Progetto RICIBO, profit e non profit insieme contro lo spreco alimentare
Presentato a Palazzo Tursi il 21 giugno, il progetto impegna una rete di 150 associazioni per circa 1500 volontari, con l’obiettivo di trasformare l’eccedenza alimentare da spreco a risorsa. Per chi dona previste riduzioni sulla bolletta della Tari.
Progetto RICIBO di Mariella Schenone
«Poche città hanno una rete di 150 associazioni, due supporter come le fondazioni San Paolo e Carige e un progetto dal contenuto così innovativo che ha ricadute sia sociali sia ambientali – ha dichiarato l’assessore all’ambiente Matteo Campora durante la presentazione alla stampa – L’eccedenza di cibo, se non fosse recuperata, finirebbe nei rifiuti e dovrebbe essere trattata, con un costo per la comunità. Mentre con Ricibo i donatori, in base al quantitativo di beni alimentari ceduti, otterranno una riduzione sulla Tari fino al 30%».
Genova è la seconda città italiana, subito dopo Milano, ad aver introdotto tale riduzione, secondo quanto suggerito dalla legge 166/2016 (vedi Delibera Comunale N. 2018-DL-30 del 30/01/2018).
Ricibo è un progetto di rete cittadino, sostenuto da Compagnia San Paolo e Fondazione Carige, che affronta la lotta allo spreco e alle povertà attraverso la condivisione di strumenti, persone e mezzi, tra circa 150 tra associazioni ed enti che contribuiscono ciascuna con le proprie specifiche attività e nel proprio ambito territoriale. Si tratta di un vero e proprio sistema ibrido unico che mette insieme pubblico e privato, profit e non-profit, che punta a una città a spreco zero e sperimenta nuovi modelli di collaborazione.
«Un progetto ad alto valore aggiunto – lo ha definito l’assessore alle politiche sociali Francesca Fassio – che mette insieme soggetti a vocazione diversa per farli lavorare contro lo spreco e i suoi costi, rispondendo ai bisogni della società di mangiare cibo freso e buono. Ricibo ha un triplo valore sociale: non si butta, si dà a chi ha bisogno e ci sono tante persone coinvolte nel miglioramento di questa società. Voglio ringraziare chi da tanti anni lavora al progetto, la rete di associazioni, le aziende e Compagnia di san Paolo e Fondazione Carige per il sostegno concreto».
«L’efficientamento e lo scambio di risorse – dai furgoni ai volontari – è solo il primo step del lavorare in rete - afferma il coordinatore del progetto Marco Malfatto – da settembre attiveremo anche la app BringTheFood, per rendere ancora più immediato l’incrocio tra chi si ritrova con un’eccedenza di cibo e chi ha le risorse per recuperarlo e distribuirlo immediatamente».
Guarda al futuro anche Marco Carbone della Caritas, organizzazione che ha già mappato 150 diverse associazioni che distribuiscono cibo, sia sotto forma di cibi freschi, come i panini distribuiti o con i furgoni in strada o in località note con il passaparola, oppure i pacchi alimentari, ma «ci sono anche cinque associazioni che offrono un servizio di social market, dove le persone bisognose hanno la possibilità di scegliere ciò di cui hanno bisogno e speriamo di riuscire in futuro ad aumentare questo tipo di offerta».
«Quello che stiamo facendo è tanto, ma non basta – gli fa eco Marco Malfatto, coordinatore del progetto – soprattutto per quanto riguarda la filiera del fresco, perché ancora non abbiamo un percorso che consenta di recuperare tutto il cibo fresco in eccedenza»
Attualmente i servizi recupero di eccedenze alimentari più consistenti avvengono in collaborazione con: Traghetti (Tirrenia), Mense Aziendali (Ansaldo), Mercato Ortofrutticolo di Genova (SGM), GDO (COOP), Prossimità. I servizi di ridistribuzione avvengono attraverso: Mense sociali (50), empori solidali (5), distribuzione pacchi (105), panini(3), Strada (17).
Si stima che le eccedenze recuperate siano circa 180 tonnellate all’anno per un valore stimato di circa 300.000 euro, oltre a 25.000 euro di costo del rifiuto risparmiato. L’impatto del progetto Ricibo è attualmente oggetto di uno studio da parte del Dipartimento di economia dell’Università di Genova, i cui risultati saranno presentati fra due anni.
Per le aziende che volessero entrare nel progetto donando le proprie eccedenze di cibo, è attiva una infoline al numero 3289213252 nei giorni lunedì, martedì e venerdì dalle 9 alle 12.
Per i prossimi due anni la rete Ricibo si è data obiettivi importanti che vanno dallo sviluppo e sperimentazione della APP BringtheFood/RICIBO Genova, utilizzabile per certificazione riduzione TARI, a un aumento del 25 % dei donatori e del 30 % per i beneficiari; dall’aumento del recupero del 25 % nel secondo anno di attività al raggiungimento dei 5000 utenti e follower per la pagina fb RICIBO; dalla realizzazione di un modulo educativo di 2 ore rivolto a 30 classi sulla lotta allo spreco alimentare alla realòizzazione di un workshop che definisca le azioni necessarie per la sostenibilità finanziaria della rete.
A tale scopo si è costituito un coordinamento operativo cittadino, in collaborazione con il Comune di Genova, costituito dai principali soggetti che in città gestiscono progetti di recupero e ridistribuzione di beni a fini di solidarietà sociale. Tali soggetti hanno firmato un accordo di cooperazione e individuato nella Comunità San Benedetto al Porto il proprio portavoce e coordinatore dei lavori del gruppo.
Ad oggi sono partner del progetto: Ass. Comunità San Benedetto al Porto - (Progetto CREA – donatore - Mercato ortofrutticolo di Genova SGM – Municipio Val Polcevera); Ass. Borgo Solidale Onlus - (Progetto la Cambusa – Municipio Levante); Ass. Sole Luna Onlus - (Progetto Mensa di Cornigliano – donatori Ansaldo Energia- piattaforma Coop Rivalta – Municipio Medio Ponente); Caritas Diocesana di Genova (mense, centri di ascolto, empori solidali, eccetera); Croce Rossa Italiana, Comitato di Genova - (progetto PASTO BUONO – Tirrenia); Arciconfraternita Morte ed Orazione in Voltri - progetto emporio solidale – Municipio Ponente; Associazione Abbraccio di Don Orione - (Progetto A BRACCETTO – Municipio Val Bisagno); ACLI territorio Genova; Rotary Distretto 2032; Ass. Mensa di Vallata.
22 giugno 2018