Contenuto

  • DISTRAZIONE ALLA GUIDA

Non esiste una definizione condivisa del termine “distrazione” alla guida, il Rapporto della Commissione Europea, 2015, “Study on good practices for reducing road safety risks caused by road user distractions “, Final report, propone le seguenti definizioni:

  • “ Disattenzione del conducente: "... la disattenzione si verifica quando la destinazione delle risorse che il conducente riserva alle attività, non corrisponde alle esigenze richieste per il controllo dei margini di sicurezza." (Engström et al., 2013, p38).
  • Distrazione del conducente: "... in cui il conducente destina le risorse a un'attività critica non di sicurezza, mentre le risorse destinate alle attività fondamentali per la guida sicura non soddisfano le esigenze di tali attività." (Engström et al., 2013, p35).
  • Attività fondamentali per una guida sicura: "... quelle attività necessarie per il controllo dei margini di sicurezza ..." (Engström et al., 2013, p17).”

 

Il conducente è distratto quando la sua attenzione è focalizzata su qualcosa di diverso dall’azione del guidare, le distrazioni possono essere  visive, uditive,

cognitive (sovrappensiero) o dovute ad azioni manuali per la regolazione degli apparecchi di bordo o altre azioni simili.

Le elaborazioni annuali fornite dall’ ISTAT sull’incidentalità stradale informano che nel 2019 il numero di incidenti imputabili alla guida distratta è stato di 33.809 mila casi, pari al 15,1 % degli incidenti stradali con lesioni alle persone.

Tuttavia la difficile misurabilità dell’incidenza dell’uso del cellulare e di altri comportamenti che causano distrazione alla guida non permette la stima di un dato preciso per individuare l’esatto numero di incidenti correlato a tali fenomeni. Studi della Commissione Europea individuano comunque la distrazione come causa di una percentuale variabile dal 10 al 30% di incidenti.

La maggior parte dei dispositivi di bordo (di navigazione, di intrattenimento ecc.) e l’uso del cellulare, sono tra i principali fattori di rischio per la guida distratta.

Lo studio a cura di Franco Taggi “Aspetti sanitari della sicurezza stradale” (Progetto Datis - II rapporto) Istituto Superiore di Sanità, Roma 2003, riporta gli esiti di ricerche effettuate a livello mondiale dal 1969 al 2001, lo studio indica le seguenti conclusioni:

“Considerando quanto rilevato in lavori sperimentali, su strada, su simulatori, con indagini epidemiologiche, con analisi statistiche di data base accidentologici, ecc., noi riteniamo si possa dire che:

1) l’uso del cellulare, come pure una serie di aspetti legati a forme diverse di “intrattenimento” all’interno del veicolo, quali sintonizzare una stazione, cambiare un CD, accendersi una sigaretta e simili, impegna certamente l’attenzione del conducente, talora in modo cospicuo;

2) chi utilizza un cellulare a mano (hands-held) tende ad una guida maggiormente erratica, con spostamenti laterali pericolosi;

3) comporre un numero per chiamare, come anche cercare il cellulare per rispondere, distoglie consistentemente l’attenzione dalla strada;

4) se impegnati col cellulare, si valutano meno bene le distanze e si reagisce meno prontamente a cambiamenti di velocità dell’eventuale veicolo che ci precede;

5) in tutte le situazioni di interesse per la sicurezza, i guidatori più anziani che usano il cellulare mostrano maggiore vulnerabilità;

6) la condotta di guida di chi usa il viva-voce è più regolare di quella di coloro che usano il cellulare a mano (hands-held);

7) colui che usa il cellulare tende ad utilizzare meno lo specchietto retrovisore;

8) con il cellulare, i tempi di percezione e reazione in genere si allungano;

9) in situazioni non impegnative, l’uso del viva-voce e quello del cellulare a mano è indistinguibile in termini di rischio; se la situazione, invece, diviene più impegnativa, il viva-voce mostra diversi vantaggi;

10) l’impegno del cognitivo c’è comunque in tutti i casi, e con la conversazione tende a crescere il carico di lavoro mentale;

11) il cellulare è comunque utile, ed è auspicabile la sua presenza in auto in situazioni di urgenza (ad esempio, per chiamare soccorsi, come rilevato in altri studi).”

Nell’indagine demoscopica sulla guida distratta realizzata da Ipsos per la Fondazione Ania per la sicurezza stradale. “Gli italiani al volante. La distrazione alla guida tra realtà e percezione” sono stati somministrati  800 questionari a conducenti di tutte le fasce di età, maschi e femmine. Le domande vertevano sulla  tipologia di distrazione durante la guida, sia rispetto alla propria esperienza vissuta, sia rispetto alla loro percezione su come le disattenzioni possano impattare sull’incidentalità.

I risultati mettono in evidenza che il 51% degli intervistati ha ammesso di aver avuto un incidente a causa della propria distrazione e il 54% sostiene che la distrazione alla guida sia il primo fattore di incidentalità.

Ricerche svolte nel Regno Unito hanno dimostrato che guidare con il cellulare in mano compromette la capacità del guidatore di mantenere una velocità costante e di rispettare le distanze di sicurezza, aumenta il tempo di reazione, mezzo secondo in più rispetto a condizioni normali e addirittura peggiora di ¼ di secondo il tempo di reazione di quando il tasso alcolemico nel sangue supera i limiti consentiti. Ciò significa che telefonare alla guida è come guidare da ubriachi. Inoltre l’uso del cellulare con auricolare non elimina i pericoli, una conversazione telefonica genera ugualmente distrazione mentale, allontanando la concentrazione del conducente dalla guida.

Anche altri dispositivi, pensati per agevolare la guida dei veicoli, hanno un’incidenza negativa sulla sicurezza stradale influendo sulla concentrazione. Usare il navigatore satellitare compromette la visuale del percorso, poiché il movimento degli occhi si divide in proporzioni pressoché simili tra monitor e strada, impedendo alla mente di focalizzarsi correttamente su ciò che percepisce.

Non solo la tecnologia compromette l’attenzione alla guida, anche l’atto di fumare è una fonte di distrazione e tenere in mano la sigaretta non permette una corretta impugnatura del volante, compromettendo l’efficacia delle manovre.

Negli Stati Uniti l’uso del telefonino alla guida rappresenta la distrazione più ricorrente. Sono le persone nella classe di età compresa tra i 30 e i 49 anni a farne maggiormente uso.

Secondo la ricerca “I Giovani e la Guida: studio dei nuovi fattori distrattivi”, Dipartimento del Farmaco, Istituto Superiore di Sanità, Fondo per le Politiche giovanili Anno 2011, che riporta i risultati di diverse indagini internazionali, la distrazione, di qualunque tipo sia, implica sempre un aumento dei tempi di reazione, compromettendo così l’efficacia di quei comportamenti necessari per affrontare pericoli ,sia quelli attesi sia quelli improvvisi e, soprattutto, richiede al conducente un grande sforzo per ritornare alla condizione di attenzione necessaria per riprendere in mano la situazione da affrontare nel momento in cui porta nuovamente l’attenzione sulla guida.

Telefonare mentre si guida o, peggio ancora, inviare messaggi di testo, interferisce sul campo visivo e sulle funzioni cognitive e uditive. Portare attenzione alla conversazione, con il coinvolgimento anche emotivo che questa può determinare, è addirittura più distraente rispetto alle limitazioni visive e uditive, che comunque concorrono a elevare il livello di rischio.

 

Quali sono i dispositivi che provocano distrazione alla guida?

Tra le attività che talvolta vengono svolte durante la marcia di un veicolo e che causano distrazione, come consumare cibo, accendere e fumare una sigaretta, cercare oggetti, parlare con i passeggeri, sistemare gli specchietti retrovisori, hanno una particolare rilevanza le azioni volte all’utilizzo di tecnologie, come il navigatore satellitare e il telefono cellulare in particolare. Questi dispositivi rendono possibile una serie di operazioni che, se eseguite durante la marcia del veicolo, ne compromettono la guida, influendo sulle funzionalità del conducente.

L’uso del telefono cellulare per telefonare, leggere messaggi, chattare, cercare un nome in rubrica, scattare fotografie, guardare video, selezionare o consultare file, interferisce pesantemente con i comportamenti visivi, mentali e manuali.

Anche cambiare stazioni radio o selezionare della musica mentre si sta guidando, distoglie lo sguardo dei conducenti dalla strada. Ogni tecnologia che comporti la consultazione di liste di scorrimento incide sulla distrazione e distoglie lo sguardo dalla strada, rendendo difficoltoso mantenere il veicolo in posizione costante sulla corsia, mantenere la distanza di sicurezza e fare un uso appropriato dello sterzo.

Il navigatore satellitare, utilissimo per chi guida, deve essere utilizzato con i dovuti riguardi, il percorso deve essere impostato prima di mettersi in marcia.

 

Quali sono gli esiti della distrazione alla guida?

La ricerca di ANIA – Fondazione per la sicurezza stradale, “La distrazione, un vero rischio per la sicurezza stradale.  Ricerca demoscopica sui comportamenti alla guida” riporta alcune stime sugli esiti della distrazione alla guida:

  •  i tempi di reazione di chi guida e contemporaneamente usa un dispositivo elettronico si riducono del 50%;
  • a 110 Km/h chi parla al cellulare fa 14 metri in più prima di fermarsi;
  • usare un dispositivo elettronico abbassa la soglia di attenzione rendendola simile a quella di chi guida con un tasso alcolemico di 0,8 g/l;
  • per chi parla al cellulare aumenta di 4 volte il rischio di commettere incidenti

In generale scrivere un breve messaggio equivale a 10 secondi di distrazione, fare un selfie distrae dalla guida per 14 secondi , per consultare un social network ci vogliono 20 secondi.

Per fare un esempio pratico: scrivere un breve messaggio come questo: “ Ciao arrivo tra mezz’ora aspettami davanti al cinema” equivale a 10 secondi di distrazione,  a 45Km/h significa percorrere 130 metri senza guardare la strada, la lunghezza di più di un campo di calcio, percorsi come avendo gli occhi bendati.

Normativa

Codice della Strada. Art. 173. Uso di lenti o di determinati apparecchi durante la guida.
Comma 2)
E' vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici , smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi che comportino anche solo temporaneamente l'allontanamento delle mani dal volante ovvero di usare cuffie sonore, (......). E' consentito l'uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare purche' il conducente abbia adeguate capacita' uditive ad entrambe le orecchie che non richiedono per il loro funzionamento l'uso delle mani.

Sanzioni:

  • pagamento di una somma da euro 165 a euro 661.
  • sospensione della patente di guida da uno a tre mesi, nel caso di un’ulteriore violazione nel corso di un biennio.

Codice della Strada. Art. 141 Velocità

Comma 2) Il conducente deve sempre conservare il controllo del proprio veicolo ed essere in grado di compiere tutte le manovre necessarie in condizione di sicurezza, specialmente l'arresto tempestivo del veicolo entro i limiti del suo campo di visibilità e dinanzi a qualsiasi ostacolo prevedibile.

Sanzioni

  • pagamento di una somma da euro 42 a euro 173.

 

Dalla distrazione alla guida e dal conseguente mancato controllo del veicolo, possono derivare diverse altre infrazioni oltre alle suddette, come ad esempio il mancato rispetto della distanza di sicurezza, l’ingombro di una corsia di marcia destinata ad altri veicoli, il superamento della striscia continua. Alcune di queste infrazioni, se causano incidenti con lesioni o, peggio, la morte di qualcuno dei coinvolti, possono portare alla denuncia per i delitti di lesioni stradali o di omicidio stradale.

Distrazione e stanchezza.

La stanchezza è uno degli elementi che causano distrazione alla guida. Studi di settore dimostrano che la sonnolenza è una grave causa di incidenti stradali.

Quanto incide la stanchezza sull’incidentalità stradale?

La sonnolenza diurna è causa del 22% circa degli incidenti stradali. Inoltre gli esiti degli incidenti causati da colpo di sonno hanno una mortalità maggiore rispetto ad altre cause ovvero l’11,4% contro il 5,6%. S. Garbarino. Disturbi del sonno ed incidenti stradali nell’autotrasporto, 2008.

Nella fattispecie le principali cause di incidenti stradali fra gli autotrasportatori sono il debito di sonno, la perturbazione sonno-veglia causata da lavori su turni e la mancanza di adeguati tempi di riposo, oltre a disturbi patologici del sonno.

Sempre Garbarino, in uno studio del 2016 Sleep Apnea, Sleep Debt and Daytime Sleepiness Are Independently Associated with Road Accidents. A Cross-Sectional Study on Truck Drivers, mette in evidenza che, considerando le ore di sonno desiderate e quelle effettivamente dormite dagli autotrasportatori, è stato possibile valutare il loro debito di sonno. E’ stato calcolato con esattezza il rischio di incidenti per un camionista che dorme meno del dovuto: chi dorme meno di sei ore a notte ha una probabilità doppia di venire coinvolto in incidenti stradali. Il rischio triplica con 5 ore di sonno a notte e diventa addirittura quattro volte maggiore per chi ha dormito 4 ore o meno.

Chi è a maggior rischio di incidente stradale per stanchezza?

Secondo l’Associazione Italiana Medicina del Sonno vi sono fattori di rischio, dovuti ad abitudini o particolari attività lavorative, che aumentano la probabilità di incorrere in un colpo di sonno che può causare un incidente stradale http://sonnomed.it/2019/11/12/sonnolenza-alla-guida/.

  • Essere cronicamente deprivati di sonno, ovvero non dormire a sufficienza rispetto alle proprie necessità individuali.
  • Il gruppo a maggior rischio di incidenti stradali da sonno è quello costituito da giovani uomini tra 20-25 anni di età.
  • I conducenti professionisti ed in particolar modo i camionisti a causa dei molti chilometri percorsi alla guida in autostrada.
  • I lavoratori turnisti hanno livelli più elevati di sonnolenza diurna e potrebbero mettersi alla guida di un veicolo immediatamente dopo il termine del turno notturno.
  • Chi presenta disturbo del sonno come la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno.
  • Un aumento dei fattori di rischio è rappresentato dall’utilizzo di alcool o farmaci che possono causare sonnolenza.

Tutti i fattori sopra descritti possono purtroppo essere presenti in più di uno nello stesso conducente, ciò amplifica notevolmente il rischio.

Quando può presentarsi un colpo di sonno?

Normalmente la sonnolenza è maggiore a metà pomeriggio e nelle prime ore del mattino dall’una alle cinque, indipendentemente dalla quantità e qualità del sonno precedente.

Ovviamente in persone che dormono un tempo insufficiente o hanno un sonno di scarsa qualità, la sonnolenza può presentarsi in qualunque momento e in modo più pronunciato.

L’assunzione di alcol, droghe o farmaci possono causare sonnolenza.

 

Quali accorgimenti posso adottare per evitare la stanchezza alla guida?

Prima di mettersi al volante e partire per un lungo viaggio è necessario:

  • Dormire adeguatamente la sera prima in modo di essere ben riposati.
  • Mettersi in viaggio in un momento in cui il tuo corpo si sente più vigile, come al mattino.
  • Fare pause frequenti.
  • Non viaggiare da soli, per avere la possibilità di un cambio alla guida e per monitorare la situazione
  • Valutare la possibilità di soffrire di un disturbo del sonno, in tal caso consultare il medico.

Cosa posso fare se accuso sonnolenza mentre sono alla guida di un veicolo?

E’ stato dimostrato che alzare il volume della radio, abbassare il finestrino, accendere l’aria condizionata o cantare, non sono utili per ridurre il rischio di avere un incidente.

  • Se si diventa sonnolenti alla guida, conviene fermarsi alla prima area di servizio. E’ necessario fare un breve sonnellino (circa 15 minuti).
  • 1-2 tazze di caffè possono aiutare a ridurre la sonnolenza nel breve termine.
  • L’ideale sarebbe combinare le due cose, ma gli effetti benefici non hanno una lunga durata.

In sostanza l’unica strategia efficace per evitare stanchezza e colpo di sonno alla guida è dormire per il tempo necessario prima di mettersi al volante.

LINK:

 

 

 

Rapporto della Commissione Europea, 2015, “Study on good practices for reducing road safety risks caused by road user distractions “, Final report.

https://ec.europa.eu/transport/road_safety/sites/roadsafety/files/pdf/behavior/distraction_study.pdf

 

Franco Taggi “Aspetti sanitari della sicurezza stradale” (Progetto Datis - II rapporto) Istituto Superiore di Sanità, Roma 2003.

https://www.mit.gov.it/mit/mop_all.php?p_id=06300

 

di Franco Taggi “Aspetti sanitari della sicurezza stradale” (Progetto Datis - II rapporto) Istituto Superiore di Sanità, Roma 2003.

https://docplayer.it/383551-Premessa-2-1-gli-italiani-al-volante-la-distrazione-alla-guida-tra-realta-e-percezione-3-1-1-l-esperienza-vissuta-3.html

 

“I Giovani e la Guida: studio dei nuovi fattori distrattivi”, Dipartimento del Farmaco, Istituto Superiore di Sanità, Fondo per le Politiche giovanili Anno 2011.

https://www.researchgate.net/publication/292103141_I_giovani_e_la_guida_studio_dei_nuovi_fattori_distrattivi

 

ANIA – Fondazione per la sicurezza stradale, “La distrazione, un vero rischio per la sicurezza stradale.  Ricerca demoscopica sui comportamenti alla guida”.

https://www.aniapedia.it/Approfondimenti/La%20distrazione%20un%20vero%20...

S. Garbarino. Disturbi del sonno ed incidenti stradali nell’autotrasporto, 2008.

S. Garbarino et al., Sleep Apnea, Sleep Debt and Daytime Sleepiness Are Independently Associated with Road Accidents. A Cross-Sectional Study on Truck Drivers, 2016

 

http://sonnomed.it/2019/11/12/sonnolenza-alla-guida/.

 

 

Ultimo aggiornamento: 25/11/2021