, la struttura liberty in ferro battuto e vetro dei primi del '900, in un'altra sede come, ad esempio, via Fanti d'Italia, area di snodo passeggeri compresa tra la fermata della Metropolitana e il capolinea dei bus, oggi poco "vissuta".
"Dai quaderni - ha detto l'assessore Cenci - abbiamo raccolto molte idee e capito che la popolazione è attiva e disposta a partecipare al progetto in maniera positiva. Pronta a darci dei suggerimenti e consigli che solo chi vive nel quartiere possiede. Verranno sottolineate le richieste più incalzanti come illuminazione, sicurezza e pulizia. Raccoglieremo anche rivisitazioni e integrazioni alle idee progettuali, che a quel punto saranno pronte per partire".