
Oggi, in Prefettura, gli incontri con il ministro Urso sul futuro dello stabilimento di Cornigliano
«Sarebbe un errore perdere la filiera dell’acciaio in Italia, non solo per la ricaduta occupazionale: un Paese che perde industria è un Paese che perde potere e posizionamento internazionale. Oggi abbiamo approfondito il tema della ricaduta ambientale: ci sono 34 forni elettrici in 26 città d’Italia, alcuni anche molto vicini, come in questo caso, a luoghi densamente popolati: su questo abbiamo reso disponibile il sito per eventuali approfondimenti». Lo ha dichiarato la sindaca di Genova, Silvia Salis, al termine degli incontri di questa mattina in Prefettura con il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, oggi in visita a Genova per discutere del futuro dello stabilimento siderurgico dell’ex Ilva di Cornigliano.
La sindaca Salis ha poi evidenziato come ci sia «una grande crisi dell’acciaio in Europa: arriva da Cina e India acciaio a bassissimo prezzo. Questo mette in crisi un mercato che è già molto in difficoltà per le normative europee che nella costruzione degli impianti impongono degli standard molto costosi».
La sindaca Salis ha aggiunto che «la paura più grande è che questa gara vada deserta, cioè che non ci sia un interesse per Genova. Questa è la cosa che veramente ci preoccupa: che non ci siano gli investimenti. In un momento di congiuntura internazionale così difficile con la presenza di conflitti molto pesanti in tutto il mondo, il fatto di perdere la filiera dell’acciaio espone anche l’Italia a dei grossi rischi. Per cui credo che in generale questa sia una soluzione che debba essere vista sia su scala locale ma soprattutto su scala nazionale».
In risposta alla posizione contraria alla realizzazione del forno elettrico da parte di alcuni cittadini, la sindaca ha aggiunto: «Capisco la loro rabbia per quello che è successo nei decenni a Cornigliano, per quello che Cornigliano ha pagato. Però sono passati decenni, la tecnologia è cambiata, abbiamo delle rassicurazioni dal punto di vista della ricaduta ambientale con basi scientifiche molto solide». Infine, Salis si è soffermata sulla necessità di prevedere delle compensazioni per il quartiere, qualora il progetto del forno elettrico dovesse essere approvato: «C’è la necessità di poter dare soprattutto spazi per la cittadinanza, per i bambini, per lo sport. E, in questo caso, assicuro che il progetto per il PalaBombrini andrà avanti».