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Cenni storici

Il Forte Belvedere è situato in Salita Millelire 4, sopra il quartiere di Sampierdarena. L’area si colloca sul colle omonimo Belvedere, affacciandosi sul tratto finale della Val Polcevera, alle spalle del nucleo cittadino sottostante di Sampierdarena e di fronte alle alture di Coronata.


Il Forte Belvedere rappresenta, di fatto, il punto di partenza e di arrivo del sistema di fortificazioni esterne di Ponente, realizzato allo scopo di difendere la parte sud-occidentale delle Mura Nuove (Mura degli Angeli e di Mura di San Benigno) e formato, oltre che dal Belvedere, dai forti Tenaglia e Crocetta, dalla muraglia che li collega e dalla torre Granara.


Il complesso del Forte Belvedere è il risultato di stratificazioni che si sono sovrapposte nell’arco del XIX secolo, anche se la valenza tattica dell’area ha determinato un suo utilizzo a scopo difensivo già a partire dal Medioevo.
Le prime fonti in merito alla presenza di fortificazioni (probabilmente campali, ossia in terra battuta, legno e pietra a secco) sulla dorsale che oggi ospita il Forte Belvedere risalgono al XIV secolo, durante le lotte tra Guelfi e Ghibellini. Ulteriori testimonianze risalgono al 1507, in occasione della difesa della città contro l’esercito del re di Francia Luigi XII.


Durante l’assedio austriaco del 1747, sull’area dell’attuale Forte vennero realizzate due ridotte (opere campali in terra battuta, legno e pietra a secco, munite di cannoni rivolti verso le batterie nemiche posizionate sulla dorsale di Coronata), collocate alle spalle della linea di trinceramenti che collegava la collina di Promontorio alla foce del Polcevera, proteggendo Sampierdarena, le Mura degli Angeli, le Mura di San Benigno e la porta della Lanterna.


Tra il 1815 e il 1827, nell’ambito della realizzazione del sistema dei Forti per come lo conosciamo oggi, il Genio militare sabaudo decise di sostituire le ridotte con un Forte in muratura a pianta pentagonale, vale a dire “a lunetta”, proteso verso Certosa, con un’appendice, costituita da un baluardo a freccia, rivolta verso Sampierdarena. Quale acquartieramento della guarnigione e ultimo “ridotto difensivo” all’interno del perimetro del Forte, venne costruita una “casa-forte” a torre, protetta da due ponti levatoi e dotata di postazioni per artiglieria e fucileria sul terrazzo e all’interno.


Il sistema dei Forti, nella configurazione che assunse a partire dal 1815, venne progettato per far fronte a una minaccia d’invasione via terra da parte della Francia, contando sulla protezione della Gran Bretagna, alleata del re di Sardegna, per la difesa sul fronte mare.


Nel 1882 l’adesione dell’Italia alla Triplice Alleanza, con Germania e Austria-Ungheria, mutò radicalmente il quadro strategico. Persa la protezione navale britannica, la difesa di Genova sul fronte dovette essere potenziata, perché la minaccia francese poteva ora arrivare anche e soprattutto da lì. Per questo motivo, nel 1889 il forte Belvedere venne trasformato in una batteria di difesa costiera, con la demolizione della “casa-forte” e l’armamento principale costituito da sei obici da 280 mm.
Per incrementare la potenza di fuoco fu realizzata anche una seconda batteria, in posizione più elevata, vicino al Santuario di Nostra Signora del Belvedere, dotata di obici da 240 mm. Questa nuova batteria venne denominata “Batteria Superiore Belvedere”, per distinguerla da quella “Inferiore”, ossia dal vecchio forte.


Durante la Seconda Guerra Mondiale, sul terrapieno della Lunetta fu allestita una batteria contraerea formata da quattro pezzi da 76/45 mm.


Esaurita la sua funzione militare, a partire dagli anni ‘70 del XX secolo il Forte Belvedere è divenuto sede del Centro Sportivo intitolato al giocatore Mauro Morgavi: oggi ospita l’associazione sportiva A.S.D. Sampierdarenese. Restano comunque riconoscibili le strutture storiche residue, anche se in parte celate da detriti e vegetazione che ricoprono anche la strada di accesso al complesso.

Progetto

Il progetto di recupero, valorizzazione e riqualificazione di Forte Belvedere ha l’obiettivo di restituire il Forte Belvedere alla città, attraverso una serie di interventi atti a creare un Parco Storico Urbano, conservando e valorizzando le preesistenze storiche. Oltre a continuare ad ospitare servizi a carattere sportivo e sociale, diventerà un ecosistema con diverse componenti che possa rappresentare una nuova risorsa per il quartiere e per la città.


Gli interventi si focalizzeranno intorno alle strutture storiche, che determinano l’identità del luogo e sono volti a migliorare l’accessibilità a tutti i percorsi del parco e al recupero e restauro delle mura esterne, dello spazio sotterraneo e dei bunker della II Guerra Mondiale.


Il restauro delle vestigia fortificate, anche di quelle del più recente passato, si inserisce nel contesto di una valorizzazione ambientale più ampia del paesaggio dell’area per consentirne la sua completa fruizione. La strategia progettuale parte dagli elementi di forza già presenti sviluppandone il potenziale.


In particolare gli interventi progettuali prevedono:

  • Il restauro e la valorizzazione della cinta muraria e del fossato;
  • l’illuminazione scenografica del forte per renderlo visibile dalla città;
  • Il recupero degli spazi ipogei, un tempo usati come magazzini, polveriera e rifugi antiaerei;  
  • la valorizzazione dei bunker e delle postazioni antiaeree della Seconda Guerra Mondiale;
  • la creazione di un parco urbano con attrezzature dedicate all’attività fisica e all’aperto, adatte a tutte le fasce d’età, nuove alberature ed essenze vegetali;
  • valorizzazione dell’accessibilità a 360° del Forte;
  • la realizzazione di diversi punti panoramici a quote diverse per godere dell’ampia vista che inquadra il Golfo Ligure e le colline genovesi;
  • la riconnessione con la città e l’abitato circostante, sfruttando la sua collocazione geografica e la storicizzata presenza del complesso nell’immaginario degli abitanti del quartiere;
  • il recupero dell’ulteriore percorso storico pedonale di Salita Millelire;
  • la predisposizione di punti di riposo con panchine e aree picnic.

 

Il progetto PNC-FORTI MOGE-21032 è stato finanziato grazie ai fondi del Piano Nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nello specifico il Piano degli Investimenti strategici sui siti del patrimonio culturale, edifici e aree naturali (D1).

 

Dati

costo intervento 5.500.000 euro
partenza lavori gennaio 2024
durata lavori 550 giorni
fine lavori luglio 2025
cosa diventerà  un parco urbano pedonali con attrezzature per attività fisiche, riposo e pic-nic

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