Il museo di Villa Croce a Cantica21

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27/11/2020

Io resto a casa di Antonino Milotta e The Unexpected di Pamela Breda sono i due progetti sostenuti dal Museo civico d'arte contemporanea di Villa Croce selezionati nell'ambito di Cantica21, Italian Contemporary Art Everywhere, il bando dei ministeri Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale-Maeci e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo-Mibact per l'acquisizione di 45 opere inedite di artisti italiani contemporanei. Tre le opere in totale presentate al bando, preventivamente vagliate dalla direttrice del Museo Villa Croce Frencesca Serrati.

 

“Siamo orgogliosi che due progetti dei tre sostenuti dal Museo civico d'arte contemporanea di Villa Croce siano stati scelti tra ben 293 opere della sezione over 35 – spiega l'assessore alle Politiche culturali Barbara Grosso – le due videoinstallazioni andranno ad arricchire il patrimonio artistico di Villa Croce nei prossimi mesi, dopo essere esposte in mostre internazionali a cura dei due ministeri. L'obiettivo è promuovere l'arte contemporanea del nostro Paese all'estero e contestualmente dare l'opportunità ai nostri artisti di farsi conoscere su scala internazionale. Genova crede nella cultura e investe nelle potenzialità dell'arte per la promozione della città all'estero: la scelta di acquisire le due opere selezionate ha come obiettivo l'arricchimento e l'aggiornamento del patrimonio già presente all'interno di Villa Croce”.

 

Le due video installazioni selezionate affrontano, in modi diversi, problematiche e temi attuali: dalla riflessione sulle trasformazioni identitarie attraverso oggetti e documenti del passato alle problematiche sociali ed etiche legate all’utilizzo sempre più diffuso dei sistemi di intelligenza artificiale.

 

Le schede pubblicate su cantica21.it delle due opere selezionate per il Museo Villa Croce

 

Pamela Breda, The Unexpected, Videoinstallazione

La crescita costante di app e software connesse con l’intelligenza artificiale (AI) utilizzati per migliorare il benessere degli utenti e fornire supporto per superare ansia e solitudine, sta creando nuove questioni sociali ed etiche legate alle risposte emotive e psicologiche generate negli esseri umani nei confronti dell’AI. Gli assistenti virtuali stanno offrendo qualcosa di nuovo in termini di interazioni tra l’uomo e l’AI, una interazione emotiva, e gli esseri umani stessi stanno cercano una maggiore profondità emotiva con la tecnologia. Partendo da queste premesse il progetto di Pamela Breda mira a studiare le crescenti interazioni tra utenti e AI in relazione all’affective computing, sistemi in grado riconoscere, interpretare, rielaborare e simulare le emozioni umane. La metodologia adottata è quella dell’etnografia sensoriale e il lavoro finale sarà composto da un film e da un video sperimentale. Cuore dell’opera è l’indagine sullo sviluppo di applicazioni virtuali progettare per mitigare problemi di salute mentale, disturbi d’ansia eant dell’umore. Le domande che Breda si pone sono: in che modo le interazioni tra utenti e assistenti virtuali influiscono sull’essere umano? Quali risposte emotive generano? Percepiamo ancora l’intelligenza artificiale come qualcosa di altro da noi o ci immedesimiamo con la stessa come faremmo con un altro essere umano?

 

Antonino Milotta, #IORESTOACASA, Videoinstallazione

Il titolo del progetto s’ispira all’hashtag diffusosi in Italia all’inizio della quarantena imposta per prevenire e contenere la diffusione del COVID-19. Costretto dentro le mura domestiche tra marzo e maggio 2020, l’artista ha avuto l’occasione di analizzare l’enorme archivio di Villa Martini, la casa in cui vive con sua moglie da circa cinque anni. Dal 2015 hanno iniziato ad accumulare e ordinare ogni tipo di materiale riconducibile alla storia dei Martini, l’unica famiglia che qui ha vissuto prima di loro. Fotografie, diari, libri, lettere, certificati e altro sono diventati i reperti di memorie perdute. Come archeologi, hanno scavato nelle vite dei componenti di questa famiglia e hanno trasformato le memorie di questi ultimi nella loro letteratura, nei loro fotoromanzi e album familiari. Un’esplorazione che li ha trasportati in un altro tempo, pur restando negli stessi spazi, in cui si sono sovrapposte le storie delle rispettive famiglie. Il film d’artista che sarà realizzato metterà in relazione materiale d’archivio e nuove produzioni audio-visive analogiche e digitali. L’archivio diventa una metafora per raccontare sé stessi attraverso oggetti e documenti; mentre i personaggi che l’hanno generato diventano i compagni di un viaggio a ritroso, in quell’Italia che dal Risorgimento a oggi, ha subito un profondo mutamento identitario.

Ultimo aggiornamento: 27/11/2020