Tra le modifiche vi sono una maggiore rappresentatività, l’elezione diretta del presidente e una nuova fascia di età per farne parte
La Giunta, su proposta dell’assessore ai Giovani e alle Politiche giovanili Enrico Giuseppe Costa, ha approvato il nuovo sistema di partecipazione alla Consulta dei Giovani Cittadini e Cittadine del Comune di Genova.
Le modifiche al regolamento sono state recepite anche dalle Commissioni Consiliari 1 (Affari istituzionali e generali) e 2 (Pari opportunità e Politiche giovanili) riunitesi oggi a Palazzo Tursi.
L’organismo consultivo dell’Amministrazione, composto da ragazze e ragazzi, è stato istituito nel settembre 2021 per promuovere il dialogo fra istituzioni e giovani valorizzando il loro ruolo su più tematiche: dalla scuola all’università, dall’orientamento al mondo del lavoro alla cultura e tempo libero.
«Nelle scorse settimane, insieme al facente funzioni sindaco Pietro Piciocchi, ci siamo confrontati con la Consulta attuale e con Benedetto Pesce Maineri, sindaco dei giovani - spiega Enrico Giuseppe Costa, assessore ai Giovani e alle Politiche giovanili -. Durante l'incontro lo stesso sindaco dei giovani Pesce Maineri ha evidenziato la necessità di avviare un iter per superare la figura che nel tempo ha perso gli iniziali contenuti. L'obiettivo è rivitalizzare l'organismo della consulta giovanile, avvicinarlo di più a tutti i mondi giovanili, dotandolo di strumenti snelli di operatività e responsabilizzando nel contempo i componenti, rendendoli autonomi anche a livello apicale, operando in diretto contatto con gli uffici comunali competenti della Direzione Scuola e Politiche giovanili».
«La Consulta dei Giovani, da noi creata alcuni anni fa, avvalora concretamente il desiderio di rendere sempre più diretta la partecipazione delle ragazze e dei ragazzi i all’interno dell’amministrazione comunale - dichiara Francesca Corso, assessore a Politiche dell’istruzione e Pari opportunità -. Spesso le istituzioni sono viste troppo distanti ed invece, anche grazie a questo organismo, vogliamo che tutti possano accedervi intervenendo in modo coinvolgente e concreto. Oggi, a seguito dell’esperienza maturata e dopo le sperimentazioni avviate con la “prima versione” della Consulta, siamo pronti ad attivare modifiche che la rendano ancora più forte ed effettiva, un mezzo di partecipazione giovanile con sempre più spazio alle espressioni ed ai suggerimenti delle nuove generazioni, così come alle loro proposte da considerare e portare avanti nell’ambito dell’attività istituzionale e politica che intendiamo adottare».
Varie sono le novità introdotte per garantire una maggiore rappresentatività dei giovani negli organismi di rappresentanza della Consulta, a partire dalla scelta della figura del presidente che - superando d’ora in poi la figura del sindaco dei giovani - sarà designato direttamente dai dieci componenti dell’Assemblea così come già avveniva per la carica del vicepresidente.
Alla Consulta viene anche ampliata l’autonomia e la possibilità di partecipare alle commissioni consiliari sui temi che abbiano un interesse per i giovani attraverso commissioni di lavoro organizzate in tavoli tematici che potranno avvalersi di esperti esterni. Le viene anche offerto il supporto degli uffici comunali impegnati nelle progettualità e nei servizi a loro dedicati. Modifiche riguardano inoltre l’età anagrafica necessaria per fare parte di questo istituto: dalla precedente fascia compresa fra un minimo di 16 e un massimo di 35 anni si passa a quella tra i 18 e i 25 anni compiuti alla data dell’autocandidatura che resta online libera, gratuita e con parità di presenze uomo e donna. Viene infine stabilita in tre anni la durata massima del Comitato di indirizzo dell’Assemblea che rappresenta la Consulta nei confronti degli organi dell’amministrazione comunale e che è composto da presidente e vicepresidente, dai dieci componenti eletti a maggioranza semplice dall’Assemblea stessa e dal personale della Direzione competente in materia di Politiche giovanili dedicato a supportare le azioni della Consulta.