Illustrati i risultati del progetto transnazionale GOGLOBAL dedicato alla valorizzazione e promozione dei tesori commerciali di Genova
Botteghe storiche e locali di tradizione genovesi sempre più al centro di un intenso programma di valorizzazione nazionale e internazionale.
Questo pomeriggio a Palazzo Tursi sono stati presentati i risultati delle attività di web marketing e analisi economiche realizzate da quindici allievi del corso tecnico Grafica e Comunicazione e tecnico economico Sistemi Informativi Aziendali dell’istituto di istruzione superiore Vittorio Emanuele II – Ruffini, guidati dalle professoresse Anna Maria Campi e Maria Rosaria Troiani nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro transnazionale GOGLOBAL.
Il Comune di Genova, tramite l’assessorato al Commercio e artigianato di Paola Bordilli, ha sostenuto e patrocinato questa iniziativa di potenziamento dell’offerta formativa e di inclusive education a cui ha aderito anche la Camera di Commercio che, con Elena Manara, ha collaborato alla creazione del network delle Botteghe Storiche gestendone il sito internet.
La prima fase del progetto, conclusosi lo scorso 14 ottobre, è consistita nell’individuare botteghe storiche e locali di tradizione sprovvisti di sito internet ma con titolari disponibili ad averne uno proprio: La Casa dello Stoccafisso e Polleria Aresu di via Macelli di Soziglia, La Butteghetta Magica di via della Maddalena e l’Araldica Stamperia di piazza delle Vigne.
Ad agosto, dopo l’effettuazione di interviste e realizzato scatti fotografici, gli studenti si sono trasferiti a Bristol per un soggiorno/studio durante il quale hanno analizzato alcuni independent shops inglesi per poter confrontare le realtà economiche delle due citta traendo spunti per migliorare il business delle quattro aziende genovesi oggetto della nuova promozione online e realizzare un quinto sito dedicato a tracciare un tour turistico che include attività commerciali della zona già presenti nel web: Erboristeria San Giorgio e Passamanerie Mordini di via Luccoli, Cartoleria Barisione di via di Soziglia e Calicut di vico degli Indoratori.
«Sono davvero molto contenta che giovani di talento come quelli che hanno partecipato a questo progetto si siano avvicinati al mondo delle botteghe storiche – dichiara l’assessore comunale al Commercio e artigianato Paola Bordilli -. Per Genova queste realtà sono un “unicum” ed un vero tesoro. Compito della nostra Amministrazione è farle conoscere e valorizzarle sempre pìù, ai genovesi e nel mondo. La passione che gli studenti hanno messo in questo lavoro ci fa credere e sperare nel desiderio di riscoperta delle nostre tradizioni da parte di ragazze e ragazzi che possono vedere il mondo con occhi nuovi e attraverso giuste innovazioni».
Durante il modulo di 120 ore svolto nell’International House Bristol gli studenti coinvolti nel progetto GOGLOBAL hanno analizzato modelli di sviluppo imprenditoriale che prevedono l’utilizzo di tecnologie, imparato a gestire software dedicati e a costruire una web strategy realizzando siti web, hanno acquisito competenze di videomaking e video editing e potenziato le loro competenze linguistiche grazie alla full immersion lavorativa e personale discutendo gli output di progetto davanti a una commissione di stakeholder. Le tutor scolastiche hanno costantemente monitorato lo svolgimento del lavoro, supportato gli studenti nelle attività di studio e di lavoro, organizzato riunioni di monitoraggio e valutazione dello stato di avanzamento di progetto e partecipato a tutte le attività extrascolastiche previste: dalle gite a Londra, Bath, Cardiff, Stonehenge, Salisbury e Oxford a social activity come la cena internazionale, il tour sulle tracce di Banksy e la gita lungo il fiume Avon.
Il tutor aziendale Charlie Marshall è stato fondamentale nel guidare il gruppo a una profonda comprensione del contesto socioeconomico di Bristol. Ha compreso lo spirito del progetto genovese consentendo agli studenti di avere contatti con diversi enti locali (tra cui Bristol Chamber of Commerce - Businnes West, Bristol Pound, McDonald Charity House) ed ha elaborato materiale mirato a supportare l’acquisizione di competenze tecniche e linguistiche.
«Con piacere la Camera di Commercio ha partecipato a questo progetto realizzato dagli alunni dell’istituto Vittorio Emanuele II-Ruffini. I ragazzi, ottimamente coordinati dallo staff di professori. Hanno fatto davvero un ottimo lavoro creando dei siti per alcune delle nostre Botteghe Storiche: un ulteriore tassello nel programma di valorizzazione e promozione di questo incredibile patrimonio che da anni, con la creazione dell’albo, viene tutelato e valorizzato. Mi fa piacere che proprio dei giovani si siano avvicinati con passione a delle “vecchie botteghe” per promuovere una cosa così antica e radicata nella tradizione con strumenti nuovi come il web», dichiara il segretario generale della Camera di Commercio di Genova Maurizio Caviglia.
«Il Segretariato Regionale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo sottolinea l'importanza della collaborazione fra Enti che ha dato buoni frutti in questa circostanza, selezionando a Genova, ma l'impegno non è terminato, botteghe storiche e locali di tradizione di particolare pregio, diventando un modello e un'esperienza unica in Italia – spiega Costanza Fusconi, funzionaria del Segretariato Regionale MiBACT per la Liguria -. L'apporto del Ministero, con le sue competenze culturali specifiche, arricchisce il valore alle attività commerciali che qui si possono fregiare del titolo di Botteghe Storiche e Locali di Tradizione. Da sempre il Segretariato del Ministero ha creduto in questa collaborazione e l'iniziativa del concorso pubblico per il logo di Bottega Storica e Locale di Tradizione, promosso dal Comune anche per la sollecitazione della Commissione preposta alla selezione delle attività commerciali rilevanti, è una testimonianza. Abbiamo avuto successo: più di 400 adesioni, con progetti quasi tutti di qualità. L'attenzione che il Segretariato Regionale deve avere istituzionalmente per il turismo costituisce, ed ha da sempre costituito, un incentivo a perseverare nella ricerca di modi, agevolazioni e divulgazione che facciano comprendere quale ricchezza per la città sia costituita dalle nostre attività commerciali tradizionali».
«La Soprintendenza archivistica e bibliografica della Liguria è stata fin dall’inizio particolarmente lieta di collaborare con gli altri uffici del Ministero, il Comune di Genova, la Camera di Commercio e le associazioni di categoria nell’individuazione delle botteghe storiche e dei locali di tradizione della città di Genova – commenta Grazia Sirignano, funzionaria della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Liguria -. Benché infatti il patrimonio documentale risulti spesso più fragile e misconosciuto di altre tipologie di beni culturali, esso costituisce un elemento prezioso per la ricostruzione della storia economica e sociale del territorio: anche per questo l’inclusione del possesso di documentazione più antica dei 70 anni tra i requisiti utili ad ottenere il riconoscimento come bottega storica (o locale di tradizione) costituisce la dimostrazione tangibile del fatto che le attività di tutela e valorizzazione possono essere realmente efficaci solo a patto che si rinunci ad un’ottica settoriale e si operi nella logica dell’integrazione di competenze e punti di vista diversi».
Particolarmente soddisfatte sono le professoresse dell’Istituto Vittorio Emanuele II – Ruffini che hanno svolto il ruolo di tutor: «Sento di dover sottolineare il grande entusiasmo e impegno dei ragazzi nell’affrontare questa esperienza formativa e di vita, che li ha visti coinvolti per un mese in un contesto completamente diverso dal loro vissuto. Hanno affrontato il corso e costruito gli output mediante un intenso lavoro collaborativo, sviluppando competenze tecniche e trasversali che li hanno sicuramente arricchiti e che saranno ampiamente spendibili nel mondo del lavoro», afferma Anna Maria Campi a cui si unisce Maria Rosaria Troiani: «Ci ha colpito molto positivamente la loro capacità di adattamento in un contesto linguistico, culturale e sociale molto diverso, e il loro rimanere focalizzati al raggiungimento ottimale dei risultati del progetto nel rispetto delle regole e delle consegne e con un atteggiamento dialogante e di costante confronto con noi tutor. Anche per noi tutor interne l’esperienza è stata umanamente e professionalmente arricchente e ci ha fornito molti spunti di riflessione sulla didattica e su future progettazioni».