25 aprile: la visita del presidente della  Repubblica Sergio Mattarella a Genova per l'80esimo anniversario della Liberazione

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25/04/2025
Mattarella

Il presidente ha reso omaggio al Campo Partigiani Staglieno. Poi la cerimonia al Teatro Nazionale Ivo Chiesa


 

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha fatto visita alla città di Genova in occasione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione.
Una visita iniziata con l’omaggio alla lapide nel campo 13 “dei Partigiani” del cimitero di Staglieno, sulla quale è stata deposta la corona della Presidenza della Repubblica.

Il Presidente si è poi recato presso il Teatro Nazionale Ivo Chiesa, dove si è svolta la commemorazione alla presenza delle autorità civili, militari e religiose e dei ragazzi delle scuole e del Conservatorio Nicolò Paganini. Presente per il governo il ministro della Difesa.

Ad aprire le commemorazioni l’esibizione dell'ensemble di ottoni del Conservatorio Nicolò Paganini e la performance degli allievi della Scuola di recitazione con la performance "Ora e sempre Costituzione" e una delle "Incursioni partigiane" del progetto "D'oro. Il sesto senso partigiano", ispirata alla Costituzione.

Prima del Presidente, hanno preso la parola il vicesindaco della Città Metropolitana, il vicesindaco facente funzioni sindaco di Genova e il presidente della Regione Liguria. A precedere l’intervento del capo dello Stato, l’orazione di Mino Ronzitti, presidente dell’Ilsrec che ha ricordato di come  «Genova seppe reagire con il contributo di tutte le sue forze, dai partiti ricostituiti alla Chiesa genovese del cardinale Boetto. E senza dimenticare il ruolo della Cultura e dei 44 docenti dell'Università di Genova che nel 43 chiesero che venisse restituita al Paese la Libertà. E per ultimo va ricordato il ruolo delle donne, a lungo oscurato anche qui. Furono protagoniste assolute della resistenza civile ma per troppo tempo finirono nel cono d'ombra di una cultura maschilista. La Resistenza a Genova e in Liguria è stata espressione di una pluralità di mondi e di culture. La democrazia italiana si fonda sul nesso inscindibile tra Resistenza, Repubblica e Costituzione».

È andata poi in scena un altro estratto dello spettacolo "D'oro. Il sesto senso partigiano", proprio ispirato alla Resistenza genovese.

«Dalla Liguria - ha ricordato Mattarella, accolto in teatro con un applauso scrosciante - è venuta allora una forte lezione sulla moralità della Resistenza, sulle ragioni di fondo che si opponevano al dominio dell'uomo sull'uomo, si opponevano a un conflitto nato non per difendere la propria comunità ma come aggressione alla libertà di altri popoli», per poi ricordare la figura di Sandro Pertini: «Oggi, nella sua regione, ne vogliamo onorare la memoria. La sua figura induce a ricordare che la partecipazione politica è questione che contraddistingue la nostra democrazia».
Il presidente della Repubblica ha voluto sottolineare l’importanza di Genova nella storia non solo della Resistenza, ma anche negli anni più bui del dopoguerra: «A Genova si espresse e si affermò il respiro della libertà. Un'anima che non sarebbe mai stata tradita. Un patto, un impegno, che non sarebbero venuti meno neppure quando, negli anni '70, il terrorismo tentò di aggredire le basi della nostra convivenza democratica. E dalle fabbriche venne una risposta coraggiosa, esigente, che si riassume nel nome di Guido Rossa. La sua testimonianza appartiene a quei valori di integrità e coraggio delle persone che, anche qui, edificarono la Repubblica». 
Prima di lasciare il teatro il presidente Mattarella ha incontrato i partigiani e i familiari presenti:  Giordano Bruschi ed Ezio Vallerio, Gianna Pieragostini, figlia del partigiano Raffaele Pieragostini. Mattarella ha salutato Tania Scappini, nipote di Remo Scappini, membro del Cln Liguria e firmatario dell'atto di resa, e Valerio Chiarini, nipote di Rina Chiarini Scappini, Gabriella Martino Cozzani, figlia del membro del Cln Liguria e firmatario della resa Errico Martino, Giuseppe Manzitti figlio di Francesco del Cln Liguria, Franco Gimelli, fratello del partigiano Giorgio, Ida Taviani, figlia dell'ex ministro Paolo Emilio Taviani, il partigiano che il 26 aprile via radio diede ai genovesi l'annuncio della Liberazione.
Non solo, prima di tornare a Roma, Mattarella ha incontrato i familiari del generale nazista Gunther Meinhold, il comandante che il 25 aprile del 1945 firmò a Villa Migone l’atto di resa nelle mani dei Partigiani: Marianne Doering e Wilhelm Meinhold, nipoti del generale Meinhold, sono arrivati in Italia dalla Germania per partecipare alla commemorazione.

Ultimo aggiornamento: 25/04/2025