
Il presidente del Consiglio comunale Claudio Villa ha aperto la seduta di oggi con la commemorazione di Luigi Dellacasa, detto Gino, già assessore del Comune di Genova con la Giunta Cerofolini
«Oggi la città di Genova si raccoglie in un momento di profonda memoria e gratitudine per Luigi “Gino” Dellacasa, figura che ha saputo intrecciare impegno civile, passione sportiva e amore per la comunità – ha dichiarato il presidente Villa - Gino Dellacasa esponente del PSI, ha servito le istituzioni con competenza e integrità, ricoprendo il ruolo di assessore comunale durante l’amministrazione guidata da Fulvio Cerofolini, in anni cruciali per la crescita e la modernizzazione della nostra città. Ha interpretato la politica come responsabilità verso il bene comune, con uno sguardo sempre rivolto alla coesione sociale e alla dignità delle persone. Accanto all’impegno politico, Gino ha saputo dare voce a un’altra grande passione: lo sport. Tra i fondatori, nel 1962, dell’Associazione Italiana Cultura e Sport, fu componente della direzione nazionale e dirigente del settore sci, ha promosso lo sport come strumento di inclusione, educazione e solidarietà. Per lui, ogni disciplina era un ponte verso la comunità, un’occasione per costruire legami e abbattere barriere. Il riconoscimento della Stella d’Oro al Merito Sportivo conferita dal CONI nel 2022 è testimonianza di un percorso straordinario, che ha lasciato un segno indelebile nel panorama nazionale – ha detto ancora Villa - Ma Gino Dellacasa è stato anche un amante delle vette e delle sfide che insegnano resilienza e coraggio, è stato presidente della sezione ligure del Club Alpino Italiano. Nelle sue poesie in dialetto genovese, dedicate alla montagna, ritroviamo la sua anima: autentica, libera, radicata nella terra e protesa verso l’alto. La montagna, per lui, non era solo un luogo, ma una metafora di vita: fatica, solidarietà, conquista. Ai familiari, ai suoi amici, alle associazioni che hanno condiviso con lui un lungo cammino, va il cordoglio più sincero e la gratitudine di tutta Genova. La sua eredità non si spegne: continuerà a vivere nelle istituzioni, nello sport, nelle montagne che amava, e nel cuore di chi crede che il bene comune sia la vetta più alta da raggiungere. Grazie, Gino, per averci insegnato che il servizio alla comunità è la forma più alta di libertà. Vi chiedo un minuto di silenzio» ha concluso il presidente Claudio Villa, rivolgendosi all’aula.
