Tra gli argomenti in discussione, la cultura e la pratica del primo soccorso e la messa in sicurezza di via Antonietta Massuccone Mazzini-Murta
Il consiglio comunale si è aperto alle 14 con la discussione degli artt. 54, interrogazioni a risposta immediata:
«Il miglioramento della qualità della vita dei cittadini genovesi che vivono nei quartieri collinari è una priorità per la nostra amministrazione. Rispetto al tema degli sfalci nei quartieri ERP, in passato era stato stipulato un accordo per garantire lo sfalcio della vegetazione spontanea e un intervento diffuso sul verde, che prevedeva l’affidamento del servizio a delle cooperative sociali in cambio del pagamento, da parte dei residenti, di una piccola maggiorazione nell’affitto. Per quanto riguarda il quartiere ERP in via Leva, parliamo di circa 2000 metri quadrati di verde che saranno sfalciati dal Municipio competente nel quadro del cronoprogramma degli interventi stilato dal Municipio stesso sulla base delle priorità da esso individuate. D’altronde, da due anni a questa parte, sono proprio i Municipi a gestire lo sfalcio della vegetazione spontanea, trattandosi del livello di governo più vicino ai territori e alle loro particolari necessità. Siamo a disposizione per incontrare il Municipio e gli abitanti di via Leva per trovare insieme una soluzione durevole per la gestione degli sfalci, con la possibilità di stringere un patto di collaborazione con i residenti». È la risposta dell’assessore alle Manutenzioni Mauro Avvenente all’interrogazione presentata dal consigliere di Fratelli d’Italia Valeriano Vacalebre che chiedeva “informazioni in merito alla situazione e gestione degli sfalci nel quartiere ERP in via Pietro Leva ed eventuale coinvolgimento dei residenti”.
«Come ha ricordato il consigliere parliamo di una struttura scolastica posizionata nella parte alta di Marassi, in viale Bracelli, e si tratta di una di quelle costruzioni nate - come, ad esempio, la scuola Borsi che ha le stesse caratteristiche - con criteri che non sono più attuali e questo ormai lo sappiamo. Il Comune ha accolto questa opportunità di intervenire e di fare un progetto che attualmente è in corso di revisione: è complesso e questo ha determinato un ritardo che, come è stato ricordato, è certificato. L’ipotesi, e l’obiettivo, era quello di finire entro due anni, ma i tempi si sono allungati per motivazioni di natura tecnica: il vicesindaco Piciocchi si è detto disponibile a fare un incontro tecnico presso l’assessorato o in commissione consiliare proprio per spiegarli. Una cosa è certa: i soldi ci sono, i finanziamenti li abbiamo. Purtroppo, come accade quando ci sono molti progetti, alcuni subiscono ritardi, ma la cosa importante è che vogliamo portarlo avanti e vogliamo restituire a Marassi una scuola abbandonata da tempo. Tranquillizziamo quindi i cittadini di Marassi alta e le famiglie che andranno a utilizzare gli spazi: l’intervento sarà fatto e finalmente sarà superato il degrado. C’è voluto tempo per la complessità tecnica che all’inizio non avevamo preventivato. Ci saranno occasioni per relazionare in materia in modo più preciso, insieme ai tecnici, sulle complessità: ma l’asilo Camoscio si farà, questa amministrazione ci crede e andrà avanti in questa direzione». Ha risposto così l’assessore alla Mobilità integrata e Trasporti Matteo Campora, su delega del vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Pietro Piciocchi, all’interrogazione del consigliere del Partito Democratico Simone D’Angelo che recitava: “Nell’agosto del 2022 il Miur ha stanziato l’importo di 3 milioni di euro per l’asilo Camoscio che - stante quanto affermato dal vicesindaco Pietro Piciocchi - avrebbe dovuto essere inaugurato entro due anni (dal 2021) comprensivo di asilo nido, scuola dell’infanzia e sezione primavera. Si interrogano pertanto il sindaco e la giunta al fine di sapere perché, a oggi, l’area interessata - che dovrebbe già essere in fase di avanzata costruzione - risultata in stato di abbandono nonostante le risorse erogate dal Miur per un’opera che ha completato tutti gli iter progettuali e finanziari”.
«Stiamo lavorando ad un regolamento che disciplini l’installazione delle antenne di telefonia mobile sul territorio, con l’obiettivo di preservare il paesaggio, l’ambiente e la salute dei nostri residenti». Lo ha annunciato l’assessore Mario Mascia, rispondendo all’interrogazione del consigliere Francesco De Benedictis di Fratelli d’Italia riguardante “le installazioni di antenne di telefonia mobile” e la possibilità che “possano essere trovate soluzioni alternative”. «Attualmente - ha aggiunto Mascia - abbiamo difficoltà ad intervenire su impianti già esistenti e di fatto autorizzati e regolari, ma stiamo lavorando ad un regolamento che ci fornisca gli strumenti necessari per verificare gli impatti che questi impianti hanno sia da spenti che in funzione, e la possibilità di individuare sul territorio le aree sensibili, dove ci sono scuole, ospedali, asili, parchi, affinché possano essere escluse in futuro dalle autorizzazioni a nuovi impianti e infine vogliamo incentivare all’utilizzo di uniche strutture da parte di più gestori, per evitare il proliferare di queste antenne».
«L’elenco che lei ci ha fatto risale almeno alla cronaca degli ultimi 12 mesi e questo è incoraggiante, perché vuol dire che la situazione descritta non è di sbando totale. Se questi episodi ci fossero stati negli ultimi mesi, allora sarebbe davvero terra di nessuno. E invece non lo è: è un territorio complesso, difficile e che viene fuori da un ventennio di scelte strategiche errate che hanno portato a una ghettizzazione tra persone che non si integrano sempre facilmente su questa porzione di territorio. Cornigliano e Sestri Ponente hanno un 30% di popolazione straniera e ci sono alcune realtà economiche come Fincantieri che portano lavoratori stagionali e a tempo determinato che, a loro volta, portano a un incremento di quelle situazioni, ma di certo non rendono i quartieri come li ha descritti. Lei viene da un partito che ha governato quattro anni e che dal punto di vista dell’immigrazione non ha fatto un granché, depotenziando le forze di polizia del 30% dal punto di vista dell’organico. La Polizia locale è ben presente sul territorio e negli ultimi quattro mesi, su richiesta dei cittadini e dei CIV, abbiamo incrementato il presidio dal lunedì al venerdì, a volte anche al sabato, con quattro uomini proprio nelle zone citate. Su Cornigliano c’è un’intensa attività di presidio del territorio proprio per mantenere il decoro e la fruizione della strada. L’ordinanza antialcol ha totalmente cambiato la vivibilità di Sestri e anche alcune zone, come Fincantieri, ne hanno giovato. Vorremmo una civile convivenza tra culture e questa passa attraverso la costante attenzione al rispetto delle regole e così si vive meglio tutti quanti». Ha risposto così l’assessore alla Sicurezza Sergio Gambino all'interrogazione del consigliere del Movimento 5 Stelle Fabio Ceraudo in cui si legge: “Visti gli ultimi avvenimenti che hanno coinvolto il Municipio Medio Ponente dove recentemente si sono svolte risse e scontri a Sestri Ponente e Cornigliano e considerato altresì il crescente disagio sociale e degrado che sta coinvolgendo il suddetto municipio, si chiede quali iniziative la pubblica amministrazione intende attuare per arginare tali fenomeni e salvaguardare la pubblica incolumità”.
«La spiaggia di Capo Marina resterà libera è sarà sempre più libera, a favore della fruizione di tutti i cittadini genovesi, in particolare delle persone con disabilità. È della settimana scorsa un atto di rinuncia parziale ulteriore concordato con il concessionario, che consente all’amministrazione di prendere in possesso tutta la fascia e l’area che è parallela alla spiaggia libera e alle arcate e conduce dall’entrata di corso Italia a quello di via Forte San Giuliano e che è stato destinato per precisa scelta del sottoscritto e dell’amministrazione a completa fruizione di 12 posti auto dedicati ai disabili. La spiaggia si conferma un laboratorio di accessibilità: è già stato sperimentato l’estate scorsa lo Swim Lift, l’ascensore del mare con un sistema di funi che consente la balneazione alle persone disabili e negli scorsi giorni, insieme all’assessore al Lavoro di Regione Liguria Augusto Sartori, abbiamo inaugurato un nuovo mezzo, un cingolato che permette ai disabili percorrere in lungo e in largo la spiaggia senza avere l’impatto del ciottolame e del pietrisco sotto la ruota delle carrozzelle. Questo è un altro aspetto che aumenta l’accessibilità, e stiamo lavorando con l'Ufficio abbattimento barriere architettoniche a un progetto che prevede un percorso di accessibilità e abbattimento di dislivelli tra i 12 parcheggi destinati ai disabili e la piattaforma sotto il bigo che sarà interamente dedicata alla postazione dei lettini e delle attrezzature di accompagnamento dei disabili. Abbiamo in previsione, in accompagnamento al camminamento che è stato oggetto dell’ulteriore rinuncia parziale del concessionario, la creazione di un camminamento verde che porta fino all’entrata di corso Italia, al confine con i San Nazaro, in modo tale da implementare l’accessibilità anche in quella zona. Sono confermati il coinvolgimento per la prossima stagione della Genova Sea Inclusion; quindi, dei detenuti che in accordo con il ministero della Giustizia e della casa circondariale di Marassi offrono servizi di accompagnamento alla balneazione e abbiamo anche coinvolto la direzione dei servizi sociali, con la collega Rosso, per avere anche un presidio di StarTappe per i servizi igienici. Inoltre, abbiamo coinvolto anche la Società nazionale di salvamento perché interessata a una progettualità che riguarda la riserva di un’area verso i San Nazaro per la fruizione di cani e padroni. Di conseguenza, anche da questo punto di vista, abbiamo aumentato il personale dedicato». Ha risposto così l’assessore al Demanio Marittimo Mario Mascia all’interrogazione della consigliera di Vince Genova Tiziana Notarnicola che chiedeva “informazioni più dettagliate sull’apertura e sui servizi della spiaggia libera che ha preso il posto dei Bagni Capo Marina in Corso Italia, accessibile anche ai disabili con 12 posti auto dedicati”.
«Il mercato di piazza Sarzano vede la presenza di un consorzio, che in autonomia si occupa della gestione dei chioschi. Questa Amministrazione ha avviato un dialogo con il consorzio e abbiamo recepito la loro richiesta di poter riconvertire l’attività mercatale, legandola non solo alla vendita ma anche alla somministrazione di alimenti e bevande e allo street food. Noi siamo favorevoli a questa possibilità e stiamo lavorando con loro per portare a termine una partita fondamentale per il comparto del commercio. Abbiamo dato la disponibilità del Comune a visionare un progetto, che il consorzio sta definendo, e attendiamo il progetto definitivo per tirare su le serrande di questi chioschi. E’ interesse pubblico, infatti, far sì che siano operativi quanto prima, in una logica di servizi da rendere ai quartieri, ai residenti e ai visitatori». Lo ha detto l’assessore comunale al Commercio Paola Bordilli rispondendo all’interrogazione del consigliere del Pd Claudio Villa “in merito alla chiusura del mercato all’aperto di piazza Sarzano e all’ennesima perdita di attività commerciali a Genova”.
«La chiusura di Salita della Misericordia era stata decisa a causa di un muro pericolante che era parzialmente franato oltre 25 anni fa. L’interdizione è stata mantenuta e destinata ad aree di cantiere che, dal 2018, sono attive per l’esecuzione di un intervento di edilizia privata nella parte terminale della Salita. Intanto, contestualmente alla realizzazione di un’asfaltatura temporanea di protezione della mattonata della Salita, la Direzione comunale Manutenzioni ha sistemato alcuni manufatti e attuato la messa in sicurezza della scarpata, in particolare sul verde. Attualmente, è in fase di progettazione un muro di paramento funzionale a garantire la sicurezza nell’esecuzione dei lavori , al termine dei quali avverrà, entro la fine del 2024, la riapertura di Salita della Misericordia». È quanto riferito dall’assessore comunale alle Manutenzioni Mauro Avvenente alla consigliera della lista Rosso Verde Francesca Ghio che chiedeva: “Appreso che Salita della Misericordia è stata chiusa a causa di un muro pericolante che, ad oggi, non è stato ancora riparato a causa, sembrerebbe, di un contenzioso relativo alla proprietà tra privati e Civica Amministrazione e rilevando che, la salita in oggetto è stata ‘temporaneamente’ asfaltata per consentire il passaggio di mezzi dedicati all’attività edile che si svolge alla fine della salita, si chiede in quali tempi la Civica Amministrazione prevede che la salita in oggetto possa tornare a servire il passaggio pubblico”.
«Abbiamo interrogato sia gli uffici dell’urbanistica che quelli dell’edilizia privata e non risulta presso i loro archivi alcuna richiesta per l’insediamento di un centro islamico a Rivarolo. Abbiamo chiesto spiegazioni anche al responsabile della sicurezza in Val Polcevera, interfacciandoci anche con l’assessore Gambino, ma anche in questo caso nulla si sa del progetto. Sappiamo solo quello che è uscito sui giornali, ma dal punto di vista di pratiche e istruttorie che possano coinvolgere l’Amministrazione non c’è nulla da riferire. Ci ripromettiamo, avendo riguardo e attenzione a quanto segnalato e come richiamato dalla legge regionale urbanistica, che ci sia un incontro di condivisione e approfondimento. Allo stato dell’arte, però, non c’è nulla di concreto». Ha risposto così l’assessore all’Urbanistica Mario Mascia all’interrogazione del consigliere della Lega Alessio Bevilacqua che chiedeva: “In merito alle notizie apparse su alcuni organi di stampa riguardanti la realizzazione di un nuovo centro culturale islamico di oltre 1200 mq che dovrebbe sorgere nel quartiere di Rivarolo, si chiede alla Civica Amministrazione riscontro su tale progetto e sugli aspetti: tecnici, urbanistici, di legge e di sicurezza”.
Terminato il question time, con 37 presenti si è aperto il Consiglio comunale.
All’ordine del giorno quattro mozioni.
Mozione 2: “Favorire la cultura e la pratica del primo soccorso”, atto presentato da una consigliera Arianna Viscogliosi di Vince Genova. La mozione sottolinea l’importanza del primo soccorso e di come, cure, fornite in tempi rapidi, possano essere talvolta provvidenziali, soprattutto alla luce dell’istallazione dei defibrillatori esterni che possono essere usati anche dai non sanitari purché in possesso di adeguata formazione. “Il corso di BLS-D - scrive la consigliera - insegna alcune manovre di rianimazione cardiopolmonare e tecniche di base a supporto delle funzioni vitali, per affrontare una situazione di emergenza, utilizzando il defibrillatore esterno in attesa dell’arrivo dell’ambulanza, così ponendo ciascuno in grado di fornire una immediata ed appropriata assistenza durante un arresto respiratorio o cardiaco o durante un soffocamento da corpo estraneo. Ritenuto indispensabile promuovere e favorire la cultura del primo soccorso presso l’intera collettività, ponendo attenzione in primo luogo alle scuole con la formazione di insegnanti e personale scolastico” con questa mozione s’impegna il sindaco e la Giunta: “ad incrementare promuovere una sistematica opera di promozione e diffusione all’interno della città, ivi comprese le scuole del primo ciclo, della cultura del primo soccorso, favorendo la messa a disposizione dei corsi di BLS-D e disostruzione, necessari ai fini della formazione dei cittadini “laici”, coloro cioè che anche non sanitari siano in grado di intervenire efficacemente; promuovere la presenza di questi strumenti nei luoghi pubblici; redigere una mappatura per una diffusa distribuzione dei DAE sul territorio, e sulla loro puntuale verifica di funzionamento”. S’impegna altresì il presidente del Consiglio comunale: “ad attivare dei corsi di primo soccorso destinato ai Consiglieri e alle Consigliere comunali”. Sul documento sono stati presentati tre ordini del giorno dal consigliere Bruzzone della lista RossoVerde che impegnano sindaco e Giunta: “A farsi parte portavoce delle criticità sopra espresse presso le Strutture di Regione Liguria, gli Enti e gli Uffici preposti affinché venga garantito, ogni anno, un congruo importo di risorse pubbliche finalizzate a garantire il pieno e puntuale svolgimento delle attività e dei servizi resi da chi si occupa di trasporto sanitario”, “Ad attivarsi presso gli Enti e gli Uffici preposti affinché, qualora ad oggi non siano già installati, anche sui mezzi di trasporto di competenza AMT sia presente la strumentazione DAE; ad attivarsi presso gli Enti e gli Uffici preposti affinché, qualora ad oggi non siano già installati, anche sui mezzi in dotazione alla Polizia Locale, in particolare le macchine, sia presente la strumentazione DAE”, “A farsi parte attiva affinché la Commissione veda la partecipazione dell’Assessore competente per materia in tempi utili a permettere di relazionare l’aula e procedere con le opportune proposte per la materia in trattazione”. Presentati anche due emendamenti: il primo dal consigliere Bruzzone e il secondo dal consigliere Ariotti della Lega. La seduta è stata sospesa alle 15.42, per poi riprendere dopo qualche minuto, per permettere ai consiglieri di confrontarsi sui documenti presentati. Alla ripresa della seduta l’assessore Gambino ha dato parere positivo alla mozione con alcune modifiche all’impegnativa. Parere positivo anche agli ordini del giorno, previa alcune correzioni al secondo documento presentato. Gli ordini del giorno sono stati approvati all’unanimità così come la mozione.
Mozione 19: “Collocazione punti informativi Progetto Ultimo Miglio”, atto presentato dai consiglieri dem. La mozione ha sottolineato come l’infrastruttura ferroviaria Parco Rugna/Bettolo - Bivio Fegino Via Campasso progettata da RFI/ Italferr insista sui quartieri di Sampierdarena, Campasso, Certosa, Rivarolo e Fegino, realtà fortemente urbanizzate che coinvolgono migliaia e migliaia di abitanti, i quali, non sono a conoscenza del progetto, non conoscono la funzione dei testimoniali di stato e si sono trovati nella condizione di non sapere a chi rivolgersi per avere le informazioni necessarie a e, sui disagi in termini di rumore, vibrazioni e disagi per i cantieri. “Dal momento che – si legge nel documento - in sede di Consiglio era stato approvato un ordine del giorno per promuovere un Tavolo Permanete sul nodo ferroviario e sulla riattivazione della linea ferroviaria e che, non essendo stato ancora costituito, le informazioni relativamente all’avvio dei cantieri, alla redazione dei testimoniali di stato e le legittime richieste da parte dei cittadini coinvolti, più o meno direttamente, dalla realizzazione/riattivazione/potenziamento di questa infrastruttura non hanno trovato una sede propria” s’impegnano sindaco e Giunta: “A prevedere, nel territorio di Sampierdarena, direttamente e/o in collaborazione con RFI/Italfer, l’organizzazione di una vasta e capillare campagna informativa in relazione all’infrastruttura di cui in premessa, attraverso assemblee pubbliche diffuse localmente così da raccogliere istanze e domande sul territorio di Sampierdarena per gruppi omogenei e di numero più limitato; a prevedere la creazione di punti informativi relativi al progetto Ultimo Miglio per tutta la durata dei cantieri, almeno presso il Municipio Centro Ovest”. Sulla stessa sono stati presentati tre ordini: i primi due dalla consigliera Cristina Lodi del Gruppo Misto: il primo impegna il sindaco e la Giunta: “Ad attivare un tavolo permanente sociosanitario che coinvolga tutte le professionalità necessarie del distretto sociale e del distretto sanitario al fine di avviare azioni a sostegno delle categorie maggiormente colpite dalle conseguenza della cantierizzazione massiva che riguarda le zone di Certosa, Rivarolo, Fegino, Sampierdarena e Campasso come chiesto dai Comitati, dalle Associazioni , dai Municipi e dalle organizzazioni sindacali”, il secondo: “A richiamare RFI affinché adotti tutte le modalità trasparenti e partecipative sia per illustrare nel dettaglio il programma degli espropri a tutte le famiglie interessate sia per presentare il piano di contrasto alle criticità acustiche e vibratorie previsto dalle prescrizioni e non ancora presentato ai cittadini interessati”. Il terzo è stato presentato dalla stessa consigliera e dal consigliere Lo Grasso di Liguria al Centro, che impegna sindaco e Giunta: “A realizzare velocemente il punto informativo previsto da RFI a Rivarolo (presso la stazione), a implementane l'ipotesi con un punto informativo anche a Fegino”. La consigliera Lodi ha presentato anche due emendamenti. L’assessore Piciocchi ha dato parere favorevole agli ordini del giorno e alla mozione. Gli ordini del giorno sono stati approvati all’unanimità, così come la mozione.
Mozione 23: “Via Antonietta Massuccone Mazzini-Murta”, atto presentato dai consiglieri della Lega. La mozione prende atto che: “A gennaio una porzione di Via Antonietta Massuccone Mazzini, strada che inizia da Via Nostra Signora della Guardia e sale per la prima parte della collina di Murta, è stata ridotto in quanto si è appreso un cedimento e a seguito di questo episodio il Comune di Genova ha predisposto un intervento urgente per mettere in sicurezza la strada e, successivamente, programmare le lavorazioni risolutive del problema. Qualora una delle strade transitabili per i veicoli, dovessero essere impraticabili, si avrebbe di fatto l'isolamento di centinaia di famiglie”, perciò s’impegnano sindaco e Giunta: “A verificare con gli Uffici tecnici la possibilità di realizzare un nuovo tracciato transitabile da e verso la collina di Murta, alternativo all’attuale percorso (Via Antonietta Massuccone Mazzini e Via Doge Giovanni da Murta); qualora fosse ritenuto realizzabile questo nuovo percorso, a reperire le necessarie risorse economiche per la progettazione e la realizzazione dell’opera”. Sulla stessa è stato presentato un ordine del giorno dal consigliere dem Alberto Pandolfo che impegna il sindaco e la Giunta: “A provvedere tempestivamente al ripristino del muraglione a sostegno della strada e dunque a quello del tracciato viabilistico di via Antonietta Massuccone Mazzini, per consentire il transito da e per Murta. Presentato, sempre dal Pd, anche un emendamento, illustrato dal consigliere D’Angelo.
Il Consiglio comunale è stato interrotto per pochi minuti alle 16.49 per un confronto tra i consiglieri proponenti per trovare un accordo sull’emendamento che, infine, con alcune modifiche è stato accettato dal consigliere Bevilacqua. Parere favorevole dell’assessore Campora, a nome della Giunta, all’ordine del giorno e alla mozione, che sono stati approvati all’unanimità.
La mozione 35: “Aree per insetti impollinatori nel Piano del Verde”, atto presentato dalla consigliera Francesca Ghio della lista RossoVerde, è stata rimandata in accordo con la proponente.
Esauriti i punti all’ordine del giorno il Consiglio comunale si è chiuso alle 17.05.
La prossima seduta si terrà lunedì 22 aprile a partire dalle ore 14 con la discussione degli articoli 54.