
Donna di carità e storica rettrice dell’Ospedale Pammatone, le è stato dedicato lo spazio pubblico adiacente alla chiesa della SS. Annunziata di Portoria e al Museo dei Cappuccini
Si è svolta nel pomeriggio la cerimonia di intitolazione a Santa Caterina Fieschi Adorno della piazzetta adiacente alla Chiesa della Santissima Annunziata di Portoria (nota anche come Santuario di Santa Caterina) e al Museo dei Cappuccini.
L’iniziativa, promossa dal Museo dei Cappuccini, è un omaggio alla memoria della storica rettrice dell’Ospedale Pammatone, simbolo di carità e dedizione, e un modo per celebrare i valori di solidarietà e accoglienza che hanno sempre contraddistinto la storia di Genova e dei Genovesi.
Alla cerimonia sono intervenuti l’Arcivescovo di Genova, Monsignor Marco Tasca; l’assessora comunale a Welfare, Servizi sociali, Famiglie, Terza età e Disabilità Cristina Lodi; il direttore del Museo dei Cappuccini e rettore del Santuario di Santa Caterina, Frate Vittorio Casalino; il ministro provinciale dei frati minori cappuccini, Padre Luca Simoncini; la presidente del Municipio I Centro Est Simona Cosso. Erano presenti inoltre, tra gli altri, l’assessore comunale alla Cultura Giacomo Montanari e il presidente del Consiglio comunale Claudio Villa.
«Questa intitolazione è per noi motivo di grande gioia, per la Diocesi e per la Città, che ha dato i natali a questa grande donna santa – ha dichiarato l’Arcivescovo Tasca – L’incontro con Gesù plasmò tutta la vita di Caterina, una vita improntata alla carità, all’amore per il prossimo, per i malati e per gli infermi. La sua opera ha lasciato tante tracce di bene nella nostra città, ed è stata fonte di altrettante opere meritorie di suoi discepoli, fra cui Ettore Vernazza. Santa Caterina è ancora oggi per noi un esempio di cura e dedizione per gli altri, fonte di ispirazione per chiunque conosce la sua storia straordinaria di sacrificio, amore e devozione».
«Quella di Santa Caterina Fieschi Adorno è una figura straordinaria, scolpita nel cuore, nell’anima e nella storia della nostra città che oggi, su impulso del Museo dei Cappuccini, le dedica uno spazio ritagliato tra due luoghi di immenso valore spirituale, religioso e culturale quali la Chiesa della Santissima Annunziata di Portoria e lo stesso Museo dei Cappuccini – ha detto la assessora Lodi – Genova vanta un’antichissima tradizione di solidarietà, accoglienza e sostegno ai più fragili: una tradizione di cui Santa Caterina è stata protagonista e precursora, rinunciando alle ricchezze materiali per dedicare, insieme al marito Giuliano, il resto della sua vita terrena alla cura dei poveri e degli ammalati. E non solo. Santa Caterina si trasferì in un locale dell’Ospedale Pammatone, assistendo in prima persona i bisognosi e dirigendo le attività dell’istituto: un fatto unico per l’epoca che ci restituisce l’immagine di una donna moderna, emancipata e coraggiosa – conclude Lodi – a cui oggi Genova riconosce, con questa bellissima iniziativa, un altro, meritato tributo».
«In un mondo, quello del terzo millennio, in cui le donne faticano ancora a prendersi gli spazi che meritano nella vita economica, sociale e politica, in Italia come in gran parte del resto del mondo, la storia della genovese Caterina Fieschi Adorno, poi proclamata Santa, testimonia quanto le donne possano fare per il progresso umano e civile, superando ostacoli, culturali e familiari in apparenza insormontabili – il commento della presidente Cosso – Per questo motivo, sono molto grata al Museo dei Cappuccini e a tutte e tutti coloro che, intitolandole questa piazzetta, incuneata tra due magnifici luoghi di devozione e contemplazione, hanno contribuito ad accendere i riflettori su un personaggio indimenticabile come Santa Caterina, pioniera dei diritti e dell’empowerment al femminile».
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Nata a Genova nel 1447 dalla nobile famiglie dei Fieschi, Santa Caterina è riconosciuta come un fulgido esempio di carità e dedizione.
La sua profonda conversione la condusse a dedicare la propria esistenza alla cura dei malati e dei bisognosi, assumendo il ruolo di rettrice dell'Ospedale Pammatone, un'istituzione cruciale per la Genova del XV-XVI secolo. Le sue significative esperienze spirituali sono documentate in opere quali "Dialogo spirituale” e il "Trattato del Purgatorio".
Proclamata Santa nel 1737 e riconosciuta co-patrona degli ospedali italiani dal 1943, Santa Caterina Fieschi Adorno è universalmente la Santa ligure più nota e un vanto per il patrimonio culturale e religioso genovese.
Venerdì 13 settembre, con orario 15.00/18.00, presso il Museo dei Cappuccini è ancora possibile visitare la mostra “Santa Caterina. Iconografia e Memoria”. Un percorso di approfondimento della vita e delle opere di Santa Caterina Fieschi Adorno, con una rassegna di filmati e fotografie che rievocano la storia del quartiere di Portoria e dell'Ospedale Pammatone: luoghi fortemente legati alla figura di Santa Caterina e scomparsi, purtroppo, a seguito degli eventi bellici della Seconda guerra mondiale.
Sempre venerdì 13 settembre, a partire dalle 15.30, è in programma una visita guidata in genovese ai luoghi cateriniani. L’accompagnatore sarà fra Vittorio Casalino, rettore del Santuario di Santa Caterina.