
Previsti il liceo statale tecnologico sperimentale, nuove connessioni col quartiere, park interrati e un parco pubblico
Presentato lunedì 17 marzo il Masterplan per il recupero, la valorizzazione e la nuova destinazione dell’area ex deposito locomotori in piazza Facchini a Rivarolo.
Il lavoro, realizzato dagli uffici della struttura comunale Rigenerazione urbana con gli studi IOTTI + PAVARANI ARCHITETTI e MANCINO _ Architettura del Territorio, è frutto di un percorso partecipativo con il territorio, avviato nel 2023 e che ha portato alla sintesi in un masterplan tra tre scenari progettuali, presentati anche in assemblee pubbliche a Certosa.
Il masterplan riguarda un’area di circa 30.000 metri quadri a Rivarolo, dove sono previste nuove funzioni a servizio del quartiere e della città: 10.000 metri quadrati saranno destinati al distretto dell’educazione innovativa con un nuovo nido e una nuova scuola dell’infanzia, una scuola secondaria di primo grado e l’insediamento del Liceo tecnologico sperimentale statale.
Sarà realizzato anche un nuovo parco urbano da 12.600 metri quadri, un polo aggregativo da 2.800 metri quadri per il co-working, aule studio, una palestra-auditorium negli edifici delle ex officine (da 9.000 metri quadri), recuperati e valorizzati negli elementi della memoria ferroviaria e all’interno dei padiglioni esistenti è prevista anche l’inserimento di vegetazione per “serre della ricerca”.
Il parco, dove saranno realizzati uno skate park, una gradonata verde, una piccola arena e un campo da minibasket, avrà una nuova connessione con quartiere da via Jori con una nuova piazza di accesso. Sarà inoltre realizzato un parcheggio interrato da 250 posti auto.
«Dal 2023 abbiamo avviato un percorso di partecipazione sulla progettazione, coinvolgendo, con il supporto dei tecnici e dell’ordine degli architetti che ringrazio, i cittadini per arrivare a uno scenario progettuale, comunque ancora aperto, che tenesse conto delle richieste del territorio – spiega il facente funzioni sindaco Pietro Piciocchi – sono stati mesi di approfondito confronto e dialogo per arrivare a un masterplan che fa sintesi delle richieste e dà una vocazione e un’identità a un’area dismessa da anni dove sorgerà un polo della formazione, un campus dinamico, frequentato dai giovani e che si potrà candidare a diventare una Silicon Valley con indubbi benefici per tutta la Val Polcevera».
«Il Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali relativo all’intervento “Recupero riuso e valorizzazione dell’area dell’ex deposito locomotori piazza Facchini a Certosa, Genova” prevede un mix funzionale che integra spazi per la didattica e la formazione con spazi per la ricerca e l’innovazione tecnologica, nonché con spazi dedicati a funzioni culturali e sociali», spiega l’assessore ai Lavori pubblici Ferdinando De Fornari.
«Siamo arrivati alla fase finale di un progetto strategico non solo per la Val Polcevera, ma per tutta Genova, un dossier molto complesso che la direzione Patrimonio ha seguito in questi anni – aggiunge l’assessore al Patrimonio Francesco Maresca – con la stima da 7,8 milioni di euro ottenuta dall’Agenzia delle entrate sui 30.000 metri quadri di aree, possiamo entrare nella fase della finalizzazione dell’acquisizione delle aree».
L’acquisizione dell’Area OML – Officine Manutenzione Locomotori rientra nella dotazione finanziaria di 199 milioni di euro previsti per “Progetto di riqualificazione e rigenerazione urbana per Genova” ed in particolare nella somma di euro 58,6 milioni destinata agli “Interventi di compensazione esterni alla fascia di 30 m dalla linea ferroviaria”.
«Il Liceo Statale Tecnologico Sperimentale, in corso di realizzazione in Valpolcevera, è nato inizialmente da una forte domanda del mondo giovanile e pienamente appoggiato dal sistema delle imprese: uno spazio non separato ma di relazione continua e aperta tra comunità scolastica e comunità territoriale – dichiara il presidente dell’Alpim-Associazione ligure per i minori Carlo Castellano - L’obiettivo è il riconoscimento della scuola come luogo di istruzione e formazione insieme alla socialità del territorio. Quindi una nuova scuola che recupera il valore della cultura umanistica insieme alla cultura delle nuove tecnologie digitali ed energetiche per un mondo giovanile aperto ai nuovi lavori di qualità. Così facendo Genova realizzerà un’esperienza nuova in Italia creando un distretto, un campus educativo dell’innovazione».
«Il nostro contributo – sottolinea il presidente Ordine Architetti PPC della Provincia di Genova Riccardo Miselli - sarà quello di promuovere e assistere l’amministrazione nella gestione del concorso di progettazione per il Liceo Tecnologico, strada che riteniamo sia la più idonea per un progetto senza precedenti e per il quale è necessaria un’elevata componente di ricerca e innovazione progettuale, anche in relazione al contesto urbano in cui si va a insediare. Il concorso si svolgerà in forma anonima, sarà aperto a tutti i professionisti della comunità europea e utilizzerà la piattaforma certificata del Consiglio Nazionale degli Architetti PPC per favorire una partecipazione più ampia. Una commissione qualificata sceglierà il progetto più equilibrato. Studi recenti confermano che il concorso è la procedura del Codice dei Contratti che meglio garantisce risultati di qualità in tempi ragionevoli, anche grazie alla possibilità di affidare al gruppo vincitore tutte le fasi di progettazione fino all’esecuzione delle opere. Spero che in futuro il concorso venga utilizzato più frequentemente per le opere pubbliche, che, indipendentemente dalla loro dimensione, hanno un elevato valore sociale e culturale».
Durante la presentazione è stato annunciato che il concorso internazionale di progettazione partirà entro aprile: al vincitore saranno affidati tutti i livelli di progettazione, compreso il progetto esecutivo.
Committente: COMUNE DI GENOVA _ Area Progettazione e Pianificazione Territoriale - Struttura Specialistica a supporto - Rigenerazione Urbana RUP: Arch. Luca Dolmetta
Progetto: IOTTI + PAVARANI ARCHITETTI - Paolo Iotti, Marco Pavarani MANCINO Architettura del Territorio - Marco Mancino TEAM DI PROGETTO IOTTI + PAVARANI ARCHITETTI IOTTI + PAVARANI ARCHITETTI opera negli ambiti della progettazione architettonica, urbanistica, paesaggistica e della ricerca, con un focus sulla rigenerazione urbana di luoghi complessi o ad alto valore ambientale.
Lo studio si è distinto per la progettazione di architetture felicemente inserite in contesti urbani e paesaggistici sensibili e fondate su principi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Costituito nel 2001 da Paolo Iotti e Marco Pavarani, lo studio ha ricevuto più di venti premi in concorsi di architettura e urban design, nonché riconoscimenti nazionali e internazionali per la realizzazione di architetture innovative e con una forte attenzione agli spazi per la collettività. Tra le opere più rilevanti, il progetto di recupero della Caserma Amione in Federal Building a Torino, nuovi uffici Reale Group a Torino, la RCF Arena a Reggio Emilia (lo spazio per eventi e concerti all’aperto più grande d’Europa).
MANCINO Architettura del Territorio MANCINO Architettura del Territorio è uno studio specializzato in progettazione urbanistica e pianificazione territoriale con sede in Pisa e Lucca. Con un approccio strategico e multidisciplinare, lo Studio si occupa di progetti di sviluppo sostenibile del territorio, di trasformazioni urbane e di potenziamento delle infrastrutture di trasporto, sia per enti pubblici che per soggetti privati. È stato fondato nel 2010 dall’architetto pianificatore territoriale Marco Mancino, già ricercatore presso il Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze.