
Dopo la discussione degli articoli 54, interrogazioni a risposta immediata, alle 15 con 40 presenti è iniziata la seduta del Consiglio comunale.
Ad inizio seduta il presidente del Consiglio comunale Claudio Villa ha chiesto all’aula di condividere un minuto di silenzio per ricordare la strage del 7 ottobre 2023.
A seguito della riunione capigruppo, sono stati accettati e presentati un articolo 55 e tre ordini del giorno straordinari.
L’articolo 55 è stato presentato dal consigliere Filippo Bruzzone (Silvia Salis Sindaca) e ha ad oggetto: “Futuro di A.M.T. Spa”. L’atto nasce a seguito del vertice, avvenuto la scorsa settimana, tra Comune di Genova, A.M.T. Spa e le organizzazioni sindacali. “Le condizioni di A.M.T. sono allarmanti- si legge nel documento- nonché di notevole rilevanza e attualità per il futuro del trasporto pubblico non solo a Genova Città. Non si può immaginare una città europea senza un trasporto pubblico, e per tale ragione le forze politiche che siedono in Consiglio Comunale non possono esimersi dall’avviare una riflessione circa il destino del prossimo futuro di A.M.T. Spa”.
Il presidente Villa ha deciso di discutere il 55 dopo gli ordini del giorno straordinari.
Il primo ordine del giorno straordinario ad oggetto “Richiesta di non promuovere e di condannare l'iniziativa di Bologna relativa all'acquisto di pipe per il consumo di droga denominata crack” è stato presentato dal consigliere di Fratelli d’Italia Nicholas Gandolfo e sottoscritto dall’intero gruppo consiliare. Con questo atto si propone di “Non promuovere in alcun modo l'iniziativa di Bologna relativa all'acquisto di pipe per il consumo di crack; condannare con ogni mezzo iniziative di questo tipo che possono implementare l’uso delle droghe tra i cittadini della nostra città; sviluppare e implementare programmi di sensibilizzazione e prevenzione riguardo il consumo di sostanze stupefacenti e collaborare con le istituzioni locali e le associazioni per attuare strategie efficaci di supporto per chi affronta problemi legati alla droga.
Il parere negativo della Giunta all’ordine del giorno è stato espresso dalla assessora al Sociale Cristina Lodi. Con 24 voti contrari della maggioranza e 16 favorevoli dell’opposizione l’odg è stato respinto.
Il secondo Odg straordinario discusso è stato quello presentato dal consigliere di Vince Genova Pietro Piciocchi e ha ad oggetto: “Chiarezza sull’attuazione del collegamento a fune con Forte Begato”. Con questo atto si impegnano sindaca e Giunta “A non rinunciare al finanziamento a valere sulle risorse del Piano Nazionale Complementare vincolato alla realizzazione di un collegamento funiviario verso Forte Begato; a procedere senza indugio a studiare e, in caso di esito positivo, a realizzare l’infrastruttura funiviaria tra Granarolo e Forte Begato e a proseguire il percorso partecipato avviato con la cittadinanza per il completamento del parco della ex Caserma Gavoglio”.
L’assessore Massimo Ferrante, a nome della Giunta, ha espresso parere negativo all’ordine del giorno straordinario. L’odg è stato respinto con 25 voti contrari della maggioranza e 16 voti favorevoli dell’opposizione.
Infine, è stato discusso l’odg straordinario ad oggetto: “Presa di posizione a tutela del rispetto e dell’integrità delle forze di opposizione del Consiglio comunale e contrasto alle azioni violente”, presentato dal gruppo della Lega e sottoscritto da tutti gli altri gruppi di opposizione. Con questo atto si impegna sindaca e Giunta “A ripristinare nel minor tempo possibile la targa in memoria di Norma Cossetto e prendere contatti con le autorità competenti chiedendo l’avvio di una opportuna indagine verso i responsabili di questo gesto; a prendere le distanze da quanto accaduto e sopra esposto”.
Durante il dibattito su questo ordine del giorno, l’opposizione ha deciso di abbandonare l’aula.
Il presidente del Consiglio Claudio Villa ha sospeso la seduta e convocato una riunione capogruppo.
Alla fine della capogruppo in aula sono rientrati soltanto i consiglieri di maggioranza. Ai sensi dell’art 59 del regolamento del Consiglio comunale, non essendo presente l’opposizione in aula, decade l’ordine del giorno straordinario presentato dall’opposizione.
Il Consigliere Filippo Bruzzone (Silvia Salis Sindaca) ha ritirato il suo articolo 55 ad oggetto “Situazione AMT spa”.
Il primo punto all’ordine del giorno è stato il “Riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio ai sensi dell’art. 194, comma 1, lett. a, d. lgs. 267/2000 per l'esecuzione della sentenza del Tar Liguria. VIII variazione ai documenti previsionali e programmatici 2025-2027. Il presidente del Consiglio comunale Claudio Villa ha posto in discussione la proposta dell’assessore al Bilancio Alessandro Terrile e dell’assessore ai Lavori pubblici Massimo Ferrante: il debito fuori bilancio ha un importo stimato di euro 22.196,97, derivante da sentenza del Tar Liguria. La delibera è stata emendata dalla Giunta e posta in votazione. Con 24 voti favorevoli la delibera è stata approvata dalla maggioranza del Consiglio comunale.
Al secondo punto dell’odg la delibera di giunta “Riconoscimento legittimità debito fuori bilancio art. 194, comma 1, lett. a, d.lgs. 267/2000, esecuzione sentenza Consiglio di Stato, sezione quarta riforma in appello di sentenza T.a.r. Liguria, sezione prima annullamento provvedimento amministrativo direzione ambiente IX variazione ai documenti previsionali e programmatici 2025-2027”, su proposta dell’assessore al Bilancio Alessandro Terrile e dell’assessore all’Ambiente, Silvia Pericu. La proposta è stata messa in votazione dal presidente del Consiglio comunale Claudio Villa. “Il debito fuori bilancio- si legge nella delibera- ha un importo pari a € 10.277,30, oltre interessi e rivalutazione monetaria e, precauzionalmente stimati in € 4.500,00 per un totale pari ad € 14.777,30”. Con 24 voti favorevoli della maggioranza la delibera è stata approvata.
Non essendo presente in aula la consigliera di Noi Moderati Ilaria Cavo, la mozione da lei presentata “Modifica dell'art. 8 bis del Regolamento di Polizia Urbana” è stata dichiarata decaduta.
È stata quindi discussa la mozione 2025/41 ad oggetto “Alloggi ERP per donne vittime di violenza che finiscono i percorsi in casa di protezione”, presentata dalla consigliera di Riformiamo Genova Maria Luisa Centofanti. Con questo atto si impegna sindaca e Giunta “Ad avviare un tavolo con l'Area Politiche Sociali e Welfare cittadino e i Centri Antiviolenza al fine di valutare la possibilità di attivazione di un progetto per l'assegnazione di un alloggio ERP, a partire dall'anno 2026 e nel rispetto della normativa di riferimento, in favore delle donne vitte di violenza”. L’assessora Cristina Lodi ha espresso parere favorevole alla mozione a nome della Giunta. La mozione è stata posta in votazione e approvata con 24 voti favorevoli della maggioranza.
Anche la mozione ad oggetto “Realizzazione Nuovi Parcheggi Pubblici” presentata dai consiglieri Paola Bordilli della Lega e Pietro Piciocchi di Vince Genova, è stata dichiarata decaduta per mancanza in aula dei proponenti.
Il Consiglio si è chiuso alle 18,26.
«Presso la stazione ferroviaria di Pegli sono in corso i lavori di miglioramento dell'accessibilità, consistenti nell'innalzamento dei marciapiedi a quota 55 cm sul piano del ferro. Le attività sul secondo marciapiede sono concluse e proseguono quelle sul primo marciapiede, la cui pianificazione deve trovare compatibilità con le esigenze dell'esercizio ferroviario. Attualmente la fine lavori è prevista entro il 2026. Entro il 2025 verranno avviati i lavori di riqualificazione del fabbricato viaggiatori, con previsione di fine lavori entro il 2027. Il nuovo accesso pedonale di via Garelli sarà oggetto di intervento, previa disponibilità dei finanziamenti». È la risposta dell’assessore ai Lavori pubblici Massimo Ferrante all’interrogazione del consigliere Fabio Gregorio del Partito Democratico che chiedeva alla Giunta: “Presso la stazione ferroviaria di Pegli sono in corso interventi a cura di RFI, che comprendono l’adeguamento dei marciapiedi delle banchine e la realizzazione di un nuovo accesso pedonale da via Garelli, oltre ad altri lavori previsti nel progetto complessivo. Si chiede di conoscere il termine previsto per il completamento dell’intervento e se in questa fase, sia confermata anche la realizzazione del nuovo accesso pedonale da via Garelli”.
«Questa problematica è stata posta alla mia attenzione una decina di giorni fa, proprio nei termini in cui l’ha spiegata la consigliera. Nell’attesa che vengano svolti i lavori nella palazzina, che è grosse è ampia, i problemi di sicurezza sono evidenti e richiedono un nostro intervento. La Polizia locale è intervenuta il 12 agosto scorso su richiesta dei residenti, in un sopralluogo che si è svolto anche con l’Arma dei Carabinieri, ma che non era preparato per eventuali sgomberi, che richiedono sia una procedura che degli attrezzi precisi per poter aprire e chiudere i varchi in sicurezza. Il problema è che le persone che entrano nello stabile e compiono attività illecite entrano nello stabile arrampicandosi dalla facciata, dal secondo piano che non è ancora stato murato. La scorsa settimana abbiamo incontrato Arte e abbiamo condiviso la necessità di provvedere a uno sgombero: abbiamo chiesto al prefetto di inserirlo nell’ordine del giorno del prossimo comitato di sicurezza, in modo che la Polizia locale possa organizzarsi con le altre forze dell’ordine, perché occorre un preciso numero di operatori per sgomberare ogni singola persona. Abbiamo proposto ad Arte che, se vogliono assumersi l’onere di mettere nuove telecamere a proprie spese, queste potranno essere acquisite anche dal Comune per contrastare le attività illecite. Abbiamo suggerito che investano sulla illuminazione, perché uno strumento importante. Domani si terrà un incontro con i residenti, Arte e la Polizia locale». È questa la risposta dell’assessora alla Sicurezza urbana Arianna Viscogliosi all’interrogazione della consigliera della lista Silvia Salis Sindaca Erika Venturini nella quale si legge: “Considerato il peggioramento delle condizioni di abusivismo e di degrado in alcuni immobili di proprietà o gestione di Arte siti in via delle Tofane e le numerose segnalazioni pervenute dai residenti della zona circa rischi per l’ordine e la sicurezza pubblica, nonché per la salute e l’incolumità delle persone; si chiede all’amministrazione quali misure intenda attuare o pianificare per affrontare tali situazioni”.
«Il muro oggetto dell’interpellanza risulta ubicato in via Riboli all’altezza del civico 6 e suddivide la stessa strada pubblica con la proprietà del civico 43 di via Trento. Nello scorso mese di marzo, a seguito dell’accertata pericolosità del manufatto, su nostra richiesta, la proprietà sottostante ha proceduto alla demolizione della parte pericolante, sostituita temporaneamente con un tavolato, al fine della messa in sicurezza dei luoghi. Successivamente gli stessi proprietari comunicavano che il tecnico da loro incaricato riteneva che il muro era di completa competenza comunale, in quanto di sostegno della strada; per parte nostra, pur condividendo tale funzione, si ritiene che la parte in elevazione oltre il metro di altezza abbia funzione di protezione del confine con la proprietà privata. Per queste ragioni abbiamo la necessità di un confronto con la proprietà per cercare di definire in maniera bonaria le quote di competenza da suddividere fra le parti, in maniera da poter iniziare appena possibile l’intervento di ricostruzione. L’incontro è stato proposto per la prossima settimana, in data da definirsi, in base alle disponibilità dei soggetti interessati». Lo ha detto l’assessore Massimo Ferrante rispondendo all’interrogazione del consigliere di Forza Italia Mario Mascia riguardante “L'opera di ricostruzione del Muraglione sito in via Riboli, se è in stato di realizzazione dopo che l'amministrazione comunale ha messo in sicurezza il muro pericolante tramite una palizzata provvisoria in legno, peraltro attualmente ricoperta dalla vegetazione rampicante”.
«Confermiamo che il parcheggio nella parte alta di via Copernico è particolarmente esposto alla presenza di cinghiali, ma non è l’unica area della città: qui si è in prossimità di un’area verde, ma la la problematica è ampia e interessa diverse zone del territorio. Come amministrazione siamo consapevoli dei disagi e dei potenziali pericoli arrecati dalla presenza degli ungulati, sia per quanto riguarda danni ai veicoli che per la sicurezza delle persone. Per questo, a seguito della sua dichiarazione, ci attiveremo presso le autorità competenti, ovvero Polizia provinciale e uffici regionali preposti alla gestione della fauna selvatica, per cercare soluzioni efficaci e coordinate. Parallelamente, faremo un confronto con il Municipio territorialmente competente per valutare azioni di mitigazione e raccogliere le segnalazioni dei cittadini: al momento non mi risulta alcuna richiesta precedente. Faremo una verifica catastale per accertare la proprietà e la natura giuridica dei terreni limitrofi al parcheggio, per capire se sono pubblici o privati, e valutare se c’è la possibilità di realizzare una recinzione o un’altra misura di contenimento della fauna, compatibilmente alle normative vigenti, nel rispetto dell’ambiente e degli altri enti già citati». È questa la risposta dell’assessore alla Mobilità sostenibile Emilio Robotti all'interrogazione del consigliere del Movimento Cinque Stelle Marco Mesmaeker che recita: “Evidenziato che nella parte alta di via Copernico vi è un parcheggio pubblico confinante con un’area verde sopraelevata spesso meta di cinghiali che invadono il suddetto parcheggio arrecando danni alle autovetture posteggiate e creando situazioni di pericolo alle persone, si chiede quali siano le intenzioni della giunta per salvaguardare l’area in oggetto”.
«Nel 2017 il Comune di Genova aveva posizionato, presso il campo sinti di Bolzaneto, una quarantina di contatori senza avere mai verificato il loro effettivo allaccio alla rete elettrica. Inoltre, l’Amministrazione precedente aveva avviato, per ciascuna delle 80 famiglie ospitate nel campo, un progetto di trasferimento in un campo casette con circa 34 abitazioni, senza chiedersi che fine dovessero fare le altre 46. In questi anni i contribuenti, per l’inerzia di chi ci ha preceduto, hanno dovuto sostenere un costo economico non indifferente legato al consumo irregolare di energia elettrica. Recentemente, un fulmine ha colpito una centralina del campo facendo andare via la luce. Enel, in due giorni, ha riparato due distributori di energia elettrica che non potevano essere sufficienti per il campo, cosa che ha fatto capire che i contatori predisposti non erano mai stati attaccati: una situazione che ci è stato detto essere stata denunciata più volte, a chi ci ha preceduto, dagli ospiti del campo. Noi, invece, abbiamo allacciato il contatore per ogni famiglia e tutte le famiglie pagheranno l’energia che andranno a consumare: un risultato ottenuto in pochi mesi di mandato dalla nostra Amministrazione che ha anche riattivato per quanto riguarda il campo sinti, il comitato di gestione fermando il trasferimento inopportuno di 80 famiglie. Proseguiremo, in accordo con la comunità sinti, il loro percorso di avviamento di processi di autonomia ed emancipazione. Tutto ciò senza superare il campo, ma avviando tanti percorsi quante sono le famiglie interessate, le quali potranno eventualmente ricollocarsi: un processo faticoso ma che intendiamo portare avanti per il benessere della comunità Infine, voglio ringraziare l’assessora Pericu perché grazie al suo intervento, e a quello delle direzioni competenti compresa quella delle Politiche sociali, siamo riusciti a fare in poco tempo ciò che non era stato fatto in 8 anni». Lo ha detto l’assessora al Welfare Cristina Lodi per rispondere all’interrogazione del consigliere della Lega Alessio Bevilacqua che chiedeva: “A seguito del blocco di via Romairone da parte della comunità sinti lo scorso 26 settembre, si chiede riscontro sull’accaduto, sulla gestione della situazione a seguito dell’episodio e di come il Comune di Genova vuole porsi rispetto alla presenza di un sito adibito a campo sosta all’interno della città”.
«Ha sollevato un tema importante, sul quale come amministrazione stiamo lavorando. La disciplina sugli autobus di linea è particolare e le soste non sono autorizzate dal Comune, ma direttamente dal ministero dei Trasporti che rilascia le autorizzazioni in autonomia. In questo momento, oltre a via Fanti d’Italia, risultano: via Pionieri e Aviatori d’Italia, via alla stazione di Voltri, piazzale Resasco, via Gramsci, Caricamento, via Sorgenti sulfuree, via Merano, via Pegli, via Duca d’Aosta, piazza Acquaverde e via Oberdan. C’è anche piazza della Vittoria in cui di recente abbiamo regolato la gestione degli stalli. È chiaro che i dati che ha illustrato, e che confermo, avrebbero richiesto una stazione per questo tipo di offerta al cittadino e alle cittadine. È chiaro che questi hub debbano avere determinati criteri, come la vicinanza alle stazioni, agli svincoli o ai punti strategici serviti dalle linee urbane: probabilmente quell’area, in passato, era stata individuata proprio per la sua vicinanza alla stazione Principe. Diverso tempo fa gli operatori principali avevano presentato un progetto per uno dei capolinea del trasporto pubblico locale, fatto che è stato realizzato e ha portato all’integrazione che vediamo oggi. In quella zona sarà difficile, perché ci sarà il capolinea di uno degli assi di forza. Oggi abbiamo fatto un incontro sia con l’assessora Beghin che con il Municipio I Centro Est per individuare e verificare, anche a livello municipale, eventuali zone centrali che abbiano caratteristiche di interscambio o siano sugli assi di forza: non sono di facile reperimento. Chiederemo, come amministrazione, se sarà possibile avere delle aree in zona di demanio portuale, dove c’è potenziale o all’interno della stazione Principe, dove c’è il parcheggio di proprietà di RFI: bisogna verificare se c’è la possibilità di usarlo. Siamo sicuramente al lavoro su questo fronte. Bisogna dire che le caratteristiche che questi hun dovrebbero avere sono, oltre a quelli detti fino ad adesso, di avere almeno quattro o cinque stalli e, in questo momento, non ci sono aree di proprietà dell’amministrazione idonee. Abbiamo già incontrato e chiesto, ai fini di un partenariato pubblico-privato, i principali player del trasporto pubblico e privato». È questa la risposta dell’assessore alla Mobilità sostenibile Emilio Robotti all’interrogazione del consigliere del Partito Democratico Enrico Frigerio in cui si legge: “Nelle ultime settimane è tornato all’attenzione il tema della mancanza, a Genova, di una vera stazione per i bus turistici a lunga percorrenza. L'attuale terminal di via Fanti d’Italia risulta infatti inadeguato, con criticità sia strutturali sia di sicurezza. Anche alla luce delle richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali, chiedo all’amministrazione quali passi concreti stia compiendo per individuare un’area più idonea e funzionale”.
«Per prima cosa ritengo sia importante sottolineare che il Festival della Scienza, cui partecipano numerosi enti pubblici come soci, ha una sua autonomia scientifica e di progetto che ritengo personalmente importante e inderogabile, e che si esprime attraverso la fiducia al cda, presieduto dal presidente del Festival stesso. La fiducia che l'Amministrazione ha nei vertici del Festival, nel suo presidente, nel suo cda e nel suo comitato scientifico è massima e non potrebbe essere altrimenti, dal momento che l'espressione della ricerca scientifica dovrebbe risentire il meno possibile di ingerenze politiche anche quando, come in questo caso, risultano in dibattiti, certamente accesi e sentiti. Quello che posso affermare è che non esiste nessun veto, nessuna censura, nessuna esclusione volta ad alcun ente. Soprattutto, nessuna attività caratterizzabile come censoria è pervenuta da parte di questa amministrazione e peraltro, secondo quanto riferito ai soci, la richiesta estesa dal presidente Coviello a Leonardo S.p.A. era relativa soltanto a valutare l'opportunità del finanziamento di 10mila euro e non a metterne in dubbio la partecipazione quale ente di ricerca tecnologico. Credo che se si priva il cda di un importante festival scientifico di rilevanza internazionale di poter determinare in maniera autonoma la possibilità di interloquire, con partecipanti e sostenitori, circa l'entità del loro contributo, che sia economico o scientifico, di partecipazione o di sostegno, non si stia valutando correttamente il concetto di autonomia e responsabilità degli organi di gestione preposti, a cui invece mi pare utile ribadire la fiducia. Peraltro questi aspetti sono stati chiariti dal cda del Festival nella nota che è stata emessa il 30 settembre. In ultima analisi, quanto intercorso tra i vertici del Festival della Scienza e gli enti in questione non ha mai inteso mettere in discussione la presenza o il gradimento degli stessi a Genova e in Liguria, considerando in particolare la collaborazione continua di Fondazione Ansaldo a molteplici attività anche nel settore culturale». È la risposta dell’assessore alla Cultura Giacomo Montanari all’interrogazione del consigliere Pietro Piciocchi di Vince Genova che chiedeva alla Giunta: “Appreso dai mezzi di comunicazione che il Festival della Scienza ha deciso di rinunciare per l'edizione 2025 alla sponsorizzazione consueta da parte di Leonardo S.p.A., si chiede se la Civica Amministrazione reputa condivisibili tali scelte e se ritiene gradita la presenza di Leonardo e della Fondazione Ansaldo sul territorio cittadino”.