
Una pedalata collettiva e l’arrivo del Giro dell’Appennino: sabato 19 settembre la sfilata dell'orgoglio ciclistico tra corso Italia e via XX settembre
Grande successo per il primo "Bike Pride" di Genova, la sfilata dell’orgoglio ciclistico andata in scena sabato 19 settembre sulla pista ciclabile di corso Italia. 350 persone, tra cui molte famiglie con bambini, dotate di molteplici mezzi green quali biciclette, bici cargo e monopattini elettrici, si sono date appuntamento alle 12 in piazzale Kennedy.
Da qui sono partite per una pedalata collettiva sulla pista ciclabile di corso Italia, creando l’atmosfera ideale per l’arrivo dell’81esima edizione del Giro dell’Appennino, la mitica corsa ciclistica della Val Polcevera che nel pomeriggio si è conclusa sul prestigioso traguardo di via XX settembre.
Un folto pubblico ha atteso l’arrivo del gruppo, regolato in volata dall’inglese Hayter, ma l’attenzione del mondo ciclistico genovese è stata catturata allo stesso modo dall’entusiasmo del Bike Pride, organizzato dal gruppo Facebook #genovaciclabile.
Corso Italia, poche ore prima del passaggio del Giro dell’Appennino, ha visto pedalare in sicurezza centinaia di persone, che hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa pensata per sensibilizzare i genovesi sulla mobilità sostenibile come mezzo di miglioramento della qualità della vita. Adulti, bimbi e anziani, tutti insieme per chiedere maggiore attenzione alle esigenze di chi chiede una nuova mobilità urbana.
Obiettivo su cui l’Amministrazione crede molto, come testimoniano gli investimenti post lockdown sulle corsie ciclabili di emergenza e il piano di rinnovamento del trasporto pubblico locale, recentemente finanziato dal Governo per 472 milioni di euro.
Tornando al Bike Pride, la manifestazione si è svolta nel rispetto delle norme sul distanziamento sociale. Inoltre, per garantire la sicurezza dei partecipanti, ogni gruppo di 20 persone aveva un accompagnatore al suo fianco per essere guidato durante la pedalata. Tra i messaggi che hanno fatto da sfondo alla sfilata dell’orgoglio ciclistico genovese, “La strada è di tutti a partire dal più fragile”.
Motto preso in prestito dalla Fondazione Michele Scarponi, impegnata in progetti di promozione della mobilità dolce e della sicurezza stradale. Uno slogan con cui gli organizzatori di #genovaciclabile testimoniano come la convivenza in strada tra mezzi di trasporto diversi sia possibile, oltre che doverosa. Per costruire una città sempre più misura di persona, con strade sempre meno congestionate e inquinate.
[foto di Fulvio Rapetti, Silvia Barbero ed Emanuele Merlo]