Sono intervenuti il vicesindaco Piciocchi, la soprintendente Bartolini, il consigliere delegato Bevilacqua e il presidente Uremassi
Presentato ieri sera nell'auditorium di Molassana il manuale di manutenzione ordinaria dell'Acquedotto storico. All'incontro hanno partecipato il vicesindaco Pietro Piciocchi, il presidente del Municipio IV Media Val Bisagno Maurizio Uremassi, il consigliere delegato allo Sviluppo delle Vallate del Comune di Genova Alessio Bevilacqua e la soprintendente Cristina Bartolini che ha illustrato anche gli studi e i progetti elaborati e discussi nei Tavoli Tecnici Operativi in sinergia con Soprintendenza, Segretariato e Comune di Genova. Il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Piciocchi ha ripercorso varie tappe del progetto e dell'inclusione della riqualificazione dell'acquedotto storico nel Piano nazionale complementare.
«Il manuale è frutto di un lungo lavoro della Direzione, del confronto con le associazioni e con la Soprintendenza – ha spiegato il vicesindaco Piciocchi - Il manuale servirà a dare delle regole senza ostacolare l'iniziativa e la creatività dei tantissimi volontari: sarà un utile strumento di supporto e di indirizzo. Ci rivedremo nei prossimi giorni per rafforzare ulteriormente il lavoro che si sta facendo». Nell’ambito della presentazione il vicesindaco ha anche lanciato una proposta: «L'ex cinema Nazionale potrà diventare anche un centro documentale dell'acquedotto storico, nel cuore del quartiere di Molassana. Sull’acquedotto faremo presto un sopralluogo per vedere i lavori già fatti e quelli in corso di realizzazione».
«Il Protocollo d’Intesa per la riqualificazione dell’acquedotto storico, sottoscritto due anni fa dal Comune e dagli Uffici liguri del MiC - afferma la Soprintendente Cristina Bartolini – rappresenta un importante strumento di condivisione del lavoro promosso dalle Istituzioni Pubbliche che ha permesso, nel rispetto di ciascun ambito di competenza, uno sviluppo condiviso dei progetti ed uno snellimento delle procedure, quale segnale concreto del progressivo orientamento verso una tutela attiva del patrimonio culturale. La presentazione del Manuale di manutenzione ordinaria dell’Acquedotto Storico che è stato condiviso con le Associazioni, rappresenta un importante risultato del lavoro promosso dal Segretariato Regionale del MiC grazie al finanziamento ottenuto nell’ambito del programma di interventi della Legge 27 dicembre 2017 n. 205, fondi per “Interventi di miglioramento dell’accessibilità, restauro e ripristino del Percorso Storico dell’Acquedotto” e sviluppato da Lorenza Comino, Responsabile del Procedimento, all’interno delle finalità definite dal Protocollo stesso, in collaborazione con il Dipartimento di Architettura e Design, dell’Università di Genova, per l’approfondimento della conoscenza dell’Acquedotto e la redazione di un manuale tecnico che guidi gli interventi di manutenzione ordinaria. Nell’occasione sono stati inoltre illustrati gli studi e i progetti elaborati e discussi nei Tavoli Tecnici Operativi previsti dal Protocollo, sede concreta dell’impegno fattivo per l’esame degli aspetti di carattere scientifico, tecnico, operativo, organizzativo capaci di promuovere e realizzare progetti partecipati e basati su un confronto tra le parti. In riferimento agli impegni assunti, volti a promuovere e orientare le iniziative di conoscenza, tutela e valorizzazione, gli Istituti del MiC hanno inoltre istituito un apposito Gruppo di Lavoro per l’integrazione della Dichiarazione dell’interesse culturale dell’Acquedotto Storico di Genova, da estendere all’intero percorso, quale tassello imprescindibile – conclude la Soprintendente Bartolini – per rafforzare l’efficacia dell’azione di tutela di un bene di notevole rilevanza culturale e tecnico-scientifica».
Il consigliere delegato Alessio Bevilacqua ha aggiunto: «C'è un grande lavoro dei volontari e delle associazioni con cui ci siamo confrontati e continueremo a confrontarci sull'acquedotto storico di domani anche in chiave turistica. Il manuale è un punto di partenza importante iniziato con l'associazione dell'Acquedotto storico con cui vogliamo sviluppare anche ulteriori iniziative per restituire ai cittadini genovesi il proprio patrimonio architettonico e naturalistico».