Report Consiglio comunale del 23 settembre

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Articolo del
23/09/2025
palazzo tursi

Discussione sugli Ordini del giorno ed emendamenti sulle linee programmatiche della Giunta

Manuela D'Angelo

Dopo la discussione degli articoli 54, interrogazioni a risposta immediata, alle 15 si è aperto il Consiglio comunale, presieduto dalla vicepresidente Francesca Ghio.

All’ordine del giorno la “Discussione sulle linee programmatiche” della Giunta.

 

La sindaca Silvia Salis ha letto in aula gli ordini del giorno accolti e quelli accolti con modifica. Gli Ordini del giorno e gli emendamenti erano stati presentati dai consiglieri di opposizione durante la scorsa seduta.

 

In totale sono stati presentati 13 ordini del giorno e 328 emendamenti, di cui 145 dal gruppo Vince Genova, 58 dal gruppo Fratelli d’Italia, 54 della Lega, 44 di Noi Moderati, 12 da Forza Italia e 11 dal Gruppo misto. L’Odg numero 9 è stato “accolto”; Odg N 1 “accolto con modifica”; Odg N 2 “accolto con modifica”; Odg N 3 “accolto con modifica”; Odg N 6 “accolta con modifica”; Odg N 7 “accolto con nuova formulazione”. La Sindaca Silvia Salis ha poi dato lettura degli emendamenti accolti: i numeri 2, 11, 13, 14, 25, 30, 36, 39, 42, 52, 77, 79, 92, 101, 108, 118, 120, 126, 147, 161, 168, 174, 179, 189, 210, 225, 238, 272, 280, 281, 282, 285, 286, 287, 310, 314, 317.

 

La sindaca ha poi comunicato in aula il numero degli emendamenti “accolti con modifica” e ha letto le specifiche modifiche apportate dalla Giunta all’interno degli atti. La vicepresidente del Consiglio comunale Francesca Ghio ha quindi sospeso la seduta, per permettere ai consiglieri di valutare queste modifiche. In allegato riportiamo gli ordini del giorno e gli emendamenti accolti dalla Giunta. Alla ripresa dei lavori, i consiglieri dell’opposizione hanno avuto modo di intervenire sugli emendamenti e di spiegare il motivo per cui sono state accettate o meno le modifiche apportate dalla Giunta. Infine, è iniziata la discussione generale, durante la quale tutti i gruppi hanno potuto esprimersi politicamente sulle linee programmatiche della sindaca e della Giunta.

 

Il Consiglio comunale si è chiuso alle 19,18.

ART 54 INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

«Il sistema di sfalcio della vegetazione spontanea in essere nella nostra città è ancora quello che ci ha lasciato l’amministrazione precedente: noi non abbiamo potuto modificare nulla. Come noto il servizio è stato affidato, nel quadro di un appalto in scadenza il prossimo 31 dicembre, ai municipi dal punto di vista del coordinamento e a tre cooperative, ognuna competente su tre municipi, per la parte operativa. Tuttavia, la nostra amministrazione ha approvato a fine luglio una variazione di bilancio per trasferire, a ogni municipio, 30mila euro con cui andare a coprire gli sfalci negli ultimi mesi dell’annualità. Infatti, ci era stato riferito che alcuni municipi, nel 2025, avrebbero iniziato le attività di sfalcio addirittura già nel mese di marzo, probabilmente per il mix tra caldo e piogge. Cambieremo il sistema di gestione degli sfalci dal 1° gennaio, alla scadenza dell’appalto in essere. Ricordo che all’inizio l’attività di sfalcio era a cura di Amiu. Poi, quando è stato vietato l’utilizzo del diserbante, la competenza era passata per volere dell’amministrazione precedente prima ad Aster e, in un secondo momento, alle cooperative, con i municipi chiamati, attraverso le rispettive aree tecniche, a definire le priorità e i cronoprogrammi degli interventi, fermo restando che nessun dipendente municipale sfalcia la vegetazione spontanea. Posso garantire che dal 1° gennaio metteremo mano a questo sistema che, come è stato organizzato da voi, non funziona. Occorrerà aumentare il budget e cambiare l’operatività, pur lasciando sempre ai municipi l’indicazione delle priorità di intervento». Lo ha detto l’assessore alle Manutenzioni Massimo Ferrante rispondendo all’interrogazione del consigliere Vincenzo Falcone (Noi Moderati con Bucci – Orgoglio Genova), su delega della capogruppo Ilaria Cavo, che chiedeva: “Considerata la situazione critica degli sfalci nel territorio comunale di Genova, segnalata dalla cittadinanza diffusamente in tutti i quartieri della città per ritardi, disorganizzazione e degrado ambientale e richiamando le parole dell’assessore Ferrante che evidenziano la necessità di una manutenzione programmata e non emergenziale, chiede all’Amministrazione come intenda gestire la situazione, se esista un piano organico con priorità definite o se si proceda soltanto allo smaltimento delle emergenze, e quali interventi siano previsti per assicurare una gestione efficace e continuativa degli sfalci”.

«Questa amministrazione comunale tornerà dopo tanti anni ad occuparsi di droga; ascolteremo i cittadini, senza aspettare che il problema si presenti a noi, ma cercando di prevenire, con gli strumenti a nostra disposizione, soprattutto con gli strumenti che ha il Sociale di cui è responsabile il Comune. Con grande senso di responsabilità di tutti gli attori, vogliamo costruire una rete e avremo nelle prossime settimane un primo tavolo con ASL3 perché vorremmo tornare a occuparci di quelle politiche che forse, storicamente, venivano definite politiche di riduzione del danno, mentre oggi sono appannaggio della prevenzione terziaria. Ricordiamo che ad oggi, tra i servizi esistenti sul territorio, c’è l’attività dell’Afet che non è un vero e proprio drop-in pur garantendo tre tipi di servizio di cui uno, relativo a docce, beni di prima necessità e alimenti e altri due in co-gestione con Regione. Ci dobbiamo occupare di tutte queste persone, che sono per strada, assumono sostanze e hanno stili di vita sempre più degradati, e dobbiamo riuscire a mettere a sistema livelli altissimi professionali e tecnici per affrontare queste tipologie di disagio. Io voglio dare un messaggio di speranza perché fino ad oggi si è fatto poco. Non prometto che domani tutto si risolverà, ma c'è già un tavolo tecnico, anche con Regione Liguria, e metteremo in campo quelle soluzioni che in molte città già si stanno attuando, che non sono pacchetti confezionati, ma soluzioni valide per le caratteristiche di Genova. Il fenomeno al quale stiamo assistendo risulta complesso è necessario analizzare le nuove tipologie di dipendenze e problematiche attivando esperti della materia, conoscitori del mondo delle dipendenze, prima di poter attivare strategie appropriate». Lo ha detto l’assessora al Welfare Cristina Lodi, rispondendo all'interrogazione della consigliera Maria Luisa Centofanti (Riformiamo Genova) ad oggetto “Spaccio e degrado nel Centro storico di Genova”.

reti, per capire da dove provenissero questi cattivi odori. Il primo indiziato è stato il depuratore, ma non sono stati riscontrati malfunzionamenti. Quindi abbiamo esplorato altre strade con Arpal: si è pensato ai fertilizzanti usati per le aiuole, ma neanche questa era la causa. È stato aperto un fascicolo esplorativo, su illeciti ambientali, e abbiamo delegato Arpal e il nucleo di tutela ambientale della Polizia Locale. L’odore non è costante e non arriva da un unico punto: varia, è intermittente e cambia in base alle condizioni meteo. Faremo controlli sotto la copertura del Bisagno, che dovrà essere ispezionato assieme ai cantieri del Waterfront, a piazzale Kennedy, al rio Casaregis ed al sistema delle fognature. Alla Polizia Locale abbiamo chiesto di segnalare ogni volta l’orario in cui si verificano i miasmi e di individuarne la direzione e l’origine, per circoscrivere il fenomeno». Lo ha detto l’assessora all’Ambiente Silvia Pericu rispondendo a tre interrogazioni ad oggetto: “Miasmi in zona Foce” presentate dai consiglieri Sergio Gambino (Gruppo Misto), Donatella Alfonso (Partito Democratico) e Nicholas Gandolfo (Fratelli d’Italia).

«Sono molte le realtà culturali ricreative che partecipano al bando a sostegno dei festival. La consigliera ha ragione a sottolineare che i tempi del bando rischiano di creare, per i teatri, aspettative che poi non si concretizzano. Nel mese di giugno abbiamo stanziato, in corsa, 400 mila euro e il bando è stato pubblicato in agosto. Il nostro impegno è quello di inserire il bando nel bilancio previsionale, stanziando una cifra congrua, e di farlo uscire nei primi mesi del 2026». Il vicesindaco Alessandro Terrile ha risposto così all’interrogazione presentata dalla consigliera Laura Sicignano (Lista Civica Silvia Salis sindaca) in cui si legge: “Appreso che da molti anni il bando a sostegno dei festival cittadini viene pubblicato non prima della tarda primavera o dell’estate, quando le realtà interessate hanno già assunto impegni economici irreversibili e, in numerosi casi, le manifestazioni risultano già avviate; e considerato che tali ritardi risultano riconducibili alla mancata preventiva iscrizione delle relative risorse nel bilancio dell’anno precedente, si chiede se l’amministrazione intenda prevedere l’iscrizione a bilancio entro la fine dell’anno precedente delle somme destinate al bando festival, al fine di consentirne la pubblicazione entro il mese di febbraio e la comunicazione degli esiti entro il mese di marzo”.

«Conosco bene la questione avendo trascorso proprio in via Monte Timone, nel tratto colpito dalla frana, la giornata del 14 settembre, e la questione si è risolta in maniera più positiva di quanto pensassimo all’inizio. La strada alternativa ci può servire in ogni caso e, su questa, abbiamo fatto fare qualche piccolo intervento passando da Scarpino perché la situazione di tutta via Monte Timone, e non soltanto del tratto interessato dalla frana, è molto difficile. Ci sono infatti diverse micro-frane storiche lungo tutta la dorsale di Monte Scarpino. I motivi sono due: da un lato il tipo di roccia, dall’altro la sempre più frequente intensità delle piogge che, abbattendosi proprio su quella tipologia di roccia poco compatta, ne determina lo sgretolamento sulla strada. L’ultima volta siamo riusciti a riaprire la strada grazie all’eccezionale lavoro dell’ufficio geologico, intervenuto personalmente per rimuovere i massi dopo avere ritenuto sufficiente il posizionamento di new jersey per trattenere il restante materiale. Posizionamento che è stato prontamente eseguito da Aster nel corso di tutta la giornata. Riguardo alla situazione di criticità complessiva della zona, i tecnici del Comune di Genova spiegano rispettivamente che: 1) “Ad oggi le scarpate adiacenti via Timone sono di proprietà privata, con diversi soggetti intestatari. Già in passato, con gli eredi dei proprietari, furono sottoscritti accordi di acquisizione a titolo gratuito di una fascia di terreno di circa 2/3 metri di ampiezza e lunghezza per l'intero sviluppo dei tratti di terreno di loro proprietà, adiacenti la viabilità. Questa intenzione nacque dall'esigenza della pubblica amministrazione di acquisire a costo zero un tratto di terreno per l'allargamento di via Gneo che scorre a fondovalle a partire dal termine di via Chiaravagna. In quel caso, i medesimi proprietari si resero disponibili alla cessione della porzione di terreno necessaria all'allargamento a condizione di "liberarsi" di un'analoga striscia di terreno lungo via Timone, per ovvi motivi. Ad oggi i lavori di allargamento di via Gneo risultano da mesi completati, ma ancora non si è addivenuti al rogito per ritardi dovuto all'improvviso decesso di uno dei proprietari, con i conseguenti ritardi legati alle pratiche di successione. L'iter per la cessione è comunque in lavorazione. Recentemente, i privati hanno eseguito dei lavori di pulizia vegetazionale lungo i tratti più critici di via Monte Timone, su sollecito da parte del Comune. Circa un mese fa ci sono stati ulteriori crolli di alberi lungo la via e il Comune ha nuovamente sollecitato l'adozione di misure urgenti. Mi risulta che tali interventi siano in corso di definizione con il supporto della struttura Strade e della Polizia Locale, vista la prevedibile necessità di chiudere temporaneamente la via per le operazioni in oggetto”; 2) “Aster interviene frequentemente per la rimozione dei detriti che invadono la strada dai versanti privati a causa della mancata manutenzione da parte degli stessi. Sono inoltre presenti in alcuni punti new jersey per cedimenti più consistenti. Nei mesi scorsi gli uffici della direzione hanno richiesto il posizionamento di specchi parabolici per le curve con scarsa visibilità, anche a causa del verde laterale. Lo stato patrimoniale dei terreni e le risorse disponibili non aiutano il mantenimento di una strada impervia, di larghezza limitata e senza illuminazione pubblica, che collega anche il Comune di Ceranesi”». È quanto spiegato dall’assessore alle Manutenzioni e ai Lavori pubblici Massimo Ferrante al consigliere Massimo Romeo (Alleanza Verdi Sinistra) che nella sua interrogazione chiedeva: “Il giorno 14 settembre si è verificato un evento franoso in via Monte Timone, riconoscendo che nelle ore successive all’evento sono state messe in atto dalla Civica Amministrazione alcune situazioni utili a garantire la sicurezza dei cittadini residenti in zona che vivono e utilizzano quel tratto di strada per raggiungere le proprie abitazioni; evidenziando il fatto che negli anni i residenti della zona hanno costantemente segnalato alla civica amministrazione le criticità di cui sopra senza però vedere risolto il problema; si chiede di sapere quali azioni di carattere definitivo intente mettere in atto la civica amministrazione, affinché non abbiano più a ripetersi eventi cosi gravi lungo tutta la via monte timone e per garantire stabilmente sicurezza stradale e pedonale in quella zona, e conoscere le tempistiche d’intervento”.

«Analoga interpellanza era già stata presentata dal consigliere Vacalebre a luglio 2024 e, dalle sommarie informazioni assunte causa l'urgenza della risposta, non vi sono aggiornamenti significativi da comunicare rispetto all’anno scorso. La scalinata Camillo Poli collega via Frugoni con le soprastanti mura di Santa Chiara e corso Andrea Podestà. Per la stessa non risultano segnalate particolari criticità ed è percorribile regolarmente dai pedoni. Precedentemente si era verificato qualche distacco di parti lapidee di piccole dimensioni, compatibile con la vetustà della struttura e del muraglione di sostegno. Circa il locale commerciale di proprietà patrimoniale, abbandonato da anni, non si hanno informazioni circa utilizzi impropri od occupazioni di soggetti senza dimora, in base alle verifiche fatte dalla Polizia Locale, anche in considerazione del fatto che a giugno è stata rinnovata la chiusura dell'accesso tramite pronto intervento Aster. Inoltre, non ci sono state comunicate previsioni di riqualificazione dell'immobile, peraltro soggetto a copiose infiltrazioni. Il competente municipio, proprio per questo perdurante stato di abbandono, ne aveva suggerito a fine 2024 addirittura la demolizione, ma la Direzione Patrimonio, di competenza del collega Patrone, non è a conoscenza di sviluppi di tale proposta. Provvederemo comunque al più presto a un’ulteriore verifica sullo stato manutentivo della scalinata per eventuali interventi di puntuale messa in sicurezza. Si valuterà insieme al Municipio, Civ e associazioni, l'ipotesi di riqualificazione del manufatto in un percorso partecipato con la cittadinanza: manufatto che, in questo momento, è abbandonato da almeno dieci anni». Ha risposto così l’assessore alle Manutenzioni e ai Lavori pubblici Massimo Ferrante all’interrogazione del consigliere Valeriano Vacalebre di Fratelli d’Italia che chiedeva alla giunta “informazioni in merito allo stato in cui attualmente si trovano la scalinata Camillo Poli ubicata nel quartiere centrale di Carignano e il locale commerciale che si trova al centro della scalinata stessa”.

«Ringrazio il consigliere Bruzzone perché dà l'opportunità di riprendere le fila di un discorso iniziato precedentemente. È stato uno dei miei primi documenti e interventi che ho prodotto verso Regione Liguria, allegando i documenti approvati durante l’amministrazione precedente, con la richiesta e valutazione di avviare un'indagine epidemiologica. I rapporti che si sono creati, di collaborazione puntuale, stanno producendo i primi risultati, perché è stata inviata all'assessorato una nota che fa riferimento anche alle note accompagnate del dottor Ansaldi e anche del direttore di Arpal. La nota è firmata dal direttore generale Bordon e, proprio per quanto concerne la possibile indagine epidemiologica sullo stato di salute della popolazione, Bordon sottolinea che “A seguito della Dgr 440/25, in attuazione dell'art. 17 comma 3 legge regionale 7/25, le funzioni di sorveglianza, analisi e valutazione dei dati epidemiologici regionali sono state attribuite all'Ospedale Policlinico San Martino. In questo quadro sarà valutata congiuntamente dallo scrivente, in collaborazione con Arpal, ASL3 e l'ospedale San Martino, la fattibilità di un’indagine epidemiologica mirata e finalizzata ad approfondire gli eventuali impatti delle emissioni sulla salute dei cittadini", che mi pare comunque un primo atto di coordinamento tra tutte le proposte fatte. Poi c'è un accenno ai costi: "i relativi costi che dipenderanno dalla tipologia di studio e dall'ampiezza della popolazione coinvolta, saranno oggetto di attenta analisi tenendo conto della necessità di garantire solidità scientifica, sostenibilità economica e tempestività delle risposte. Con questo percorso si intende confermare l'impegno per una politica ambientale sanitaria sempre più integrata che affronti le sfide peculiari del nostro territorio, bilanciando sviluppo, competitività economica e tutela della salute". Mi pare che questa risposta apra un varco rispetto a un'azione congiunta: peraltro i documenti erano stati tutti approvati all'unanimità dal Consiglio comunale. Credo che il prossimo Osservatorio Ambiente e Salute che è in procinto di essere programmato con l'assessore Pericu che avrà a oggetto questo argomento, vedrà i soggetti che poi vengono citati, l'ospedale San Martino, l'Arpal, ASL3 e Regione: quindi sarà anche l'occasione per andare a un approfondimento tecnico di questa questione. Mi pare che gli elementi per fare un buon lavoro ci siano: c'è molto da recuperare ma credo che con questo e attraverso l'osservatorio possiamo avere delle buone possibilità di avvio dell'indagine». Ha risposto così l’assessora al Welfare Cristina Lodi all’interrogazione del consigliere Filippo Bruzzone (Lista Civica Silvia Salis sindaca) dove si legge: “Ricordata la mozione 99/2023 approvata all'unanimità per avviare uno studio epidemiologico nel territorio comunale di Genova, si chiede quali azioni siano state intraprese prima dalla giunta di centro destra e poi dalla nuova giunta”.

Ultimo aggiornamento: 23/09/2025