
Intitolata l’appendice di via dei Reggio che conduce alla sede del Genoa CFC
Da oggi l’appendice di via dei Reggio che conduce alla sede ed al centro sportivo “Gianluca Signorini” del Genoa CFC è denominata “Via 15 Maggio 1987".
L’intitolazione ricorda Santino Barberis, Attilio Macciò, Mario Nicorelli e Domenico Ponte i quattro operai che persero la vita nel tragico incidente industriale che, quasi trentotto anni fa, coinvolse l’azienda Attilio Carmagnani di Multedo nel cui stabilimento, alle 8.17 della mattina, presero fuoco due serbatoi di depositi chimici.
La scopertura di questa targa vuole essere un simbolo tangibile del forte legame che unisce la comunità̀ e la memoria di quanto accaduto. Alla cerimonia sono intervenuti, fra gli altri, l’assessore comunale al Lavoro Mario Mascia, il presidente del Municipio VII Ponente Guido Barbazza, la consigliera della Città Metropolitana di Genova Patrizia Altobelli e Maurizio Barberis, figlio di Santino Barberis.
«Sono passati quasi 38 anni da quel giorno ma per la comunità̀ di Multedo sembra sempre ieri. Con questa intitolazione ricordiamo quattro uomini che al mattino uscirono di casa per andare a lavorare e non vi fecero più̀ ritorno. Perché́ persero la vita sul posto di lavoro. Oggi, oltre a tramandare i loro nomi e cognomi a imperitura memoria, vogliamo che il loro sacrificio valga per tutti a memento che la sicurezza dei luoghi di lavoro non è un inutile orpello ma anzi è una garanzia fondamentale ed un valore irrinunciabile di ogni rapporto lavorativo - dichiara Mario Mascia, assessore al Lavoro del Comune di Genova -. Con i suoi lutti e i molteplici danni che ne derivarono, l’esplosione nella Attilio Carmagnani fu uno spartiacque per la consapevolezza di quanto sia vitale la sicurezza dei lavoratori in ogni ambito lavorativo, dalla grande industria alle imprese medie e piccole. Ciò̀ che accadde quel giorno dimostrò in modo estremamente drammatico quanto tutti gli impianti aziendali, ad alto rischio ma non solo, in quanto destinati ad essere azionati e manovrati da persone in carne ed ossa non possano fare a meno del presidio di rigorose misure di prevenzione e di sicurezza per la vita e l'incolumità̀ dei lavoratori, con protocolli di emergenza chiari e aggiornati da applicare scrupolosamente. Da allora, sotto questi aspetti, sono stati fatti passi avanti; tuttavia, quell’episodio deve restare scolpito nella memoria, esattamente come nella targa inaugurata oggi, come un monito valido anche per le generazioni future».
«Abbiamo accolto molto volentieri le richieste dei cittadini di ricordare le vittime di quella tragedia che ha segnato la vita di Multedo e dei suoi abitanti – afferma Guido Barbazza, presidente del Municipio VI Ponente -. Ciò̀ che avvenne quel 15 maggio del 1987 nessuno può̀ e deve dimenticarlo e questa intitolazione ha lo scopo di tramandarne la memoria anche alle prossime generazioni».