Contenuto

Possono diventare affidatari: famiglie, con o senza figli, coppie di fatto e singoli. Non esistono vincoli a priori, né è necessario possedere specifici requisiti oggettivi (età, matrimonio, reddito).
Agli affidatari è richiesta capacità affettiva e educativa per saper accettare e rispettare la storia del bambino, le sue origini e il suo mondo relazionale, disponibilità a collaborare con gli operatori e con la famiglia d’origine, a tollerare i cambiamenti che possono verificarsi nel progetto per il bene del minore e sapersi astenere da giudizi che possano produrre conflitto con la famiglia naturale del bambino.


Come si diventa affidatari
Il percorso di compatibilità ad un potenziale progetto d’affido si sviluppa attraverso due fasi: formazione sulle tematiche dell'affido e successivo percorso di conoscenza degli aspiranti affidatari. 
L’obiettivo di questo iter, oltre ad essere quello di aiutare le famiglie e i singoli a chiarire la propria motivazione, è quello di capire, operatori e affidatari insieme, le risorse, i vincoli, le competenze e i saperi che la famiglia o il singolo può mettere a disposizione.
In questo percorso inoltre vengono delineate le diverse forme che può assumere questa accoglienza così da poter valutare quale sia la più adeguata alla propria disponibilità e motivazione. 
 
La prima fase del percorso  è caratterizzata da un primo incontro informativo e, successivamente, da un ciclo di cinque incontri formativi di gruppo, organizzati dal Servizio Affidi integrato Comune-ASL3 genovese  e Associazioni di volontariato per l’affido familiare.
Conclusa questa prima parte formativa, se la famiglia o la persona singola conferma l’interesse nel proseguire il percorso per diventare affidatari, si avvia la seconda fase (Conoscenza) che consiste in alcuni colloqui con un Assistente Sociale del Comune e  la Psicologa dell’ASL 3 genovese dedicate all’affido. 
Qualora il percorso abbia esito positivo, prima di un qualsiasi abbinamento, l’affidatario viene preventivamente informato dei particolari dell’affido che gli si vuole proporre, affinché possa valutare personalmente se dare o meno la propria disponibilità; è opportuna, infatti, un’autovalutazione rispetto ai propri limiti, attese, risorse e potenzialità.

Chi desidera saperne di più o candidarsi potrà telefonare al numero dell'ufficio centrale del Servizio Affidamento Familiare o prendere contatto (per telefono o direttamente) con gli operatori dell'Ambito Territoriale Sociale della propria zona  di residenza.
Oltre alle risposte ai propri quesiti e curiosità, si potrà ricevere materiale informativo.

Ufficio Centrale Servizio Affidamento familiare
Comune di Genova 
via di Francia,3 - 6° piano, sala 43
tel. 010 5577363
e.mail: progaffido@comune.genova.it

Referenti dell'Affidamento Familiare presso gli Ambiti Territoriali Sociali della propria zona di residenza
.

 

Ultimo aggiornamento: 27/03/2019