
«Avviato un approfondimento sul progetto presentato da "Brigata Alice" a sostegno delle persone in condizioni di vulnerabilità»
«La rete associativa e gli enti del terzo settore, attivi da anni nel centro storico, avranno un ruolo di primo piano nei progetti dedicati alla movida, ispirati all’esperienza bolognese di “Nottambula”. Stiamo valutando i progetti idonei a garantire il giusto equilibrio tra le esigenze di chi vive la notte, delle attività commerciali e del diritto al riposo e alla sicurezza degli abitanti. Ad oggi abbiamo avviato l’approfondimento del progetto presentato da “Brigata Alice — Casa delle Donne”, uno spazio nato nel centro storico di Genova come luogo di ascolto, condivisione, cultura e sostegno. Il progetto, ad oggi in una fase di studio, ancora embrionale, da parte della nostra amministrazione, si rivolge a giovani donne, minori, anziani, e, più in generale, a chi vive la città di notte in condizioni di vulnerabilità, specialmente da giovedì al sabato e, in particolare, nella zona della movida, con particolare attenzione alle aree situate nel sestiere del Molo».
Lo annuncia l’assessora alla Sicurezza urbana Arianna Viscogliosi. «Il progetto, destinato ad essere inserito in un piano di intervento complessivo – prosegue l’assessora – sarà discusso e condiviso con tutti i soggetti del centro storico per valutarne insieme potenzialità e modalità di messa a terra sul territorio, con riferimento ai luoghi della movida nel sestiere del Molo».
«È prevista l’introduzione degli street host: operatori formati e ovviamente retribuiti – spiega Viscogliosi – che già lavorano nell’ambito degli enti del terzo settore, i quali metteranno a disposizione il proprio know-how sviluppato in anni di lavoro nell’ascolto, mediazione sociale e inclusione».
Il prossimo step sarà la condivisione dell’idea progettuale con le realtà associative e del terzo settore che operano storicamente nel centro storico e nella zona del Molo. Una volta individuate le realtà interessate a essere coinvolte nel progetto, sarà definito un gruppo di lavoro per la messa a terra, a livello operativo, delle azioni, sotto il coordinamento e con il supporto delle strutture del Comune di Genova.
L’Amministrazione ha contattato il Comune di Bologna (che ha raccontato la sua esperienza) per capire l’eventuale disponibilità a supportare il progetto il quale, inoltre, sarà valutato e monitorato sui risultati, con raccolte dati sul campo e incontri trimestrali.
«Siamo consapevoli – conclude Viscogliosi – che il centro storico è una realtà articolata ed eterogenea dove s’intrecciano esigenze e attori differenti, e con importantissimi problemi di sicurezza che richiedono strumenti diversi e con un ruolo attivo e primario della Polizia Locale: per queste ragioni, si stanno pianificando progettualità più complesse, finalizzate al miglioramento generale della vita delle persone che ci abitano e lavorano».