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Una due giorni fatta di artigianato, musica, installazioni, giochi, laboratori, scambi e restituzioni con la cittadinanza
Il Comune di Genova, grazie al contributo della Fondazione Carige, ha lanciato nei mesi scorsi il bando "(più) Caruggi" per rivitalizzare il sestiere di Prè, uno dei simboli del centro storico, su cui l’Amministrazione comunale ha concentrato negli anni energie e risorse, per far rivivere i suoi caruggi, come luoghi in cui sia bello abitare, lavorare e trascorrere il tempo libero. Il vincitore del bando è una start-up innovativa che ha presentato il progetto “Après Cargo”, che il prossimo mese di aprile vedrà protagonisti i luoghi “sospesi” di quella parte di centro storico, in una due giorni fatta di performance dal vivo, artigianato, musica, installazioni, giochi, laboratori, scambi e restituzioni con la cittadinanza.
Il progetto è stato presentato questa mattina nel salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi, alla presenza dell’assessore ai Centri storici del Comune di Genova Mauro Avvenente, l’assessore all’Urbanistica Mario Mascia, Giulia Garbarini della direzione di area Sviluppo economico e Promozione, Tobia Lorenzani responsabile del progetto vincitore. “Après Cargo”, promosso dalla Direzione di Area Sviluppo Economico e Promozione nell’ambito del Piano Integrato Caruggi, costituirà una rete diretta, coinvolgendo le attività commerciali di Prè, che diventeranno teatro di performance musicali, DJ Set, cantautori e formazioni jazz, mentre le piazze e le vie del Sestriere diventeranno luoghi di sosta per partecipare a laboratori di artigianato, assistere a composizioni artistiche estemporanee e presentazioni di libri.
La proposta progettuale interesserà quattro spazi pubblici nel Sestiere di Prè, all'interno dell'area compresa tra Via delle Fontane, Via Antonio Gramsci, Vico Durazzo/Piazza Sant’Elena e Via Balbi. Nello specifico, durante una due giorni prevista nel mese di aprile, si svolgeranno eventi che intendono coinvolgere residenti e visitatori, rispondendo all'esigenza di chi abita il quartiere. L’evento si svolgerà in stretto dialogo con Cargo Market che, durante lo stesso weekend, animerà anche gli spazi dell’Albergo dei Poveri. Tre sono le aree tematiche che polarizzeranno e aggregheranno i percorsi lungo il quartiere. “Giochi” in piazza Vittime di tutte le mafie e piazza Inferiore del Roso; “feste” in piazza Statuto e “storie” in Truogoli di Santa Brigida, mentre l’intera via di Prè si animerà tra laboratori, performance e temporary shops. Sono previsti laboratori narrativi e teatrali, per adulti e bambini, workshops di fotografia, collage, calligrafia, tipografia o cianotipia, tra spazi aperti e fondi. Il pomeriggio e la sera l’intero quartiere sarà animato da concerti e dj set, proposti da giovani artisti affermati sul piano nazionale e internazionale. E ancora: presentazioni di libri, letture, workshops narrativi e poesie spontanee. «Finalmente presentiamo questo progetto particolarmente ambizioso come quello “Après Cargo” del bando (Più) Caruggi – dice l’assessore alla tutela e sviluppo dei Centri storici cittadini Mauro Avvenente - che persegue gli obbiettivi che ci eravamo prefissati come Amministrazione. Gli obiettivi riguardano l'animazione, l'inclusione, e la valorizzazione dei caruggi, attivando un connubio vincente tra tradizione e innovazione, che sono aspetti complementari e necessari per una proposta efficace e contemporanea. Esperienze come questa sono destinate a cambiare il volto e la fruibilità del centro. Abbiamo lavorato alacremente, con gli uffici e con Fondazione Carige, per traguardare questa graduatoria. Adesso siamo impazienti di vederne i risultati».
«Oggi prende avvio un progetto innovativo che mira a promuovere la rigenerazione urbana dei nostri centri storici, elemento vitale per la nostra città - dichiara l’assessore all’Urbanistica del Comune di Genova Mario Mascia- I centri storici non sono solo il cuore della nostra identità, ma anche un’opportunità unica di crescita e sviluppo, che può coniugare la conservazione della storia con le sfide del futuro urbano. Una rigenerazione urbana che non significa solo recupero e restauro di edifici, ma anche un impegno concreto per la qualità della vita dei nostri cittadini e la creazione di spazi accessibili, fruibili e vivibili nel segno della sostenibilità umana e ambientale».