Genova ha ricordato le vittime delle alluvioni del 2011 e 2014

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03/11/2025
Targa commemorativa

Le commemorazioni si sono svolte a Marassi e Borgo Incrociati

Claudio Critelli

Genova stamattina ha ricordato con profonda partecipazione le vittime delle alluvioni che nel 2011 e nel 2014 sconvolsero la città. 

 

Il primo evento si è tenuto nel quartiere di Marassi, davanti alla targa che ricorda le sei vittime dell’alluvione del 4 novembre 2011, collocata all’incrocio tra corso Sardegna e corso De Stefanis. In questo luogo, divenuto un simbolo della memoria collettiva genovese, il Comune di Genova, il Municipio III Bassa Val Bisagno e i familiari delle vittime hanno deposto un corona e mazzi di fiori per rendere omaggio a chi perse la vita durante l’esondazione del torrente Fereggiano: Shpresa Djala di 28 anni, le sue figlie Janissa e Gioia di 1 e 8 anni, Angela Chiaramonte, 40 anni, Serena Costa, 19 anni, ed Evelina Marina Pietranera, 50 anni.

 

Accanto ai membri del Comitato Parenti delle Vittime erano presenti la sindaca di Genova Silvia Salis, l’assessore comunale ai Lavori Pubblici del Comune di Genova Massimo Ferrante, il presidente del Municipio Bassa III Val Bisagno Fabrizio Ivaldi e il console onorario d’Albania Giuseppe Durazzo. Con loro anche numerose figure istituzionali e rappresentanti delle autorità civili e militari fra cui il presidente del consiglio di Regione Liguria Stefano Balleari, il prefetto di Genova Cinzia Torraco e il questore Silvia Burdese.

 

«Le alluvioni del 2011 e del 2014 hanno segnato in modo indelebile la nostra città - ha dichiarato Silvia Salis, sindaca di Genova -. Oggi non ricordiamo solo sette nomi, ricordiamo i volti e le storie, molte ancora di scrivere, di sei nostre concittadine e di un nostro concittadino, che hanno perso la vita in un giorno normale. Non dobbiamo dimenticare di aver sottovalutato per troppo tempo un’emergenza che ha causato dolori immensi: ricordiamocelo soprattutto quando veniamo presi dalla voglia di polemizzare su una chiusura o una misura restrittiva in seguito a un’allerta meteo. Il dolore di queste famiglie è il dolore di tutta Genova – ha proseguito Salis -. L’assenza di chi non c’è più non si può colmare: come istituzioni abbiamo il dovere di trasformare questa memoria in un impegno per la sicurezza, per la prevenzione, per la cura di un territorio fragile e complesso. Dobbiamo portare a termine senza più indugi opere fondamentali per questa parte della nostra città, come lo scolmatore del Bisagno e i lavori sui rii Noce e Rovare».

 

La commemorazione si è poi conclusa a Borgo Incrociati, dove è stata deposta un’ulteriore corona, a cui ha fatto seguito un momento di raccoglimento in ricordo di Antonio Campanella, 57 anni, travolto dall’alluvione del 9 ottobre 2014.

Ultimo aggiornamento: 04/11/2025