Centosettantamila euro in borse di studio a otto famiglie in base all'età degli orfani. Una testimonianza di affetto e un aiuto concreto per ritrovare un po’ di serenità economica. In tutto sono 11 i minori che hanno perso un genitore
Ultimo giorno oggi, nel Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi, della raccolta fondi organizzata dal Rotary Distretto 32, per dare un sostegno temporaneo alle famiglie delle vittime del crollo del Ponte Morandi. Erano presenti, in una sala affollatissima, l'assessore al Bilancio del Comune di Genova Pietro Piciocchi e il Governatore e i massimi rappresentanti del Rotary Distretto 32 Gian Michele Gancia.
"Oggi si chiude l'iniziativa 'Un ponte di solidarietà per Genova', una raccolta fondi da destinare alle famiglie con minori delle vittime del Crollo del Ponte Morandi - ha dichiarato il Governatore Rotary Distretto 32 Gian Michele Gancia. In tre mesi abbiamo raccolto 170.000 euro, una cifra importante al di là delle nostre aspettative. Le offerte vanno dai 50 ai 2.000 euro. Questo per noi è bellissimo, perché significa come la vicinanza delle persone che hanno sentito il peso della tragedia si sia tramutata in così poco tempo in solidarietà".
Nella ripartizione dei 170.000 euro raccolti, il 23 per cento sono destinati a una famiglia straniera con tre bambini piccoli e il 44 per cento a orfani residenti in Campania e in Emilia Romagna: "Una suddivisione che - come tiene a sottolineare il Governatore - conferma la vocazione internazionale del Rotary, perché nella sofferenza tutti sono uguali e poco importa dove si è nati. L’insieme delle donazioni - conclude Gian Michele Gancia - è formato da contributi di importo molto vario, significa che il Rotary ha interpretato un sentimento dell’animo condiviso da tutti: essere vicini a persone in difficoltà e aiutarli a superare un momento estremamente delicato della loro vita».
Alla mobilitazione hanno risposto i 2.500 rotariani del Distretto 2032, che si sono tutti sentiti feriti e coinvolti nella tragedia. Il Rotary è presente a Genova dal lontano 1924, in questi oltre novant’anni i rotariani hanno sempre condiviso i successi e le disgrazie della città; undici Rotary Club, su 41 del Distretto 2032, sono genovesi. Al “Ponte di solidarietà per Genova” hanno partecipato anche i giovani del Rotaract e i ragazzi dell’Interact. Non soltanto la raccolta fondi, sul conto aperto presso la Banca Passadore, ma anche altre iniziative hanno permesso di arrivare in poco tempo a 170 mila euro, il più alto contributo di solidarietà mai raggiunto dai Distretti rotariani italiani. Ci sono stati, fra l’altro, due concerti, uno al Teatro Chiabrera a Savona, l’altro all’Auditorium delle Clarisse a Rapallo, generosamente offerti dagli artisti.
Le famiglie, che ricevono oggi, esattamente cinque mesi dopo il crollo, il contributo del Rotary, sono state individuate insieme con il Comune di Genova. "Siamo estremamente soddisfatti - ha detto l'assessore al Bilancio Pietro Piciocchi - perchè sinora abbiamo raccolto in tutto quasi 1.300.000 euro che, insieme al comitato per la trasparenza costituito ad hoc, verranno distribuiti secondo i seguenti criteri: 45% ai parenti delle vittime, il 35 % alle persone che hanno perso la casa e il 20 % ai lavoratori che hanno perso la propria attività a seguito del crollo e piccoli commercianti. Di nuovi contributi ce n'è sempre bisogno - ha concluso Piciocchi - e quindi ci auspichiamo che questa generosità dei genovesi possa proseguire, perché l'amministrazione è chiamata a sopperire a molte necessità che nei prossimi mesi ci richiederanno molte risorse finanziarie".
Offerte importanti sono arrivate dalle magliette della solidarietà “targate” Rotary, di cui la “numero uno” è stata consegnata al Sindaco Marco Bucci. Sulla maglietta i due tronconi del Ponte Morandi sono uniti dal logo del Rotary, dal logo del Rotaract, i giovani rotariani “under 30”, e dal logo dell’Interact, i ragazzi “under 18”. L’iniziativa della “t-shirt” ha avuto grande successo, ne sono state distribuite oltre 6.300 e ci sono state molte richieste all’estero. Quella più lontano è finita a Krasnoyarsk, in Siberia, altre sono partite per Bratislava, San Pietroburgo, Francia e per tutta l’Italia, isola di Ischia compresa.