Report Consiglio comunale del 6 giugno 2023

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Articolo del
06/06/2023
sala rossa
Manuela D'Angelo Irene Moretti

Il consiglio comunale di martedì 6 giugno si è aperto alle ore 14 con la consueta discussione degli articoli 54, interrogazioni a risposta immediata:

 

Waterfront Mall

 

«La superficie commerciale nell’area in questione è stata individuata attraverso il Piano Urbanistico Operativo approvato nell’anno 2019 entro i limiti stabiliti dal Piano Urbanistico Comunale varato dal sindaco Doria e dall’allora assessore Bernini nel 2015. L’intervento del Pd è quindi intempestivo di almeno 8 anni, se guardiamo all’approvazione del PUC fatta dalla sinistra nel 2015, e di almeno 4 anni, se ci collochiamo al momento della predisposizione del PUO. Il PUO ha avuto il merito, rispetto alle più vaste superfici assentite dallo strumento urbanistico generale voluto dalla giunta Doria, di limitare il commercio a spazi più ridotti e ad alcuni tematismi, legati prevalentemente allo sport e alla nautica da diporto. Dunque, a fronte dei 56.000 mq di superfici commerciali assentibili in base al PUC, ne sono stati previsti e autorizzati 15.000». Lo ha detto l’assessore e vicesindaco Pietro Piciocchi rispondendo all’interrogazione del consigliere del Pd Simone D’Angelo  “in merito al progetto “waterfront mall”, presentato da Nhood, realia e master retail”.

 

 

Giardini Tenco

 

«La denominazione della piazza è avvenuta nel 2009 e la targa è stata apposta nel 2010. A seguito della sua segnalazione sulla targa mancante gli uffici hanno subito provveduto a fare un sopralluogo e ne è stata ordinata una nuova. L’area è sottoposta a un project financing e deve quindi essere gestita dall’azienda con la quale è stato fatto l’accordo. Dobbiamo per prima cosa ricontattare l’azienda alla quale è stato dato in concessione lo spazio e poi chiedersi quali sono le azioni che si possono intraprendere per bilanciare le esigenze di tutti i cittadini, dai bambini e degli anziani. Propongo di fare un sopralluogo per le deleghe di mia competenza e se serve anche con l’assessore Avvenente per comprendere insieme il giusto bilanciamento e il giusto progetto che consentano che la cittadinanza e gli abitanti del Municipio possano godere di questi spazi». Ha risposto così l’assessore ai Servizi Civici Marta Brusoni all’interrogazione a risposta immediata del consigliere della Lista Rosso-Verde Filippo Bruzzone: “Visto lo stato di degrado dei Giardini Tenco di via Canevari (sopra al parking Canevari) e relativo contratto tra comune e gestori; si chiede quali azioni voglia intraprendere la civica amministrazione e con quali tempistiche per rendere i giardini decorosi e accessibili, nonché i tempi per l’installazione della targa oggi assente in memoria di Luigi Tenco”.

 

Gender pay gap

 

«Le finalità sono rappresentante dalla adesione volontaria alla Carta che è una dichiarazione di intenti per tutti quelli che vi aderiscono che al momento sono 800 tra imprese pubbliche e private che rappresentano circa 700mila lavoratori. Come Comune di Genova aderiamo a quella che è la carta organizzata di Solidalitas che per l’Italia promuove le 26 carte che vengono diffuse nella Comunità europea tra i vari paesi. Queste carte, è chiaro, servono alla diffusione di buone prassi sui posti di lavoro ed è chiaro che le pubbliche amministrazioni, essendo meno soggette a disparità di trattamento, debbano farsi portavoce presso i privati. Per questo nel nostro Comune a breve verrà presentato protocollo di intesa con aziende private per far uscire buone prassi soprattutto portando come esempio la pubblica amministrazione dove non esiste in gender pay gap, anche se guardando le ore di straordinario le disparità possono esserci. L’obiettivo è di abbattere qualunque disparità sui luoghi di lavoro, anche a livello di diritti, doveri e accesso alle carriere: abbiamo pensato che fosse corretto aderire e sicuramente tra obiettivi principali ci sono il raggiungimento dei development sustainable goals, le reti con paesi avanzati per capire cosa succede intorno a noi. Devo dire che a livello del Comune di Genova il raggiungimento della parità sia in un’ottima fase, a livello apicale abbiamo più donne che uomini e quindi stiamo dando un ottimo messaggio da portare all’esterno. Fermo restando la capacità e il merito». Ha riposto così l’assessore alle Pari opportunità Francesca Corso all’interrogazione del consigliere Tiziana Notarnicola in merito all’ “adesione alla carta per le pari opportunità e l’uguaglianza sul lavoro: è apparsa la notizia sugli organi di stampa che il comune di Genova aderisce alla carta europea per le pari opportunità e l’uguaglianza sul lavoro, promossa in Italia dalla fondazione Solidalitas – nata nel 1995 su iniziativa di Assolombarda e prima organizzazione in Italia a promuovere la responsabilità sociale di impresa. Si interroga la giunta per conoscere quali sono le finalità che contiene il documento e se esiste, all’interno della pubblica amministrazione, un differenziale salariale di genere”.

 

 

Minori non accompagnati

 

«Preciso che io non ero presente in nessuna commissione municipale. Il presidente di questa commissione aveva chiesto alla cooperativa Agorà di poter entrare nella struttura, ma Agorà aveva ritenuto che, visto che si tratta di una struttura per minori, non fosse stata fatta richiesta in modo corretto. La presidente della commissione aveva chiesto spiegazioni a me, dato che Agorà fa parte degli enti del terzo settore che, insieme agli uffici delle politiche sociali se ne occupano. Ho risposto con una email del 23 marzo che non ha mai ricevuto risposta. Testuali parole: i ragazzi sono stati affidati al Comune di Genova del quale facciamo parte entrambe con compiti istituzionali e mi sfugge il motivo per il quale la commissione dovrebbe andare presso la struttura. Vorrei capirne i motivi. I controlli vengono eseguiti dagli uffici ai quali ci si può rivolgere per ogni intervento in merito. Ci sono poi gli interventi dell’autorità giudiziaria, di Alisa e di Asl per quanto riguarda le competenze di ciascuno. In assenza di chiarificazione su altre motivazioni che interessano commissione e cittadini non posso che confermare la posizione della cooperativa Agorà che ha dato il diniego, loro gestiscono la comunità e hanno ritenuto inopportuna la visita in locali che sono adibiti ad abitazione di minorenni. Agorà è tenuta a presentarsi se convocata come audita: ho spiegato quindi che la soluzione sarebbe stata chiamare Agorà e farsi spiegare le motivazioni. Non ho mai avuto risposta. Il concetto importante che deve passare è che i minori ci vengono affidati dal tribunale, alla nostra tutela o a quella dei tutori volontari e non possiamo essere noi a dare autorizzazioni del genere. Aveva dato il suggerimento di rivolgersi al tribunale per i minorenni. I setting abitativi sono sottoposti a monitoraggio dall’Asl, dal Comune, da Alisa, dal tribunale dei minorenni e dalla procura della Repubblica. Per fare ulteriore chiarezza, le persone che arrivano presso i nostri porti accompagnate dalle ONG sono accolte in un percorso gestito direttamente dal ministero dell’Interno tramite le prefetture; il Comune di Genova si occupa delle persone migranti in seconda accoglienza e dei minori emersi sul territorio». Ha risposto così l’assessore alle Politiche sociali Lorenza Rosso all’interrogazione a risposta immediata del consigliere 5 Stelle Fabio Ceraudo: “In merito alla situazione dei minori non accompagnati il giorno 21.03 u.s. il municipio i centro est, particolarmente coinvolto su questo argomento, aveva convocato una commissione con sopralluogo presso il centro di passo dell’Acquidotto gestito dalla cooperativa Agorà sopralluogo che non è stato possibile effettuare a causa del diniego dell’assessore Rosso. Considerato l’incremento del numero degli sbarchi e il conseguente riproporsi del problema dell’accoglienza si chiede alla giunta il motivo per cui è stato negato il suddetto sopralluogo e come intenda affrontare l’emergenza ricordando anche il cospicuo numero dei minori non accompagnati che arrivano in città”.

 

Aumento multe

 

«Se la gente viola il codice della strada, la polizia locale ha il dovere di sanzionare, non per far cassa, ma per una città più sicura. Non c’è un livello di sanzioni da rispettare, più sono gli illeciti, maggiore deve essere il nostro impegno nel contrastare il fenomeno. Detto questo, su alcune strade di Genova, dopo alcuni nostri accorgimenti, le violazioni sono calate e così anche le sanzioni, ad esempio in corso Europa, perché c’è più chiarezza dei limiti di velocità e abbattuto le multe dell’80%, rispetto al 2022. Anche i morti su strada sono diminuiti in questi anni, nel 2017 furono 24 morti, nel 2022 sono stati 13 e nei primi mesi del 2023 sono 6».  Lo ha detto l’assessore Sergio Gambino rispondendo all’interrogazione del consigliere Gandolfo (Liguria al centro)  in merito alle  “motivazioni dell’aumento considerevole in città di multe e sanzioni per le violazioni al codice della strada”.

 

Accesso spiagge libere e battigia in spiagge in concessione

 

«Abbiamo proceduto all’abbattimento del diaframma storico tra Capo Marina e i bagni san Nazario, una battaglia che le associazioni dei consumatori hanno fatto per decenni, assicurando già dalla prossima stagione il transito nell’area demaniale della battigia. Questo è un esempio di un principio che non è solo un ideale, ma una norma di legge nazionale. L’art. 1, comma 254 della Finanziaria del 2007 stabilisce che devono essere le regioni a individuare le collocazioni dei varchi che garantiscano il libero e gratuito accesso e transito per il raggiungimento della battigia nelle aree in concessione, anche ai fini della balneazione. La legge regionale 13 del 1999, che disciplina la materia in merito di difesa della costa ha evidenziato che il progetto di utilizzo è esteso a tutte le aree demaniali e che occorre predisporre accessi ogni duecento metri. Fino ad allora deve essere consentito l’accesso e il transito da parte dei gestori degli stabilimenti, prevedendo la rimozione e il superamento di eventuali ostacoli e prevede altresì la adeguata ubicazione della cartellonistica nei luoghi frequentati che indichi l’ubicazione delle spiagge libere e delle aree di libero transito. In merito all’applicazione da parte del Comune abbiamo il progetto Proud, lo strumento di orientamento e di indirizzo liberamente consultabile sul sito del Comune, dove vengono individuati gli accessi liberi. Per l’apertura delle spiagge libere attrezzate la disciplina si trova nella delibera 156/2013 della giunta regionale che prevede periodi minimi di apertura e chiusura durante la stagione balneare. L’obbligo di lasciare l’accesso, per i concessionari, vale solo negli orari di apertura. Le spiagge libere, ad accezione di san Giuliano e Scalo Quinto sono sempre aperte con accesso garantito. Per effettuare segnalazioni in merito a concessionari inadempienti ci si può rivolgere alla capitaneria, l’ente esercitante funzioni di polizia marittima e amministrativa». Lo ha detto Mario Mascia, assessore allo Sviluppo economico, rispondendo all’interrogazione del consigliere Mattia Crucioli (Uniti per la Costituzione) in merito alla“Gestione delle spiagge genovesi (sia libere che in concessione) e garanzia del diritto libero e gratuito di accesso e di fruizione della battigia, anche ai fini della balneazione. Premesso che la legge prevede che l'accesso al mare sia garantito a tutti, anche nelle spiagge in concessione; premesso altresì che tale diritto non è rispettato, specie nelle spiagge date in concessione ai privati e - nelle ore serali - anche in alcune di quelle libere; si richiede al sindaco e alla giunta: - quali azioni vorranno intraprendere al fine di garantire l'accesso al mare in tutte le spiagge genovesi; - di dare indicazione agli uffici competenti affinché vengano apposti, nelle aree pubbliche antistanti gli arenili in concessione, cartelli per dare l’opportunità ai cittadini di conoscere il diritto dei cittadini di accedere al mare indicando un numero comunale da contattare in caso di negazione di tale diritto”.

 

 

 

Alle 15.00, terminata la discussione degli articoli 54, con 36 presenti si è aperta la seduta del Consiglio comunale di martedì 6 giugno, dedicato interamente alle “Problematiche lavoratori servizi educativi 0-6”.

 

In apertura del Consiglio è stato letto dal consigliere del Movimento 5 Stelle Alberto Ceraudo il documento illustrativo presentato dalla minoranza a richiesta del Consiglio monotematico. Il documento- si legge nell’atto- parte dagli ultimi dati demografici “diffusi dal sindaco durante il convegno “Natalità e Sviluppo” del 29 marzo, che segnalano un’inversione di tendenza delle nascite nel Comune di Genova, con 3.331 nati nell’anno 2022, contro i 3.212 dell’anno precedente, segnando così un aumento di 119 nati, pari al 3,7%. Dal momento che nelle Linee Programmatiche 2022-2027 illustrate nella seduta del Consiglio Comunale del 6 settembre u.s. era riportato come obiettivo quello di potenziare asili nido e scuole dell’infanzia (le ex scuole materne), legandole strettamente al territorio ed ai suoi abitanti, e appreso che la Civica Amministrazione ha manifestato l’intenzione di non ridurre gli organici del personale collaboratore ma di attivarsi affinché la nuova pianta organica sia propedeutica a una sua implementazione, s’impegnano il sindaco e la Giunta a rendere noto il cronoprogramma relativo ai progetti finanziati dal PNRR in merito all’edilizia scolastica, e le conseguenti azioni a garanzia della continuità didattica, dei livelli occupazionali, del mantenimento dei medesimi livelli di erogazione del servizio, con particolare attenzione all’inclusione dei minori con disabilità; a garantire la copertura organica richiesta e a verificare ulteriori necessità in base alle criticità strutturali e gestionali”.

 

Su questo documento sono stati presentati 21 ordini del giorno, da parte della Lista Rosso Verde e da parte del Pd. Gli ordini del giorno hanno spaziato dalla richiesta di un “tavolo permanente per la realizzazione dei Poli per l’infanzia”, ad una maggiore tutela della figura professionale delle educatrici “implementando il loro numero dei nidi d'infanzia (attualmente attestato a 446 unità), ed effettuando assunzioni a tempo indeterminato e determinato per garantire la continuità educativa ed il potenziamento dell'organico”.  Negli Odg sono state poste questioni sulla “qualità del lavoro e del servizio offerto” e sull’utilizzo dei “fondi che arriveranno dal Governo centrale, dal PNRR, per garantire un maggior servizio, più sezioni e rapporti contrattuali migliori”. Un ordine del giorno presentato dal Pd impegnava la giunta e il sindaco a “rivedere la programmazione del personale entro il 2026, prevedendo assunzioni affinché ci sia personale pubblico comunale dedicato ai nuovi nidi”. L’elenco completo degli odg presentati in Consiglio comunale è presente sulla pagina istituzionale del Comune di Genova.

 

La Giunta, attraverso l’assessore alle Politiche dell’Istruzione Marta Brusoni, ha espresso parere favorevole su 14 odg, che sono stati quindi approvati dal Consiglio all’unanimità e parere negativo sugli altri che sono stati respinti dalla maggioranza.

In chiusura di lavori, l’assessore Brusoni ha poi espresso parere negativo al documento illustrativo presentato dall’opposizione, sostenendo le ragioni dell’amministrazione con alcuni dati, letti in Consiglio: «Negli ultimi due anni- dice in aula l’assessore Brusoni- è stata avviata una politica di assunzioni con un continuo e costante incremento degli organici, garantendo, rispetto al 2017 (1.028 unità), una crescita: a fine 2023 si raggiungerà quota 1.055. Per il triennio 2023-25, il piano del fabbisogno del personale prevede di portare i collaboratori dei servizi socio-educativi a oltre 300 unità, gli assistenti di asilo nido a 446 e gli insegnanti della scuola a 357. Per il 2023, è prevista l’assunzione di 60 persone, in particolare: 34 collaboratori, 16 assistenti asili nido e 10 insegnanti scuola infanzia. A fine 2023 si arriverà quindi a: 267 collaboratori, 435 assistenti, 353 insegnanti, per un totale di 1.055 unità a tempo indeterminato. Le assunzioni dei tre profili scolastici, previste all’interno del piano dei fabbisogni, per l’annualità 2023, sono state in gran parte anticipate ed effettuate già nel primo semestre di quest’anno. Le assunzioni, originariamente previste nel mese di settembre, verranno incrementate nel prossimo aggiornamento del piano dei fabbisogni, con l’aggiunta di ulteriori 9 unità di collaboratori». E ancora: «Nel 2024, a fronte di 21 pensionamenti, verranno assunte 44 persone, più del doppio degli esodi per un totale di: 283 collaboratori (+ 16 rispetto al 2023), 440 assistenti asili nido (+ 5 rispetto al 2023), 355 insegnanti scuola infanzia (+2 rispetto al 2023), per un totale di 1.078 unità a tempo indeterminato.  Anche per l’anno 2024 verrà garantito l’organico ideale di 1.096 unità tra contratti a tempo indeterminato e contratti a tempo determinato. Nel 2025, a fronte di 23 cessazioni ad oggi note, verranno assunte 50 unità. Per l’anno 2025 l’organico ideale di 1.096 unità sarà garantito con contratti a tempo indeterminato. Sui centri estivi, le iscrizioni si chiuderanno domani. Complessivamente è stata aumentata l’offerta di 200 posti rispetto lo scorso anno, per un totale di 800 posti per 18 nidi e 1.175 per 19 scuole dell’infanzia. È aumentato il numero delle sedi aprendo sedi territoriali, che storicamente non avevano il servizio ed in particolare aperture delle scuole infanzia Rivarolo, Garrone e Gnecco Massa per una migliore distribuzione territoriale dell’offerta con la finalità di evadere le esigenze di un maggior numero di famiglie. Il servizio sarà effettuato in parte dal personale comunale che ha volontariamente manifestato la volontà a proseguire il servizio frontale con i bambini oltre le 42 settimane del calendario scolastico ed in parte con il personale di cooperativa che si è aggiudicato l’accordo quadro biennale che è in vigore dalla scorsa stagione estiva».

E sui fondi del PNRR l’assessore Brusoni ha specificato che “le sedi scolastiche alternative dove sarà trasferito il servizio 0-6 anni garantiranno l’offerta formativa, senza diminuzione rispetto a quella attuale, e l’organico necessario resta invariato” (446 assistenti asilo nido, 357 insegnanti scuola infanzia, 293 collaboratori e 9 assunzioni concordate il 1° giugno 2023).

Per queste ragioni la Giunta ha espresso il suo parere negativo all’atto presentato dall’opposizione e il documento con 22 no della maggioranza è stato respinto.

 

Il Consiglio comunale si è chiuso alle 17,15. 

 

“Il problema di chi attacca adesivi sui cartelli stradali è serio e sta creando grossi problemi, anche economici alle casse del Comune, perché questi cartelli, rovinati nella parte catarifrangente, devono essere sostituiti e questo comporta una spesa. C’è stato un incremento di questo mal costume, che stiamo cercando di contrastare, aumentando i controlli ma è complicato beccare i responsabili in flagranza di reato e per questo siamo fermi a sole 22 sanzioni da inizio anno, che so essere pochissime. Quello che preoccupa è soprattutto l’aspetto della sicurezza, perché queste persone non si limitano ad attaccare solo un adesivo, ma si divertono spesso a coprire l’intero cartello, impedendo di riconoscere divieti e sensi unici e mettendo in pericolo la sicurezza delle nostre strade. Noi continueremo a vigilare e ad agire, ma spero in un supporto di tutti per la risoluzione del problema, perché abbiamo bisogno di segnalazioni immediate, per poter fare interventi tempestivi”. lo ha detto l’assessore Sergio Gambino rispondendo all’interrogazione del consigliere Vacalebre che chiede “informazioni circa le azioni, attuali e future, che la pubblica amministrazione ha intrapreso, o che preveda di mettere in atto per scoraggiare e porre un freno alle azioni di coloro che danneggiano e degradano l’aspetto della nostra città imbrattando muri e spazi pubblici cittadini con adesivi, scritte e graffiti abusivi.”

Ultimo aggiornamento: 06/06/2023