Consiglio comunale del 18 gennaio

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Articolo del
18/01/2022
depositi chimici Multedo

La seduta è stata dedicata alla discussione sul trasferimento dei depositi chimici da Multedo a ponte Somalia a Sampierdarena

Roberto Bordi, Tiziana Lanuti

Alle ore 14 il consiglio comunale di martedì 18 gennaio si è aperto con la discussione degli articoli 54, interrogazioni a risposta immediata:

 

Il primo articolo 54 lo presenta il consigliere Antonio Gambino (Fratelli d’Italia) e riguarda i tempi di progettazione e realizzazione, da parte della Civica Amministrazione, di opere a salvaguardia del litorale.

Risponde l’assessore Pietro Piciocchi: “La risposta alla sua interrogazione richiede una risposta approfondita che sarà oggetto, sicuramente, di una prossima commissione consiliare. In questa sede le dico che dal levante cittadino fino al ponente sono stati previsti molti interventi per mettere in sicurezza le nostre coste cittadine e parecchi sono già iniziati e in via di definizione.

Pertanto le chiedo, consigliere, di chiedere una commissione consiliare ad hoc per illustrare nel dettaglio tutte le opere che abbiamo cantierizzato in questi anni e i tempi della loro conclusione”.

 

Una vicenda di morosità pregressa tra alcune amministrazioni condominiali e Iren ha privato gli inquilini dei civici 7 e 9 di via Digione e dei civici 4A e 4B di via Alizeri, circa 90 famiglie, del servizio dell’acqua corrente. Il consigliere Alberto Pandolfo (Pd) si chiede quali provvedimenti intenda assumere la Civica Amministrazione affinché simili episodi non abbiano a ripetersi. Sullo stesso tema l’interrogazione posta dal consigliere Stefano Giordano (M5S).

Risponde l’assessore Matteo Campora: “Vorrei entrare nel merito della questione: in questi anni ho più e più volte sollecitato chi, facendo parte di partiti politici, si impegnasse a far cambiare le delibere dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera).

Una di queste dice che ai morosi non si può togliere la fornitura ma indica anche chi sono questi morosi “non disalimentabili” e questi sono precisamente indicati: strutture pubbliche e private che svolgono attività di assistenza, tra cui ospedali, case di cura, case di riposo, carceri e scuole. Questo indicato da lei non era il caso ma siamo intervenuti lo stesso e, ribadisco, che queste norme devono essere cambiate.

Abbiamo riattivato la fornitura, sono d’accordo che non si può togliere questo bene primario e in questi anni siamo sempre intervenuti.

Lo sforzo ulteriore è far cambiare le regole di Arera e variare quelli che sono i morosi “non disalimentabili”.

 

Il consigliere Guido Grillo (Forza Italia) chiede di conoscere i tempi del trasferimento del supermercato PAM di Voltri nell’area ex Verrina e notizie circa il riassetto delle aree antistanti il nuovo edificio.

Risponde l’assessore Simonetta Cenci: “Sono iniziati i lavori di sistemazione idraulica sul rio San Giuliano, opera propedeutica agli interventi successivi sull'area oggetto di interrogazione. Entro questa settimana verranno presentati, poi, i progetti per la strada pubblica e per l’edificio commerciale, utili a rilasciare il permesso a costruire.

Il completamento del piano di caratterizzazione ambientale che è in corso proseguirà l’iter di approvazione del permesso di costruire che riceveremo per l’edificio commerciale e avverrà in 90 giorni dall'avvio della conferenza dei servizi.

Quindi entro l’estate del 2022 si potranno iniziare i lavori del nuovo edificio post demolizione che potrà, in futuro, ospitare la nuova sede di Pam nell’area ex Verrina.

Il tempo di esecuzione dei lavori è stato stimato, ad oggi, in 20 mesi, quindi si può ipotizzare che il trasferimento della Pam possa avvenire nel primo semestre del 2024.

A seguito di questi lavori, seguirà il riassetto del vecchio edificio delle aree limitrofe antistanti. Stiamo lavorando all’elaborazione di un progetto di rigenerazione urbana mirato sull'area insieme con gli stakeholder e con la collaborazione del Municipio VII Ponente.

Appena saremo pronti su questa progettazione e su queste ipotesi e su questo  ricevimento dell'informativa da parte dei cittadini e della cittadinanza, ne faremo una informazione attraverso una apposita commissione”.

 

Il consigliere Davide Rossi (Lega Salvini Premier) ricorda le tante promesse dell’Amministrazione circa la ristrutturazione del campo di calcio a 7 di via Lugo e chiede, anche a nome dei giovani della zona e dei residenti, quando verrà riqualificato.

Rispondono gli assessori Stefano Garassino e Pietro Piciocchi: “Siamo d’accordo con lei che sono quartieri che hanno bisogno di luoghi di aggregazione.

Abbiamo chiesto all’ufficio Sport e mi hanno risposto che il contratto con la società gestore del campo di calcio di via Lugo prevede la manutenzione ordinaria e straordinaria, quindi il rifacimento del manto compete al gestore e non al Comune.

Però, in considerazione dell’importanza che riveste questo campo per il quartiere, cercheremo di valutare un intervento di miglioria, pur non avendone l’obbligo come Comune”.

 

Il consigliere Gianni Crivello (Lista Crivello) chiede un aggiornamento circa l’attivazione di quanto previsto nel bando di gara e relativo contratto sui servizi relativi alla gestione, manutenzione e valorizzazione del complesso di Villa Serra di Comago. In particolare il consigliere Crivello segnala l’esistenza di tutta una serie di problematiche che riguardano il Parco: tra le altre, infiltrazioni nella struttura che ospita i convegni, manutenzione del verde assente, mancato ricovero al coperto della scenografia di Luzzati utilizzata come palco per gli spettacoli dei bambini, irruzione di cinghiali e frana che insiste sull’area a ridosso dell’accesso al ristorante. Quando la Civica Amministrazione attuerà gli interventi urgenti di cui ha bisogno Villa Serra di Comago, ferma restando l’opportunità – da sfruttare - di accedere a 2 milioni di finanziamento del PNRR per la riqualificazione del Parco?

Risponde l’assessore Matteo Campora: “Ero presente all’assemblea del cda di Villa Serra a cui hanno partecipato gli amici del Parco ed i sindaci dei Comuni facenti parte del consorzio. Ho fatto un giro per la Villa e non mi è sembrato di aver visto tutto il degrado da lei segnalato, ma prendo nota delle sue segnalazioni che farò presenti al cda ed al presidente. Non nascondo che Villa Serra, come tanti altri parchi genovesi, ha pagato questi due anni di pandemia, ma sono 15 anni che la frequento e, anche negli scorsi anni, non era tutto perfetto. Si tratta d’altronde di una Villa molto grande che necessita di molti interventi. Rispetto alla determinazione dirigenziale del 30 agosto 2021 che ha affidato la gestione, manutenzione e valorizzazione del Parco, attualmente sono in corso verifiche sulla documentazione tecnica di affidamento al nuovo soggetto aggiudicatario, operazioni mirate all’attivazione di quanto previsto dal bando di gara e dal relativo contratto”.

 

Gli alberi ad alto fusto di via Walter Fillak rappresentano un bene prezioso che deve essere salvaguardato. Con questa premessa il consigliere Carmelo Cassibba (Vince Genova) chiede se l’Amministrazione ha già calendarizzato i lavori di potatura delle alberature. 

Risponde l’assessore Pietro Piciocchi: “Comunico che non abbiamo avuto segnalazioni in tal senso, ma se lei se ne fa latore vuol dire che qualche problema c’è. In questo momento stiamo facendo un lavoro che non è mai stato fatto a Genova: il censimento dello stato di salute di tutti gli alberi della nostra città. A seguito dei risultati di questo censimento programmeremo gli interventi sul verde pubblico per garantirne la sicurezza. La potatura è ora programmata a marzo”.

 

I marciapiedi e le passeggiate a mare meriterebbero più attenzione da parte dell’azienda di igiene urbana. A dirlo il consigliere Mauro Avvenente (Italia Viva) che chiede una pulizia più approfondita e periodica, con particolare riguardo alle zone sede di mercati rionali come, ad esempio, la passeggiata di Pegli.

Risponde l’assessore Matteo Campora: “Come ha ricordato, consigliere, nel periodo estivo abbiamo incrementato la pulizia periodica con idropulitrice sulla passeggiata di Pegli. Dobbiamo cercare di fare questo, magari meno volte rispetto all’estate, anche nel periodo invernale. Amiu sta vivendo un momento di rilancio e vi sono mezzi nuovi per migliorare la pulizia. Mi prendo l’impegno di ragionare con l’azienda per trovare il modo di incrementare il lavaggio periodico delle passeggiate anche nei mesi invernali”.

 

L’estrema pericolosità del doppio attraversamento pedonale della scuola C. Sbarbaro di Cornigliano viene portato all’attenzione dell’Amministrazione da parte del consigliere Valeriano Vacalebre (Fratelli d’Italia), che chiede immediati provvedimenti a salvaguardia degli studenti.

Risponde l’assessore Matteo Campora: “Sono disponibile  a un sopralluogo, insieme con gli uffici, per trovare una adeguata soluzione a questo problema”.

 

 

Dopo la trattazione degli articoli 54 – interrogazioni a risposta immediata – alle ore 15 si apre il consiglio comunale monotematico dedicato al tema del trasferimento dei depositi chimici da Multedo.

Con 38 consiglieri presenti all’appello nominale la seduta è valida.

 

Prima della discussione dell’ordine del giorno, il presidente del Consiglio Comunale Federico Bertorello legge e mette al voto un ordine del giorno fuori sacco riguardante il corretto calcolo in bilancio ambientale dei costi derivanti da consumo di suolo.

 

PREMESSO CHE

- il Consumo di Suolo rappresenta un'emergenza ecosistemica fortemente correlata al fenomeno del cambiamento climatico, da anni denunciato da rapporti, indagini e studi riguardanti ogni parte del mondo;

- in Italia, la situazione è ben descritta nel rapporto annuale sul consumo di suolo a cura di ISPRA-Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, istituito con L. 133/2008 che indica ormai raggiunto il 7,11% di copertura artificiale del territorio nazionale, rispetto alla media UE del 4,2%;

- nel 2018 il Forum dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio 'Salviamo il Paesaggio' (Rete civica nazionale) ha consegnato a tutti i Gruppi parlamentari una proposta di legge redatta da un Gruppo multidisciplinare di 75 Esperti;, e alla suddetta proposta ne sono seguite altre da parte di Gruppi parlamentari, finora senza alcun esito legislativo, nonostante la Corte dei Conti (Deliberazione 31/10/2019, n. 17/2019/G) abbia espresso un forte invito a Stato e Governo a produrre norme e azioni di radicale contenimento del consumo di suolo;

- la stessa Corte ha rilevato che il peggioramento dei fenomeni di dissesto idrogeologico rappresentano per il nostro Paese un forte impegno finanziario ogni anno e che il consumo di suolo non deve superare la crescita demografica;

- il rapporto ISPRA presenta dati allarmanti anche sulle conseguenze economiche del consumo di suolo, ovvero i "costi nascosti" dovuti alla perdita dei servizi ecosistemici che il suolo impermeabilizzato non è più in grado di fornire: solo per gli ultimi otto anni sono stimati oltre tre miliardi di euro l'anno e qualora fosse confermato il trend attuale, si stima che entro il 2030 si avrebbe una 'perdita' di quasi 100 miliardi di Euro (in pratica metà dell'intero PNRR!);

- indicatori e studi scientifici inconfutabili confermano infatti che per l'intero pianeta e senza necessità di preventivi investimenti il suolo naturale è il principale fornitore di servizi ecosistemici, quali: stoccaggio e sequestro di carbonio, qualità degli habitat, produzione agricola, produzione di legname, impollinazione, regolazione del microclima, rimozione di particolato e ozono, protezione dall'erosione, regolazione del regime idrologico, disponibilità di acqua, purificazione dell'acqua: basti pensare che ogni ettaro di terreno fertile assorbe circa 90 tonnellate di carbonio, è in grado di drenare 3.750.000 litri d'acqua, può sfamare 6 persone per un anno;

- il rapporto ISPRA stima che la perdita di servizi ecosistemici, per ogni ettaro di suolo

consumato si traduce, sotto il profilo economico/finanziario, in un costo/danno tra 66.000 e 81.000 €/anno per il flusso di servizio che il suolo non sarà più in grado di assicurare, e tra 23.000 e 28.000 anno per lo stock di risorsa perduta. Complessivamente, tra 89.000 e 109.000 € per anno per ciascun ettaro consumato, ovvero una media di 10 €/anno per ogni metro quadrato di nuovo suolo consumato, e per tutti gli anni a venire;

- se questi 'costi nascosti', di fatto non vengono calcolati a proprio carico da chi vorrebbe consumare nuovo suolo, né sono imputabili come uscite o perdite nei bilanci comunali, altresì essi costituiscono un danno reale che la collettività tutta subirà e che, come tale, va considerato ed evidenziato nel bilancio sociale e di sostenibilità di ogni Comune: in particolare, la conoscenza di questo dato dovrebbe costituire importante elemento di riflessione sulle scelte pianificatorie passate e future di ogni Comune, e prima di consentire nuovo consumo di suolo.

TENUTO CONTO CHE

gli elementi esposti in premessa dovrebbero, da soli, indurre ad agire subito azzerando qualsiasi previsione di nuovo consumo di suolo naturale, privilegiando il riuso mirato di aree impermeabilizzate e sostenendo e indirizzando interventi di rigenerazione urbana ecocompatibile.

CONSIDERATO CHE

- nonostante la grande attenzione dichiarata da diversi livelli istituzionali verso i temi e le emergenze ambientali, corriamo il rischio che il nostro Parlamento non riesca a votare in tempi brevi una legge in grado di tutelare il suolo;

- in tale contesto e a dimostrazione della consapevolezza della situazione ambientale già grave che affligge il nostro Paese, un'azione immediata e diffusa a livello locale sembra l'unica strada percorribile, anche per una concreta assunzione di responsabilità collettiva verso le generazioni future:

SI IMPEGNANO IL SINDACO E LA GIUNTA

- a sollecitare il Parlamento a riprendere e portare a compimento l'iter del Disegno di Legge (DDL) finalizzato al contrasto del consumo di suolo e attualmente sospeso in Commissione congiunta Ambiente e Agricoltura del Senato;

- a svolgere concreta opera di sensibilizzazione rivolta al concreto contrasto del consumo di suolo nel territorio di propria competenza, ponendo contemporaneamente in atto azioni amministrative e informative volte a sensibilizzare tutti i portatori di interesse (stakeholder) in merito al riutilizzo e recupero dei terreni e fabbricati vuoti o sfitti, nell'interesse dei propri cittadini e del proprio territorio considerato nella sua interezza come Bene Comune;

- a redigere un apposito bilancio ambientale e di sostenibilità annuale per il proprio comune in cui sia evidenziato che per ogni ettaro di suolo eventualmente consumato o sua parte si genera una perdita di servizi ecosistemici a danno della collettività. Tale perdita sarà stimata in 100.000 euro/ettaro o 10 euro/mq e aggiornata negli anni successivi con riferimento agli indicatori di ISPRA;

- a predisporre, in caso di varianti o revisioni delle previsioni pianificatorie vigenti, adeguata valutazione della perdita di servizi eco-sistemici che il consumo di suolo naturale comporterebbe o, al contrario, del beneficio che l'eventuale revisione in riduzione di consumo di suolo precedentemente pianificato apporterebbe alla collettività.

L’ordine del giorno fuori sacco viene respinto con 22 voti contrari (Lega Salvini Premier, Fratelli d’Italia, Vince Genova, Cambiamo e Forza Italia) e 16 favorevoli (PD, Movimento 5 Stelle, Italia Viva, Lista Crivello, Paolo Putti di Chiamami Genova e Ubaldo Santi del Gruppo Misto).

 

Dopo la votazione dell’ordine del fuori sacco, inizia la seduta monotematica del consiglio comunale con oggetto il TRASFERIMENTO DEI DEPOSITI CHIMICI DA MULTEDO

 

La discussione si apre con la presentazione da parte dei capigruppo Alessandro Terrile (PD), Gianni Crivello (Lista Crivello) e Stefano Giordano (Movimento 5 Stelle) del documento illustrativo per la convocazione del Consiglio Comunale monotematico.

DOCUMENTO ILLUSTRATIVO PER LA CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE ai sensi dell'art. 4, quinto comma, Regolamento del Consiglio Comunale:

 

IL CONSIGLIO COMUNALE DI GENOVA

PREMESSO

- che il Piano Urbanistico Comunale entrato in vigore il 3.12.2015 prevede il trasferimento dei depositi costieri di Multedo;

- che in data 12.09.2017 diversi consiglieri di minoranza chiedevano la convocazione della commissione consiliare competente per trattare la questione del trasferimento dei depositi, con l'audizione dei Municipi interessati e delle Istituzioni competenti;

- che la Commissione Consiliare non è mai stata convocata, pur nel procedere di annunci del Sindaco circa il trasferimento dei depositi costieri; che l'allontanamento da Multedo dei depositi costieri è una priorità fondamentale per la città e per la riqualificazione del ponente cittadino.

RICORDATO

- a una che il 6 ottobre 2020 il Consiglio Comunale con deliberazione DCC-2020-57 approvava norma integrativa al piano di rischio aeroportuale, finalizzata a consentire la dislocazione dei depositi costieri nell'area del terminal Messina, alla foce del Polcevera;

- che nelle settimane successive ENAC impugnava al TAR Liguria la deliberazione del Consiglio Comunale.

PRESO ATTO

- che si apprende dalla stampa che il Sindaco, anche nella qualità di Commissario del "Programma Straordinario di investimenti urgenti per la ripresa e lo sviluppo del porto" ex art. 9 bis Legge 130/2018, avrebbe individuato di concerto con Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale l'area portuale di Ponte Somalia per il trasferimento dei depositi costieri;

- che il Comune di Genova risulta avere comunicato con Determina Dirigenziale n. 168 del 19.11.2021 ad Autorità di Sistema Portuale del Mare Ligure Occidentale il proprio assenso al trasferimento dei depositi costieri nell'area di Ponte Somalia.

CONSTATATO

- che l'individuazione del sito in cui trasferire i depositi costieri di Multedo è avvenuta senza alcun confronto con la città, con i Municipi competenti, con i suoi operatori economici e con i rappresentanti dei lavoratori portuali;

- che, in particolare, la scelta è avvenuta senza alcun coinvolgimento del Consiglio Comunale e dei Consigli di Municipio territorialmente competenti.

CONSTATATO ALTRESI'

- che la decisione di trasferire i depositi a Ponte Somalia ha suscitato la comprensibile preoccupazione dei cittadini di Sampierdarena, allarmati per la compatibilità ambientale del dislocamento e per la tutela della sicurezza in relazione alla distanza dalle abitazioni;

- che numerosi operatori economici portuali hanno sollevato perplessità per una decisione che non garantisce lo sviluppo economico programmato dallo scalo genovese e rischia di provocare conseguenze negative sul piano occupazionale;

- che le organizzazioni sindacali hanno confermato tale preoccupazione, mettendo in guardia le Istituzioni circa il saldo occupazionale negativo e alla pesante riduzione delle giornate lavorative per la C.UL.M.V. che conseguirebbe al trasferimento dei depositi costieri a Ponte Somalia;

- che Enac ha sollevato, anche a mezzo stampa, forti dubbi circa la compatibilità della scelta con il piano di rischio aeroportuale e con lo sviluppo dello scalo aereo genovese; che, secondo quanto riferito dalla stampa, il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile avrebbe richiesto chiarimenti ad Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale circa la compatibilità del trasferimento dei depositi a Ponte Somalia con il progetto della nuova diga foranea;

- che lo stesso Presidente di Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale ha espresso sulla stampa quotidiana del 29.12.2021 un'esplicita perplessità in relazione al trasferimento dei depositi costieri a Ponte Somalia, dichiarando che "può essere che ancora una volta l'area, per motivi autorizzativi, non sia quella individuata".

CONSIDERATO

che le perplessità e le contrarietà emerse circa il trasferimento dei depositi costieri a Ponte Somalia devono suggerire una prudente ponderazione in merito alla percorribilità di diverse e migliori destinazioni, anche alla luce della possibilità di utilizzare il contributo pubblico di 30.00 00 di Euro inserito nel "Programma Straordinario di investimenti urgenti per la ripresa e lo sviluppo del porto" alla voce P.3109 "Ridislocazione Depositi costieri di Carmagnani/Superba".

RITENUTO

necessario, prima di ogni decisione in merito all'individuazione del luogo di trasferimento dei depositi costieri, il pieno coinvolgimento del Consiglio Comunale e l'avvio di un confronto pubblico con i cittadini, i Municipi, gli operatori economici portuali, le organizzazioni sindacali e le Istituzioni competenti:

IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA

- ad attivarsi presso Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e presso il Commissario del "Programma Straordinario di investimenti urgenti per la ripresa e lo sviluppo del porto" ex art. 9 bis Legge 130/2018 affinché subordinino ogni decisione circa il trasferimento dei depositi costieri ad un confronto con i cittadini genovesi, i Municipi interessati, gli operatori economici portuali, le organizzazioni sindacali e le Istituzioni competenti;

- a prendere in considerazione, alla luce dell'opportunità di utilizzare il contributo pubblico di 30.000.000 inserito nel citato Programma Straordinario, destinazioni alternative a Ponte Somalia, che per maggiore distanza dalle abitazioni e minore interferenza con le attività portuali esistenti garantiscano maggior tutela della sicurezza e lo sviluppo dello scalo genovese;

- a riferire in apposita commissione consiliare da tenersi entro il 31 gennaio 2022, con l'audizione dei Municipi interessati, dei rappresentanti degli operatori economici e delle organizzazioni sindacali, e delle Istituzioni competenti (Autorità di Sistema Portuale, Regione Liguria, ARPAL, ASL3, Vigili del Fuoco, ENAC, Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile.

 

Sul documento illustrativo sono stati presentati 33 ordini del giorno di cui sette (11, 15, 18, 23, 24, 26, 33) dichiarati inammissibili dal segretario generale, modificati dal segretario generale gli ordini del giorno 13, 14, 21 e 22, modificato dal sindaco 30, 31 e 32 e uno (1) ritirato dal proponente (Stefano Anzalone di Cambiamo).

 

L’ordine del giorno 2 è stato approvato con 27 voti favorevoli (Lega Salvini Premier, Fratelli d’Italia, Cambiamo, Vince Genova, Forza Italia e Italia Viva) e 13 astenuti (Pd, Movimento 5 Stelle, Lista Crivello, Paolo Putti di Chiamami Genova e Ubaldo Santi del Gruppo Misto).

 

Gli ordini del giorno 3 e 4 sono stati respinti con 26 voti contrari (Lega Salvini Premier, Fratelli d’Italia, Cambiamo, Vince Genova, Forza Italia e Italia Viva) e 15 favorevoli (Pd, Movimento 5 Stelle, Lista Crivello, Paolo Putti di Chiamami Genova Ubaldo Santi del Gruppo Misto).

 

Gli ordini del giorno 5, 6, 7, 9 e 10 sono stati approvati all’unanimità.

 

L’ordine del giorno 8 è stato respinto con 24 voti contrari (Lega Salvini Premier, Fratelli d’Italia, Cambiamo, Vince Genova e Forza Italia), 15 favorevoli (Pd, Movimento 5 Stelle, Lista Crivello, Paolo Putti di Chiamami Genova Ubaldo Santi del Gruppo Misto) e 2 astenuti (Italia Viva).

 

Gli ordini del giorno 13, 14, 16 e 17 sono stati approvati all’unanimità.

 

L’ordine del giorno 12 è stato respinto con 26 voti contrari (Lega Salvini Premier, Fratelli d’Italia, Cambiamo, Vince Genova, Forza Italia e Italia Viva) e 15 favorevoli (Pd, Movimento 5 Stelle, Lista Crivello, Paolo Putti di Chiamami Genova Ubaldo Santi del Gruppo Misto).

 

Gli ordini del giorno 19 e 20 sono stati respinti con 25 contrari (Lega Salvini Premier, Fratelli d’Italia, Cambiamo, Vince Genova, Forza Italia e Italia Viva), 9 favorevoli (Movimento 5 Stelle, Lista Crivello, Paolo Putti di Chiamami Genova e Ubaldo Santi del Gruppo Misto) e 6 astenuti (PD e Gianni Crivello (Lista Crivello).

 

Gli ordini del giorno 21, 22, 25, 27, 28, 29, 30, 31 e 32 sono stati approvati all’unanimità.

 

Dopo le dichiarazioni di voto dei capigruppo prima dell’approvazione del documento finale, prende la parola il sindaco di Genova Marco Bucci.

“Ci sono tante cose da dire, la prima è che finalmente si lavora insieme. È il succo del ponte Genova San Giorgio, del modello Genova: lavorare insieme per ottenere grandi risultati. Riguardo alle domande che mi sono state poste dal PD, posso dire tra le altre cose che il pronunciamento della Capitaneria di Porto sul dislocamento dei depositi chimici non c’è ancora, e che ponte Somalia è pienamente compatibile con l’operazione. Un’operazione alla quale stiamo lavorando da quattro anni, in linea con il piano regolatore portuale presentato nel 2015 che già prevedeva in quell’area, il cosiddetto “pettine di Sampierdarena”, lo spostamento dei depositi chimici. Riguardo ai 30 milioni di euro impiegati per finanziare il trasferimento, sono risorse che abbiamo fatto inserire noi dal governo nel decreto Genova, i quali rientrano in un piano più ampio di 2,2 miliardi di euro di interventi sul bacino portuale che, tolta la nuova Diga di Sampierdarena, sono già stati assegnati. Chi dice che diamo i 30 milioni di euro ai privati sbaglia: questi soldi serviranno a costruire l’infrastruttura che sarà data in concessione, dietro pagamento, a Superba e Carmagnani, e l’infrastruttura, insieme alla relativa area, alla scadenza della concessione tornerà ad essere pubblica. Prossimamente parleremo anche con ENAC. Aggiungo anche che l’operazione non avrà alcun impatto negativo sull’occupazione in area portuale, che al contrario aumenterà. A chi propone di guardare ad altre aree, alternative a ponte Somalia, chiedo di dirci esattamente dove. Noi siamo disponibili a cambiare decisione, ma soluzioni alternative quali calata Anzio non vanno bene, trattandosi del punto dove passeranno navi da crociera e traghetti, quindi un posto pericoloso a detta di tutti i tecnici. Condivido con voi un’ulteriore riflessione. Al di sopra di tutto ci deve essere l’esigenza dei cittadini di Sampierdarena. Ho partecipato all’assemblea pubblica e non è stata un’esperienza piacevole, ma è dovere del sindaco parlare con le persone.

A loro, ai cittadini sampierdarenesi, e a tutta la città, ho detto che abbiamo per Sampierdarena un piano da 130 milioni di euro. Piano che non è nato da questa storia, ma che la questione dei depositi chimici di Multedo ha accelerato. Gli assessori Piciocchi e Cenci stanno lavorando da tempo ad alcuni interventi che cambieranno il volto di Sampierdarena, cito ad esempio i parcheggi interrati per via Cantore, il tunnel fonoassorbente per Lungomare Canepa, la palestra e la strada del Campasso, il Parco della Memoria. Abbiamo un’importante disponibilità economica che vogliamo impiegare per Sampierdarena, ribadendo inoltre il nostro obiettivo e la nostra promessa, che è quella di portare via i depositi da Multedo”.

 

Il documento è stato respinto con 26 voti contrari (Lega Salvini Premier, Fratelli d’Italia, Cambiamo, Vince Genova, Forza Italia e Italia Viva) e 14 favorevoli (Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Lista Crivello, Paolo Putti di Chiamami Genova e Ubaldo Santi del Gruppo Misto).

 

Il consiglio comunale si chiude alle ore 20,00.

 

I lavori sono stati trasmessi in diretta Facebook sulla pagina Comune di Genova - Genoa Municipality.

 

La registrazione della seduta sarà poi visionabile anche sul sito del Comune a questo indirizzo: http://www.comune.genova.it/servizi/sedute

 

Ultimo aggiornamento: 09/03/2023