CONSIGLIO COMUNALE DELL'11 DICEMBRE

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Articolo del
11/12/2025
consiglio comunale

Si è discusso dell'aggressione violenta nei confronti degli agenti della Polizia di Stato del 22 novembre; respinta la richiesta di sospensione dell’introduzione della tassazione sugli imbarchi nel porto di Genova. Un minuto di silenzio per Kovac e il partigiano Moro

Manuela D'Angelo

Dopo la discussione degli articoli 54, Interrogazioni a risposta immediata, alle 15 si è aperto il Consiglio comunale con 35 presenti.

 

Prima di iniziare i lavori della seduta il presidente del Consiglio comunale Claudio Villa ha voluto ricordare con un minuto di silenzio la morte del presidente di Arci Stefano Kovac e del partigiano Elio Fossati, detto “Moro”.

 

È stato poi discusso il primo ordine del giorno straordinario presentato dalla consigliera della Lega Paola Bordilli ad oggetto: “Tutela dei Commercianti e delle Associazioni nei Voltini Ferroviari di Via Buranello”. Con questo atto si impegnano la sindaca e la Giunta: “A ricostituire un tavolo di lavoro con i rappresentanti dei commercianti, delle associazioni e degli enti preposti, per discutere delle problematiche e dei possibili interventi a sostegno della tutela delle attività nei voltini ferroviari; partecipare a una commissione consigliare in merito da convocarsi nel mese di dicembre visto le note in cui FerServizi minaccia lo sfratto entro il 31.12.25; promuovere Iniziative Culturali e Commerciali che valorizzino l’area di Via Buranello, valorizzando eventi e attività in grado di attrarre visitatori e sostenere le attività locali; rafforzare la comunicazione con la Cittadinanza e il Consiglio Municipale centro Ovest per garantire una informazione trasparente e costante con la cittadinanza e le istituzioni informando sugli sviluppi della situazione e sulle azioni intraprese dalla Giunta”. L’odg è stato posto in votazione e approvato all’unanimità con 33 voti favorevoli.

 

Il secondo ordine del giorno straordinario ad oggetto “Aggressione violenta nei confronti degli agenti della Polizia di Stato del 22 novembre” è stato presentato dal consigliere della Lega Alessio Bevilacqua e sottoscritto da tutti i gruppi di minoranza. Con questo atto si esprime vicinanza e solidarietà nei confronti degli agenti feriti e di tutto il corpo della Polizia di Stato e piena condanna verso questo vile atto violento nei loro confronti”. Il vice sindaco Alessandro Terrile, a nome della Giunta, pur esprimendo solidarietà alle forze dell’ordine, vicinanza a chi è rimasto ferito e a chi ha dovuto assistere a quella che ha definito una “guerriglia urbana”, e pur condannando ogni forma di violenza, ha dato parere negativo all’ordine del giorno, che quindi è stato respinto con 23 voti contrari della maggioranza e 14 favorevoli dell’opposizione.

 

Terzo ordine del giorno straordinario ad oggetto: “Sospensione dell’introduzione della tassazione sugli imbarchi nel porto di Genova e richiesta di preventivo confronto”, presentato dal gruppo Noi Moderati, impegna sindaca e Giunta a “sospendere l’introduzione della tassa sugli imbarchi; avviare un confronto strutturato con Autorità di Sistema Portuale, compagnie di navigazione, associazioni di categoria e operatori turistici, al fine di valutare gli introiti e le ricadute in termini di costi del traffico passeggeri a Genova; valutare le implicazioni dell’eventuale introduzione della tassa di imbarco; monitorare costantemente le esperienze portuali europee per cogliere eventuali opportunità ed evitare scelte che possano avere ricadute negative sulla competitività del porto di Genova e sull’economia cittadina nel medio-lungo periodo”. Il vicesindaco Alessandro Terrile a nome della Giunta ha espresso parere negativo all’ordine del giorno; l’atto è stato votato e respinto con 21 voti contrari della maggioranza e 15 favorevoli dell’opposizione.

 

Ultimo ordine del giorno straordinario ad oggetto “Esclusione dell’ospedale Antero Micone di Sestri Ponente, dell’Ospedale Gallino di Pontedecimo e dell’ospedale Colletta di Arenzano dalla nuova AOM così come prevista dalla riorganizzazione regionale della Sanità” è stato presentato dalla consigliera Sara Tassara (Lista Civica Silvia Salis) e sottoscritto da tutti i gruppi di maggioranza. Con questo atto si impegna sindaca e Giunta a “farsi parte attiva presso Regione Liguria, al fine di integrare gli ospedali Antero Micone, Gallino e Colletta all’interno della nuova AOM così come prevista dalla riforma regionale della Sanità, valorizzando il fondamentale ruolo territoriale delle tre strutture ospedaliere”. L’assessora al Welfare Cristina Lodi ha espresso parere positivo a nome della Giunta all’odg presentato dalla maggioranza. L’atto è stato posto in votazione e approvato con 22 voti favorevoli della maggioranza e 15 contrari dell’opposizione.

 

Si è quindi proceduto alla discussione dei punti all’ordine del giorno della seduta odierna. Il primo: proposta di delibera di consiglio istituzionale ad oggetto “Ratifica del consiglio comunale ai sensi dell art. 42, co. 4, del t.u. d.lgs n. 267/18.08.2000, deliberazione giunta comunale n. 219 del 27.11.2025 ad oggetto XII variazione ai documenti previsionali e programmatici 2025/2027”. La delibera è stata posta in votazione e approvata con 21 voti favorevoli della maggioranza e 12 contrari dell’opposizione.

 

In accordo con la Conferenza dei Capigruppo sono state rinviate le successive delibere previste all’ordine del giorno: “Aliquote Imu 2026”, “Modifiche al regolamento per l'applicazione dell'Addizionale comunale all' Irpef” e “Istituzione dell'Addizionale comunale sui diritti di imbarco portuale – regolamento”.

 

Sono state quindi discusse le mozioni. La prima ad oggetto “Intitolazione giardini di Piazzetta Minolli” è stata presentata dai consiglieri del Movimento 5 Stelle Marco Mesmaeker e Marco Casini. Con questa mozione si impegnano Sindaca e Giunta a “Valutare la possibilità di denominare questa nuova area “Donne della Resistenza di San Pier d’Arena” al fine di mantenere sempre viva la memoria delle numerose partigiane che proprio in questa delegazione sono state protagoniste nella lotta per la Liberazione”. L’assessore alla Mobilità sostenibile Emilio Robotti ha espresso parere positivo alla mozione che è stata posta in votazione e approvata con 27 voti favorevoli e 4 astenuti (Fratelli d’Italia e Gruppo misto).

 

La seconda mozione ad oggetto “Presenza dei Vigili al mercato”, presentata dai consiglieri della Lega Paola Bordilli e Alessio Bevilacqua è stata ritirata.

 

Il Consiglio si è chiuso alle 18,11.

ARTICOLI 54 INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

«Rispetto al “Piano Freddo”, che noi abbiamo chiamato “Piano Inverno”, abbiamo previsto un nuovo sistema di accoglienze che sarà organizzato in maniera diffusa sul territorio con l’attivazione di accoglienze del Comune e del Patto di sussidiarietà attraverso l’offerta di: 29 posti a vico Chiusone; 15/17 posti presso il Monastero e ulteriori 10 posti presso Sole Luna; Massoero con 4 posti in emergenza e l’attivazione di accoglienze da parte dei singoli enti presso il Seminario del Righi; 13 posti presso San Bernardo; 12 dalla Fraternità delle Parrocchie. Da quest’anno sarà attivato in via sperimentale il “Rifugio Caldo” per l’incremento delle persone che vivono in strada, soprattutto di persone affette da gravi problematiche legate a salute mentale e dipendenze. Per questo, con gli enti del Terzo Settore del patto di sussidiarietà, attiveremo, in via sperimentale, un sistema di accoglienza di libero accesso che possa accogliere, anche solo per qualche ora, le persone che manifestino il bisogno di un riparo per la notte, soprattutto quando le temperature diventano particolarmente rigide. Le strutture di accoglienza saranno aperte dalle 18.30 alle 9.00. È prevista l’apertura delle accoglienze per tutto il giorno in caso di criticità e durante le ondate di freddo diramate con simbolo nero sui bollettini di Arpal». Lo ha detto l’assessora al Welfare Cristina Lodi rispondendo all’interrogazione della consigliera di Noi Moderati Ilaria Cavo, illustrata dal consigliere Lorenzo Pellerano, ad oggetto “Piano emergenza freddo a seguito della morte di una persona senza fissa dimora”.

«Occorrerebbero ore per raccontare in modo completo tutto ciò che questa riforma sanitaria regionale non solo non migliora, ma rischia addirittura di peggiorare. Vorrei concentrarmi in particolare sul ruolo dei Comuni nella tutela della salute, perché i sindaci, insieme alle amministrazioni locali, portano sulle proprie spalle la responsabilità diretta di tutelare la salute dei cittadini. Ciò che ci ha colpito maggiormente è stata la rapidità con cui l’intero impianto della riforma è stato presentato e approvato. È noto che il sistema sanitario ligure vive da tempo una situazione critica, esplosa — o, se preferiamo, implosa — sotto il peso di inefficienze, ritardi e carenze strutturali. Oggi, oltre alla difficoltà crescente di accedere a cure adeguate in tempi accettabili, ci troviamo davanti a un deficit economico enorme, che evidentemente ha spinto a un intervento così drastico per evitare un possibile commissariamento. Tuttavia, la gravità della situazione non può giustificare l’esclusione degli enti locali da un processo riformatore di questa portata. Il coinvolgimento è stato minimo e frettoloso, limitato a un rapido passaggio attraverso Anci Liguria. Il Comune di Genova ha preso parte ai lavori del CAL e aveva contribuito anche a un gruppo tecnico precedente per proporre un emendamento. Il punto critico della riforma, infatti, risiede nella scelta di attribuire ai Comuni la possibilità di rinunciare a fondi o di delegare personale destinato ai servizi sociosanitari. Una riforma di questo tipo non può basarsi su opzioni o facoltà discrezionali: l’organizzazione deve essere unitaria e coerente per tutto il territorio. Se esistono piccoli Comuni che faticano a garantire servizi essenziali, magari perché dispongono di un’unica assistente sociale, la risposta non può essere quella di permettere loro di sottrarsi a funzioni fondamentali. Al contrario, occorre sostenerli, offrire strumenti per assumere personale, rafforzare le competenze e assicurare standard omogenei. Abbiamo avanzato proposte che puntavano a rilanciare una vera integrazione tra ambito sociale e sanitario, un’integrazione che dovrebbe costituire un pilastro del sistema, oggi indebolito dalla presenza di due normative separate che raramente dialogano fra loro. Per questo riteniamo gravissimo ogni tentativo di depotenziare o delegittimare il ruolo degli enti locali. Abbiamo provato a portare un emendamento che non è stato accolto, ne è stato quindi portato un altro approvato a maggioranza. Quindi il Comune di Genova, insieme a molti altri, ha espresso fortissime preoccupazioni, mentre ieri si è chiuso in modo frettoloso l’iter di questa riforma. Nonostante ciò, la nostra attività continuerà per monitorare affinché davvero le funzioni sociali e sanitarie, almeno per la parte di grande collaborazione che noi oggi abbiamo con ASL, non vengano toccate o lese. Allo stesso tempo, cercheremo di supportare i Comuni medi e più piccoli affinché possano dotarsi del personale necessario e continuare, con legittimità, a svolgere quello per cui sono stati istituiti». È la risposta dell’assessora al Welfare Cristina Lodi all’interrogazione della consigliera Luisa Centofanti di Riformiamo Genova “per sapere, in riferimento alla proposta di riforma sanitaria regionale, quali azioni sta intraprendendo l’amministrazione comunale rispetto alle ricadute che questa riforma può avere sulla realizzazione dell’ntegrazione sociosanitaria tanto auspicata a inizio mandato”.

«Il consigliere Maresca fa bene a tenere alta l’attenzione sul tema dell’avanzamento dell’iter di redazione e approvazione del nuovo Piano Regolatore Portuale. Ad oggi siamo fermi all’approvazione del DPSS, ovvero il Documento di Pianificazione Strategica di Sistema portuale che è sostanzialmente la carta madre da cui nasceranno i due Piani Regolatori Portuali per Genova e Savona. Una carta del DPSS perimetra le aree portuali e quelle porto-città, andando a fotografare le cosiddette aree “di cerniera” che hanno una rilevanza fondamentale per l’accesso alle banchine e per contenere le possibili esternalità negative legate al traffico portuale, comprensivo di merci e passeggeri. Nel caso di Sampierdarena, molto è stato risolto dalle infrastrutture sono già state realizzate, ed altre in corso di completamento, per la separazione dei flussi urbani da quelli destinati alle banchine. Al momento non vi sono particolari novità sulla redazione del Piano Regolatore Portuale, credo anche in ragione del fatto che solo da pochi giorni, e per la precisione dal 9 dicembre, la governance di Autorità di Sistema Portuale risulta completata nella sua interezza, grazie alla nomina del nuovo segretario generale. Una figura fondamentale che mancava da addirittura 823 giorni, precisamente dall’8 settembre 2023 quando Autorità di Sistema Portuale era stata commissariata per la prima volta. Come sappiamo, in base alla legge 84/1994, alcune competenze specifiche in materia di redazione del Piano Regolatore Portuale sono demandate proprio al segretario generale: da lui e da tutta l’Autorità di Sistema Portuale ci aspettiamo, nella massima collaborazione, che possa ripartire tutto il percorso. Il Comune, naturalmente, dirà la sua, senza entrare nel merito della funzione delle singole banchine, ma offrendo una visione più generale di un porto aperto a tutte le tipologie di merci, con l’obiettivo di garantire sviluppo alla città, attraverso una co-gestione delle aree di cerniera tra porto e città, per quanto riguarda le infrastrutture e per garantire una migliore fruizione degli spazi: il tutto in linea con il nostro obiettivo di una gestione del rapporto porto-città capace di promuovere lo sviluppo di entrambi». È la risposta del vicesindaco Alessandro Terrile all’interrogazione del consigliere di Fratelli d’Italia Francesco Maresca che chiedeva “informazioni al sindaco e alla giunta se siano attualmente in corso interlocuzioni con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale per la redazione del nuovo piano regolatore portuale e a che punto si trova il relativo iter di elaborazione”.

«Oltre alla derattizzazione continuativa su gran parte delle strade pubbliche della città, vengono realizzate derattizzazioni straordinarie su precisa segnalazione dei cittadini che seguono una procedura a parte. A novembre è partito il progetto “SfRatto” che prevede, a seguito della segnalazione, un sopralluogo con esperti che collaborano con l’Ufficio animali, seguito da una serie di interventi mirati. Ci sono spesso concause di fattori che non permettono di risolvere il problema con un solo intervento e gli interventi sono sempre di competenza di soggetti diversi che si devono coordinare e devono avvenire su proprietà privata. Il progetto “SfRatto” coprirà tutto il centro storico e verrà avviata una attività sperimentale per arrivare ad una soluzione più definitiva rispetto alle sole esche». Lo ha detto l’assessora all’Igiene Silvia Pericu rispondendo all’interrogazione del consigliere Filippo Bruzzone (lista civica Silvia Salis sindaca) riguardante la “Presenza di topi in città: quali azioni ha intrapreso la Civica Amministrazione sul tema?”.

«L'area è stata inserita dal Puc in ambito “Servizi pubblici” e di fatto esisteva un'area parcheggio sosta libera, classificato ulteriormente nel bilancio dei servizi come “parcheggio di proprietà pubblica”: quindi, in realtà, Il Comune utilizzava questa percentuale come sua dotazione di servizi pubblici. Nel 2021 il proprietario ha fatto istanza di modifica portando a dimostrazione il fatto che la proprietà fosse sempre stata privata e ha ottenuto questa conversione, allo scopo di realizzare un suo parcheggio privato. All’epoca l’istanza non ha avuto né osservazioni né impugnazioni, ma alla luce di quanto emerge e rispetto ad un cantiere in completo stato di immobilismo, crediamo sia necessario fare chiarezza, anche perché alcune procedure sollevano per noi non pochi dubbi rispetto a questo cambio. Per questo abbiamo deciso di riaprire i fascicoli che riguardano questa procedura, con gli uffici e l’Avvocatura, per capire cosa sia successo all'interno di questo iter amministrativo e per trovare uno strumento che sia il più efficace possibile per risolvere la questione, dal momento che conosciamo le esigenze di quell’area che ha grande fame di parcheggi. Predisporremo anche dei sopralluoghi tecnici e terremo alta la sorveglianza per capire quello che sta succedendo all'interno dell'area». Lo ha detto l’assessora all’Urbanistica Francesca Coppola rispondendo alle interrogazioni della consigliera Vittoria Canessa Cerchi (Pd) e del consigliere Marco Mesmaeker (M5S) riguardanti entrambi “il cantiere per la realizzazione di un parcheggio privato nel piazzale antistante il Santuario della Madonetta, sito al termine di via Ausonia, che risulta fermo da circa un anno”.

«Mi domando a quale titolo mi venga chiesto di rispondere a questa considerazione, dal momento che viene citata la mia afferenza universitaria come se questa permettesse a un singolo docente che ricopre un ruolo pubblico l’indirizzo delle decisioni di un organo sovrano, come un Dipartimento Universitario. Cosa che non solo non è possibile (ovviamente) ma che non è certamente auspicabile, a meno di non credere che le decisioni politiche debbano avere ingerenza nel campo delle valutazioni tecniche e scientifiche, prevaricandole, cosa che non solo non credo, ma che fortemente avverso tanto da essermi astenuto – negli ultimi consigli di Dipartimento ai quali ho preso parte – in relazione a quelle decisioni che avrebbero potuto determinare situazioni di potenziali conflitti di interesse con il mio attuale ruolo. Relativamente al centro interuniversitario dedicato a Sanguineti, il DIRAAS ne è stato membro fondatore ed è rimasto nel Centro per tutta la durata della convenzione (2020-2025). Ha deciso di non rinnovare l’adesione per ragioni scientifiche, che ritengo non possano essere oggetto di censura da parte di questo consiglio. Preciso, inoltre, che non mi risulta che l’Ateneo di Bologna sia membro del Centro. Tuttavia, la mancata aderenza al suddetto non determina affatto la mancanza di attività di studio inerenti la ricerca, la conservazione e la valorizzazione dei materiali inerenti il Poeta e Professore genovese. È sotto questo profilo che, come assessore, credo di aver maggior titolo a intervenire: il 4 maggio 2012 è stato stipulato un Protocollo d’Intesa tra Comune di Genova e Ministero per le attività culturali finalizzato alla concessione in comodato gratuito alla Biblioteca Universitaria di Genova della raccolta libraria del Prof. Edoardo Sanguineti, donata dagli eredi al Comune stesso. La Biblioteca Universitaria, che ringrazio per il continuo lavoro e lo sforzo condiviso nell’ottica del maggior servizio ai cittadini, ha costituito un Comitato Sanguineti che comprende gli Eredi, componenti espressi dal Dipartimento DIRAAS, componenti espressi dal Comune. Si tratta di un fondo che, a differenza – ad esempio – del fondo archivistico conservato a Torino – è sempre accessibile a tutti. E se c’è un dato da sottolineare delle attività del DIRAAS e dell’Università di Genova, credo che sia utile indicare come parte delle attività di catalogazione e schedatura di questo fondo, eseguita con scrupolo per poterne permettere la fruibilità a tutti, siano state finanziate dall’Ateneo, grazie al Progetto PRIN “A margine” vinto proprio dai docenti del DIRAAS. A Sanguineti lo stesso Dipartimento ha dedicato: un primo Convegno nel 2011 a un anno dalla morte, posto sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica; un convegno nel decennale dalla morte (2020); 17 pubblicazioni finanziate dal Dipartimento stesso realizzate negli ultimi dieci anni, e l’anno scorso ha dedicato alla sua figura una mostra documentaria in sinergia con la BUG per celebrare i 50 anni della docenza a Genova (1974/2024), negli spazi di palazzo Balbi Cattaneo, che ha contato oltre 2000 visitatori. Mi corre l’obbligo ricordare, inoltre, che in quello stesso decennale della morte (2020), il Municipio I Centro Est a trazione centrodestra riteneva opportuno negare l’intitolazione di una piazza in centro storico a Sanguineti con ragioni che definire pretestuose è un eufemismo. Si dovette aspettare un anno per vedere l’intitolazione di uno spazio che portasse il suo nome, vicino a via Bracelli, nel Municipio allora presieduto dall’attuale assessore Ferrante. Quindi, consigliera Orlando, la risposta è no: non ritengo che l’Amministrazione debba esprimersi in disaccordo su una decisione di pertinenza tecnico scientifica certamente lecita. Diversamente mi corre l’obbligo invece di ringraziare il Dipartimento DIRAAS per l’encomiabile lavoro di censimento, catalogazione e valorizzazione che ha reso possibile veicolare a tutti il lascito – fondamentale – del patrimonio di Edoardo Sanguineti, di cui il Comune di Genova è orgogliosamente beneficiario». È la risposta dell’assessore alla Cultura Giacomo Montanari all’interrogazione del consigliere di Vince Genova Anna Orlando che chiedeva “se e come la Civica Amministrazione, che ha da anni e tuttora in essere una importante convenzione con l’Università di Genova, intende intervenire e/o prendere pubblica posizione di disaccordo in merito alla decisione del DIRAAS – Dipartimento di Italianistica, Romanistica, Antichistica, Arti e Spettacolo – di non partecipare al Centro interuniversitario Edoardo Sanguineti, dedicato allo studio dell’operato del poeta genovese, che riunisce le università di Torino, Salerno, Milano, Bologna, in considerazione del fatto che l’assessore alla cultura comunale è altresì membro del suddetto dipartimento”.

«Rispetto alle azioni e ai tempi di ripristino relativi a salita Grasso, l’area in questione è già interessata da un nostro cantiere. Tuttavia gli eventi meteorologici del 15 e 16 novembre hanno aggravato il quadro statico, provocando il cedimento completo del muro che sostiene la creuza. Poiché il crollo ha modificato in modo sostanziale l’assetto del versante, non è possibile procedere come previsto all’inizio. Si rende quindi indispensabile riprogettare l’opera di sostegno per adeguarla alla nuova situazione geologica, con la contestuale revisione del quadro economico dell’opera. Attualmente la Direzione comunale Strade sta lavorando perché il nuovo progetto sia pronto entro la fine dell’anno corrente, con l’obiettivo di riavviare i lavori a inizio 2026». È la risposta dell’assessore ai Lavori pubblici e alle Manutenzioni Massimo Ferrante all’interrogazione del consigliere della Lega Alessio Bevilacqua che interrogava la giunta comunale “ in merito alle azioni che intende intraprendere l’amministrazione comunale su salita Grasso, a Pontedecimo, a seguito del cedimento di questa, indicando situazione e tempi di ripristino”.

Ultimo aggiornamento: 11/12/2025