Oggi alle spalle della pila 9 si è tenuta la messa in suffragio. Presente Sergio Mattarella e le maggiori cariche dello Stato accolte dal sindaco Bucci e dal presidente della Regione Toti
Un anno fa alle 11,36 crollava il ponte Morandi. A dodici mesi di distanza sotto il ponte che non c'è più la città commemora le 43 vittime. Oggi è il momento del ricordo delle vittime, ma anche di una città spezzata in due che non è caduta in ginocchio, che si è rimessa a lavorare senza fermarsi mai. Neppure oggi il cantiere ha cessato le attività, sia sul lato ovest che est, per realizzare il viadotto progettato da Renzo Piano. La nuova pila 9 è già alta quasi 20 metri, mentre di altre 11 sono già state poste le fondamenta.
Proprio sotto la pila 9 viene celebrata la messa in suffragio dall'arcivescovo di Genova il cardinale Angelo Bagnasco alla presenza delle massime cariche dello Stato. Al suo arrivo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha abbracciato tutti i familiari delle vittime presenti.
La commemorazione inizia con la lettura dei nomi delle vittime, colpevoli di essere nel posto sbagliato nel momento sbagliato, come sottolineato da Egle Possenti, presidente del comitato dei famigliari delle vittime.
"Se restiamo uniti - ha detto durante l'omelia l'arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, le nostre capacità si moltiplicheranno e faranno miracoli. I disagi diffusi che hanno subito i genovesi per muoversi da una parte all'altra della città sono stati vissuti senza drammi, come in un ambito familiare quando, nonostante tutto, aleggia la speranza, il credere in un futuro migliore non lontano. Che oggi Genova comincia a vedere con una ferma volontà di rinascita".
La ricostruzione ha avuto il sostegno di tutto il Paese e del Governo, come ha ricordato il sindaco di Genova commissario straordinario alla ricostruzione Marco Bucci: "Ho parlato con il premier Giuseppe Conte chiedendogli di continuare a supportare gli investimenti di cui abbiamo bisogno per far tornare Genova una grande città, che ha diritto ad avere infrastrutture importanti. Con l'aiuto di tutti la prossima primavera si potrà già transitare sul nuovo ponte".
Ora è il momento del dolore e del ricordo, ma grande è anche la sete di giustizia testimoniato, oltre che dalla presenza dei famigliari delle vttime, dalle centinaia di cittadini accorsi alla cerimonia, alla quale hanno assistito grazie a due maxi schermi situati in via 30 giugno 1060.
"Il dolore si può lenire solo con la giustizia e solo un tribunale può farlo - ha detto il presidente della regione Liguria Giovanni Toti. Sono tante le tragedie senza verità nel nostro Paese. La cercheremo sino in fondo insieme a voi. Il dolore nei vostri cuori non si sanerà mai, come quello per chiunque ha vissuto quella giornata".
"A poche ore dal crollo del ponte - ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte - abbiamo lanciato un monito non lasceremo sola Genova e da questa promessa siamo ripartiti. Il monito, nato nel segno del dolore collettivo è andato concretizzandosi in un percorso di responsabilità e dedizione che ha spinto Genova sulla via della rinascita. Il troncone, simbolo della tragedia non esiste più e al suo posto sorgerà un ponte più sicuro nato dal progetto che Renzo Piano ha donato alla città. Ora la ricostruzione, cominciata a giugno con la gettata di cemento per il primo pilastro e come da previsioni il nuovo ponte potrà essere percorribile ad aprile del prossimo anno e la nuova pila - ha concluso il Premier - rappresenta un bellissimo segnale".
Alle 11,36 Genova si è fermata per un minuto di silenzio, interrotto solo dal fischio delle sirene delle navi ormeggiate e dalle campane delle chiese di tutta la città.