
In appena 30 giorni i volontari hanno già raccolto oltre mezza tonnellata di scarti tra legname, plastica e materiale vario/organico
Un totale di 581 kg di rifiuti galleggianti raccolti nel mare di Genova (427 kg lungo il litorale di ponente e 154 in quello di levante), con la prevalenza di legname (349 kg) seguito da plastica (148 kg) e materiale vario/organico (84 kg).
Sono i numeri dei primi 30 giorni di attività della campagna “Mare Pulito” 2025, il servizio di tutela ambientale svolto dai volontari della Guardia Costiera Ausiliaria Regione Liguria e sostenuto, per il 15° anno consecutivo, dal Comune di Genova.
Il progetto, intitolato “Il mare: una risorsa, un’opportunità”, punta a migliorare la qualità dell’acqua e dell’ambiente marino, ad aumentare la sicurezza della navigazione e a formare, nel settore della lotta all’inquinamento del mare, volontari e studenti.
Infatti, anche quest’anno la campagna “Mare pulito” vede la partecipazione di numerosi allievi ed allieve dell’Istituto Tecnico Trasporti e Logistica Nautico “San Giorgio” di Genova, in possesso di patente nautica e brevetto da bagnini di salvataggio: un’esperienza utile a maturare la propria conoscenza professionale e la sensibilità ai problemi ecologici.
L’attività, effettuata con 3 natanti antinquinamento a copertura dell’intero litorale comunale – levante, da Capolungo alla Foce; ponente, tra la Marina di Sestri e la spiaggia di Vesima –, è iniziata il 21 giugno e si concluderà il 31 agosto, per una media di 24 ore settimanali e 31 giornate a battello, e un totale di 93 servizi e 744 ore di attività in mare.
«Il servizio di rimozione dei rifiuti galleggianti effettuato dalla Guardia Costiera Ausiliaria nel mare della nostra città è una buona pratica di tutela ambientale e di protezione della fauna e della flora marine – dichiara l’assessora comunale all’Ambiente e ai Rifiuti Silvia Pericu – Un modello nazionale che il Comune di Genova sostiene da tanti anni per i benefici che questo progetto genera in termini di lotta all’inquinamento, sicurezza della navigazione e formazione delle giovani generazioni, in particolare delle studentesse e degli studenti dell’Istituto San Giorgio. Ringraziando la Guardia Costiera Ausiliaria per il suo grande e storico impegno a difesa del nostro mare, ne approfitto per fare altrettanto con tutte le associazioni, le cittadine e i cittadini del territorio genovese che, ogni anno, promuovono e svolgono centinaia di attività che hanno, come filo conduttore, la tutela dell’ecosistema marino: dalla pulizia delle spiagge ai laboratori ambientali nelle scuole».
Nei primi 30 giorni del servizio, il personale ha rilevato soprattutto la presenza di grossi tronchi e tavole che, se non rimosse, rischierebbero di minacciare la sicurezza nella navigazione delle barche da diporto, rendendo al contempo pericolosa la balneazione.
Il rifiuto di maggiori dimensioni è stato un tronco lungo 4 metri, rinvenuto davanti alla spiaggia di Voltri, raccolto e tagliato a pezzi per facilitarne il trasporto e lo smaltimento nel rispetto delle norme ambientali e in particolare della legge 60/2022 (c.d. legge “Salva Mare”). Il più pericoloso un altro tronco di 80 cm di diametri, mentre tra i rifiuti plastici spicca una dozzina di “botti” di plastica individuati nella zona del canale di calma di Pra’.
«In questo primo mese di attività e di analisi dello stato del mare genovese da ponente a levante, rileviamo un miglioramento della situazione rispetto alle stagioni precedenti – spiega il presidente della Guardia Costiera Ausiliaria Stefano Sechi insieme al vicepresidente Michelangelo La Tegola – Tuttavia, ci preoccupa la presenza di grossi tronchi e tavole che, se non venissero rimosse, potrebbero mettere in pericolo la navigazione delle barche da riporto e la balneazione. Ringraziamo il Comune di Genova che, ormai da 15 anni, rinnova la sua fiducia nei nostri volontari e, in particolare, nelle tante ragazze e ragazzi che si dedicano a questo servizio con passione, impegno e generosità, per la tutela dell’ecosistema marino e la sicurezza della collettività».
Ogni anno – per colpa, dolo, incuria, imperizia e/o per fattori atmosferici – grandi quantitativi di rifiuti galleggianti si riversano in mare dalle banchine dei porti, dalle spiagge, dai natanti privati e dagli alvei dei torrenti.
A incidere sul fenomeno anche i temporali e le piogge della stagione autunnale che scaricano nell’acqua marina grandi quantità di rifiuti solidi galleggianti – anche di grosse dimensioni – come tronchi, arbusti, rifiuti abbandonati negli alvei o materiale organico contenuto nelle foci (pesci, ratti, rettili etc.).
Tali rifiuti, oltre ad impedire la balneazione riducendo la qualità dell’acqua, mettono in pericolo il diportismo nautico, rischiando di provocare danneggiamenti all’apparato propulsivo, motore ed elica, e intasando le prese a mare per il raffreddamento.
Poi, venti e correnti spostano questi rifiuti galleggianti a ridosso di spiagge e porticcioli turistici, moli e banchine, creando vere e proprie “isole” galleggianti di rifiuti che rendono impossibile la balneazione, mettono in pericolo gli scafi dei natanti da diporto e generano aree igienicamente precarie e maleodoranti.
Sulla base delle attività di tutela ambientale svolte dal 2011 ad oggi dalla Guardia Costiera Ausiliaria, i rifiuti galleggianti si possono suddividere in tre principali categorie:
- Materiale plastico vario (buste, bottiglie, contenitori, attrezzatura nautica o per balneazione etc.)
- Legname di forma e dimensione differente (tronchi, rami, tavole, pezzi di bancali, cassette, etc.)
- Materiale vario (organico ed inorganico, lattine, polistirolo, rifiuti urbani)
L’attività viene effettuata con il sostegno del Comune di Genova in costante e preventivo coordinamento con la Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Genova e, per quanto riguarda il conferimento e lo smaltimento della raccolta, con gli uffici tecnici di Amiu.