Bucci sul modello Genova: "Mix codice appalti europeo e regole del privato"

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01/07/2020

Il sindaco interviene al Blue Economy Summit: "Abbiamo chiesto al governo 5 miliardi di euro per fare di Genova il porto principale dell'Europa del Sud"

Roberto Bordi

“Il Modello Genova? Andare di pari passo con il Codice degli Appalti europeo, utilizzando le metodologie del settore privato. Ma non basta: abbiamo chiesto 5 miliardi al Governo per fare di Genova il porto principale dell’Europa del Sud”. Lo ha dichiarato questa mattina il sindaco di Genova Marco Bucci nel suo intervento durante il Blue Economy Summit 2020, la manifestazione nazionale dedicata alle filiere produttive del mare, co-organizzata dal Comune di Genova, che si concluderà venerdì 3 luglio.

 

Bucci ha partecipato alla sessione dedicata alle innovazioni tecnico normative che hanno regolato la realizzazione del Ponte del Polcevera e della loro trasposizione per lo sviluppo delle infrastrutture strategiche in Italia. Il sindaco ha esordito spiegando che “Il Modello Genova ha regole ben precise”. Un modello usato per la ricostruzione del nuovo Ponte del Polcevera, così descritto e promosso da Bucci: “Noi siamo andati di pari passo col Codice degli Appalti europeo, con le giuste regole per fare le cose bene e velocemente. Abbiamo lavorato in parallelo e con pratiche in contemporanea, utilizzando le metodologie del settore privato: questa è stata la formula applicata. Essere il commissario vuol dire prendersi i meriti ma anche le responsabilità mettendoci la faccia. Questo – ha concluso – è il modello Genova”.

 

Un modello replicabile anche per obiettivi ancora più ambiziosi, riguardanti lo sviluppo economico della città a partire dal porto. “Abbiamo chiesto 5 miliardi di euro allo Stato per fare di Genova il porto principale dell'Europa del Sud: se applichiamo questo modello, possiamo farcela", ha aggiunto Bucci.

 

In linea con le considerazioni del sindaco di Genova anche il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti: “Fare debito e reperire risorse non serve se poi i fondi restano fermi senza generare opere e investimenti”, la preoccupazione espressa da Toti. “Mentre siamo qui a condividere idee, a Roma si svolge un dibattito sul debito pubblico, che trovo opportuno in periodo di crisi, ma senza idee su come investirlo e sfruttarlo”, ha detto il presidente della Liguria, critico anche sulle bozze del Decreto semplificazioni su cui sta discutendo il Governo: “Col Modello Genova siamo riusciti a fare molto e in modo virtuoso, con un solo contagiato in tempi di covid19, due soli infortuni sul lavoro e nessuna infiltrazione mafiosa. Nel futuro decreto – la chiosa finale di Toti– dovrebbe esserci un solo articolo: finiamola di nominare commissari e diamo poteri agli amministratori locali".

Ultimo aggiornamento: 01/07/2020