Genova progetta il futuro del welfare: al via la prima Conferenza programmatica dei Servizi sociali

Contenuto

Articolo del
19/11/2025
conferenza programmatica servizi sociali

Un nuovo modello cittadino fondato su ascolto, comunità e diritti che metta la persona al centro e non lasci nessuno indietro

Manuela D'Angelo

Si è svolta nella sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale, alla presenza della sindaca Silvia Salis e dell’assessora al Welfare Cristina Lodi,  la prima Conferenza Programmatica dei Servizi Sociali del Comune di Genova, un appuntamento strategico pensato per definire la visione e le priorità del welfare cittadino dei prossimi anni. Un momento di confronto, ascolto e co-progettazione che mette al centro la persona, la comunità e il diritto di ogni cittadino a un supporto efficace, capillare e accessibile.

 

L’obiettivo della Conferenza è chiaro: leggere in profondità i bisogni della città, programmare interventi che rispondano alle nuove sfide sociali e rafforzare la capacità del sistema di non lasciare indietro nessuno. In questo contesto, il welfare genovese si configura come la terza gamba essenziale – insieme alla sanità e al terzo settore – per costruire una rete solida, integrata e orientata alla tutela dei diritti fondamentali.

 

«Il sistema di welfare è sempre stato al centro della nostra idea di città e di democrazia: se aumenta il divario tra i primi e gli ultimi, vengono meno i diritti che dovrebbero essere garantiti – ha detto la sindaca Silvia Salis, intervenuta all’inizio della mattinata - Giustizia sociale e sviluppo economico possono andare di pari passo e non serve dimenticarsi di una parte della città per far correre Genova più veloce». La sindaca si è poi rivolta direttamente alle operatrici e agli operatori presenti in sala e a quelli rimasti al lavoro a presidiare i servizi: «Vi ringrazio per aver scelto una professione che vi mette costantemente a contatto con il disagio degli altri, obbligandovi a trovare una soluzione, spesso in ristrettezze economiche. La manovra finanziaria non aiuta minimamente i Comuni: non ci sono fondi, le scelte politiche che stiamo vedendo in Italia sfilano servizi a chi non ha voce e la giustizia sociale si ottiene anche con l’accessibilità a tutti quei diritti che lo Stato deve garantire. Il nostro lavoro è quello di non perdere niente: non perdere un euro, un minuto, un centimetro, una stanza. Un Comune fa bene il suo lavoro se riesce a diminuire la differenza tra chi corre forte e chi non riesce a correre”. Salis, infine, ha assicurato a lavoratrici e lavoratori che “in questi anni faremo un lavoro diverso da quello che avete vissuto nell’ultimo periodo, mettendoci la faccia, prendendo anche decisioni impopolari, per tutelare le persone di cui ci occupiamo, che difendiamo e delle quali ci prendiamo cura. Abbiamo spesso parlato di co-progettazione e di co-programmazione, ma partendo dalle competenze dei nostri dipendenti, dalla formazione che possiamo dare loro. La politica vede il vostro servizio e lo vuole sostenere. La politica deve fare questo e non delle operazioni di facciata che portino un immediato consenso».

 

La Direzione Politiche Sociali e Welfare del Comune, che oggi conta 430 operatori attivi sul territorio, rappresenta il motore di questa rete: professionisti impegnati quotidianamente nel progettare e garantire servizi di qualità. Nel 2025 tali servizi hanno raggiunto 32.683 persone, un aumento significativo rispetto alle circa 22.000 di cinque anni fa, segno di una crescente capacità di inclusione e di una maggiore attenzione alle fragilità emergenti, ma anche di un sempre maggiore bisogno di fornire aiuto e sostegno a chi ne ha bisogno.

 

 «Desidero ringraziare profondamente tutte le operatrici e tutti gli operatori del Comune di Genova- dichiara l’assessora ai Servizi Sociali e Welfar cittadino Cristina Lodi-  Il loro è un lavoro delicato, complesso, spesso silenzioso, ma di un valore immenso per la nostra comunità. Ogni giorno si confrontano con storie, fragilità, bisogni emergenti, costruendo risposte che non sono solo servizi, ma percorsi di fiducia e di dignità. Questa Conferenza, che per altro non veniva convocata da anni, segna l’inizio di una nuova visione del welfare: un welfare che guarda avanti, che assume le sfide dei prossimi anni e che mette davvero la persona al centro, con il suo contesto di vita, le sue potenzialità, le sue difficoltà. Vogliamo costruire un modello di città che non si limita a intervenire, ma che accompagna, sostiene e fa crescere la comunità nel suo insieme.»

 

La Conferenza Programmatica, che l’assessora Lodi ha dichiarato voler convocare periodicamente, vorrà essere anche un presidio di comunità, un luogo dove istituzioni, operatori, terzo settore, professionisti e cittadini possano confrontarsi e costruire insieme politiche sociali più efficaci, più vicine ai territori e più capaci di valorizzare le reti informali che sostengono la vita delle persone.

Il Comune di Genova rinnova così il suo impegno per un welfare contemporaneo, partecipato e umano, capace di rispondere ai cambiamenti sociali e di accompagnare la comunità verso un futuro più equo, solidale e inclusivo.

Ultimo aggiornamento: 19/11/2025