
Illustrati dalla sindaca Salis, con il vicesindaco Terrile e il presidente di Amt spa Berruti, i risultati della due diligence Price Waterhouse: esercizio 2024 chiuso con perdite tra i 46 e i 74 milioni, oltre 25 milioni di perdite ad agosto 2025. Sindaca Salis: «Oggi è il momento della trasparenza e responsabilità: dai dati certi, avviamo procedura a tutela dell’azienda, delle lavoratrici e lavoratori e dei servizi»
Presentato questo pomeriggio dalla sindaca Silvia Salis, dal vicesindaco e assessore al Bilancio, Alessandro Terrile, dall’assessore alla Mobilità e ai Rapporti con le organizzazioni sindacali, Emilio Robotti, e dal presidente di Amt spa, Federico Berruti, l’esito della due diligence effettuata da Price Waterhouse Coopers sulla situazione economico patrimoniale dell’azienda, dopo l’esame da parte del Consiglio di Amministrazione.
La due diligence stima che l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2024 porti perdite comprese tra i 46 e i 74 milioni di euro, a seconda delle modalità di ricalcolo di alcune poste attive calcolate in precedenza con eccesso di ottimismo. Tra queste poste, anche l’errata imputazione all’anno 2023 dei 12,5 milioni del Ministero Ambiente per qualità dell’aria, somme pervenute solo a settembre 2025. Inoltre, per quanto riguarda il credito da sanzioni (multe), spicca che al 31 dicembre 2023 erano stati posti a bilancio 22,4 milioni di crediti al valore netto del 37,5% pari a 8,4 milioni: la capacità di riscossione di Amt tra il 2023 e il 2025 si è fermata, però, al 3,5%.
La sola svalutazione dei crediti per sanzioni comporta una perdita di quasi 8 milioni. Risultano particolarmente pesanti anche i dati dell’esercizio 2025. Pur contabilizzando i 12,5 milioni arrivati dal Ministero dell'Ambiente, al 31 agosto 2025 la perdita supera i 25 milioni di euro.
«Oggi è il giorno della verità – ha detto la sindaca Salis – abbiamo i dati di una stimata azienda che ha fotografato una perdita molto rilevante, direi sorprendente, perché contrasta sensibilmente con quello che è, fino a oggi, l’unico documento ufficiale inviato al Comune dai precedenti amministratori ovvero la trimestrale al 31 marzo 2025 che parlava di un utile di 929.840 euro. I dati reali sono invece oltre 25 milioni di perdite ad agosto, che si sommano alle perdite stimate per il 2024 per un totale quindi di circa 100 milioni – continua Salis – Eravamo e siamo molto preoccupati: Amt non ha approvato il bilancio 2024, non ha inviato al Comune la semestrale 2025. È l’unica azienda partecipata dal Comune che non ha una relazione previsionale approvata dal consiglio comunale».
«Mi ha molto stupito la polemica del centrodestra in consiglio comunale sulla mancata inclusione di Amt nel bilancio consolidato del Comune – ha aggiunto Salis - Le motivazioni dell’assenza dei numeri dovremmo chiederle a chi ha sollevato la polemica. A chi diceva all’assemblea dei soci del 22 aprile 2025 che “la nuova politica tariffaria sta funzionando molto bene e non sta portando danni all’azienda”. I numeri che emergono oggi dicono un’altra cosa – ha sottolineato Salis – L’esito della due diligence raffigura un quadro fortemente deteriorato sia nel conto economico che nella patrimonializzazione dell’azienda, un quadro di gran lunga peggiore di quello che era stato prospettato dai precedenti amministratori di Amt. Si tratta della più grande perdita nella storia di Amt: un risultato negativo di enorme dimensione che l’azienda e la politica che l’ha governata hanno tentato in ogni modo di nascondere. Per accertare le responsabilità e capire come si sia arrivati a questa situazione, il 22 ottobre abbiamo un appuntamento alla Corte dei Conti».
Dal quadro complessivo emerso dalla due diligence la sindaca Salis ha poi tracciato i prossimi passaggi per rilanciare l’azienda di trasporto pubblico locale.
«Oggi è il momento della trasparenza e della responsabilità – ha detto Salis - poco fa ho incontrato i sindacati dei lavoratori di Amt, ai quali ho confermato che il Comune di Genova farà di tutto per riportare in equilibrio la nostra azienda di trasporto, rimediando i danni della gestione precedente. Ho confermato che abbiamo intenzione di mantenere Amt una società pubblica, che gestisca il servizio di trasporto in house. Siamo aperti al dialogo con Regione Liguria, per approntare la ricapitalizzazione necessaria e soprattutto per aggiornare il corrispettivo del contratto di servizio che deve tenere conto dei sensibili incrementi dei costi manutentivi, infrastrutturali e del personale. Ovviamente anche il Comune farà la sua parte, a cominciare dalla variazione di bilancio che porteremo in giunta questo pomeriggio, che accantona circa 8 milioni di euro per partecipare ad un eventuale incremento del contratto di servizio già per l’anno 2025».
Per riportare l’azienda in equilibrio, vista la dimensione dello squilibrio, a tutela dell’azienda, dei lavoratori e del servizio per la cittadinanza, Amt depositerà istanza di apertura di un procedimento di composizione negoziata della crisi ai sensi dell’art. 12 del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza: uno strumento non concorsuale e non fallimentare, che servirà a tutelare la continuità aziendale.
Entro metà ottobre saranno presentate le linee guida del piano industriale che dovrà tenere conto di due leve: la parte tariffaria e il contratto di servizio, che dovrà essere rivisto sia da parte del Comune sia degli altri soci, tenendo conto dei mutati costi economici (ad esempio: prezzi dell’energia, del carburante, rinnovi contrattuali). L’accantonamento degli 8 milioni in parte corrente del Comune, deliberato oggi in giunta, servirà a coprire l’eventuale revisione del contratto di servizio da parte di Palazzo Tursi.
Nel frattempo, si avvierà la discussione sulla ricapitalizzazione degli attuali soci pubblici e l’ingresso di eventuali altri nuovi soci pubblici. Con l’apertura di un procedimento di composizione negoziata della crisi potrà essere richiesto al Tribunale di disporre le misure protettive di cui all’art. 18 del Codice, efficaci per 120 giorni e prorogabili entro il limite massimo complessivo di 240 giorni, per evitare che eventuali azioni dei creditori interrompano il piano di rafforzamento economico-patrimoniale che nel frattempo sarà messo in atto.
Infine, la sindaca Salis ha ringraziato «il presidente Federico Berruti, il nuovo consiglio di amministrazione e tutti i consulenti che a vario titolo hanno lavorato in questi mesi e in queste settimane per assicurare continuità all’azienda e hanno contribuito a questa operazione verità che è indispensabile per risanare e rafforzare Amt».
La sindaca ha commentato anche la recente pronuncia dell’Anac, Autorità nazionale anticorruzione: «Abbiamo letto con attenzione i rilievi, come leggiamo con attenzione tutte le comunicazioni che Anac ormai da diversi mesi indirizza a Comune e a Città Metropolitana. Ci siamo già mossi ieri con gli uffici dei due enti per preparare una risposta. Anac ha sottolineato tutti i limiti della gestione Amt e ha evidenziato il suo squilibrio economico. È uno squilibrio strutturale che negli ultimi anni è stato mascherato grazie a contributi straordinari: prima gli indennizzi in seguito al crollo di ponte Morandi, poi i fondi Covid, poi la sospensione degli ammortamenti. La fine di queste misure una tantum e una politica tariffaria che ha ridotto di oltre 15 milioni i ricavi hanno fatto emergere una situazione economicamente insostenibile».
Salis ha aggiunto che «Anac ha tutto il diritto e perfino il dovere di richiamare le amministrazioni a verificare l'economicità dei propri affidamenti di servizi. Ma la soluzione non è necessariamente rivolgersi al mercato privato. Da sindaca, prima di tutto, ho il dovere di provare a rendere sostenibile ed efficiente la nostra azienda pubblica. Che è un valore della città e un patrimonio di tutti i genovesi».
Sul piano delle tariffe, infine, è stato confermato che il nuovo sistema sarà presentato a metà mese assieme alle linee guida del piano industriale. «Una cosa è certa: la politica sperimentale non ha funzionato – prosegue la sindaca Salis – Ha causato un forte calo dei ricavi e non ha centrato gli obiettivi previsti. L’ho già detto in Consiglio Comunale: quando si prevede, come per quest’anno, di arrivare a 73,5 milioni di ricavi da biglietti e abbonamenti, e poi ci si fermerà probabilmente a 51 è evidente che qualcosa è andato storto. E che bisogna cambiare. Verranno riviste le tariffe e le politiche di gratuità, che saranno legate al reddito: non si può prescindere dall’Isee, che è uno strumento sociale».
«Vogliamo tornare a investire sull’integrazione ferro-gomma, anche per sfruttare la conclusione dei lavori del nodo ferroviario di Genova – ha concluso Salis – con Trenitalia, con cui abbiamo avuto un recente incontro e che ringrazio per aver bloccato l’ingiunzione di pagamento dei debiti pregressi, avvieremo una campagna di sensibilizzazione per un maggior utilizzo del treno in ambito metropolitano, vista anche la prossima attivazione del potenziamento del nodo ferroviario a servizio della nostra città».