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VISIBILITÀ

Il concetto di Visibilità, per la sicurezza stradale, riguarda sia le capacità visive degli utenti della strada sia la possibilità di essere visti dagli altri utenti. Per i conducenti la percezione visiva è la più importante modalità sensoriale, le informazioni utilizzate durante la guida sono, per il 90%, di tipo visivo.

Nella guida bisogna essere in grado di distinguere piccoli dettagli, possedere la capacità di rapida messa a fuoco a ogni distanza, percepire la posizione di un oggetto e distinguerlo dallo sfondo, bisogna poter affrontare improvvise variazioni di luminosità che potrebbero causare abbagliamento, è necessario essere in grado di percepire oggetti che si trovano attorno a ciò che l’occhio sta fissando centralmente e poter mettere a fuoco oggetti posti a diverse distanze.

In un contesto di reciprocità, le ottimali capacità visive degli utenti della strada sono a beneficio di tutti, solo una corretta percezione garantisce il vedere e l’essere visti. La visibilità è determinata dalle condizioni ambientali sia dal punto di vista dell’illuminazione stradale sia dalle condizioni meteo, nonché dalla differenza di luce tra orari diurni e notturni.

La verifica delle capacità visive è un elemento fondamentale per il rilascio della patente di guida e nelle visite periodiche, l’eventuale uso di lenti correttive è contemplato dal Codice della Strada all’art 173, per cui il titolare di patente di guida, al quale sia stato prescritto di integrare le proprie capacità visive per mezzo di lenti, ha l'obbligo di usarle durante la guida.

Anche accorgimenti tecnici relativi ai veicoli favoriscono un miglioramento della visibilità, che è infatti favorita dall’azionamento dei dispositivi di illuminazione dei veicoli che, per l’art. 153 del Codice della Strada,
devono essere tenuti accesi da mezz'ora dopo il tramonto del sole a mezz'ora prima del suo sorgere. Le luci devono essere tenute accese anche di giorno nelle gallerie, in caso di nebbia, di caduta di neve, di forte pioggia e in ogni altro caso di scarsa visibilità. In base all’art. 152 del Codice della Strada, tutti i veicoli a motore durante la marcia fuori dei centri abitati devono usare le luci di posizione, i proiettori anabbaglianti e, se prescritte, le luci della targa e le luci d'ingombro. I ciclomotori, motocicli, tricicli e quadricicli hanno lo stesso obbligo anche durante la marcia nei centri abitati.

Per le biciclette il Codice della Strada prevede l’obbligatorietà dei seguenti dispositivi per le segnalazioni visive: anteriormente luci bianche o gialle, posteriormente luci rosse e catadiottri rossi, sui pedali e sui lati devono essere applicati catadiottri gialli. Tali dispositivi di segnalazione devono essere funzionanti da mezz'ora dopo il tramonto del sole a mezz'ora prima del suo sorgere e anche di giorno nelle gallerie, in caso di nebbia, di caduta di neve, di forte pioggia e in ogni altro caso di scarsa visibilita', durante la marcia sia nei centri abitati che fuori dai centri abitati. Oltre all’obbligatorietà dei dispositivi sopra descritti è obbligatorio per il ciclista, come previsto dall’art. 182, l’uso di un giubbotto o di bretelle retroriflettenti ad alta visibilità da indossare fuori dai centri abitati da mezz'ora dopo il tramonto del sole a mezz'ora prima del suo sorgere. Lo stesso obbligo vige nel caso di circolazione nelle gallerie, in qualunque ora del giorno, anche nei centri abitati.

La sicurezza dei pedoni può aumentare con l’uso di capi di abbigliamento chiari che, sebbene non obbligatori, possono renderli maggiormente visibili in condizione di scarsa illuminazione, in orari notturni o in giornate di pioggia.

I conducenti di veicoli a due ruote devono fare attenzione alle gocce di pioggia sul parabrezza e sulla visiera del casco, che limitano molto la visibilità.  

Anche la sistemazione scorretta di oggetti sui veicoli può compromettere la visibilità, il Codice della strada, all’art. 164, prevede che il carico dei veicoli deve essere sistemato in modo da non diminuire la visibilità al conducente, da garantire la libertà dei movimenti nella guida e da non coprire dispositivi di illuminazione e di segnalazione visiva.

In ogni condizione di scarsa visibilità deve essere regolata la velocità, come indicato dall’art 141 del Codice della Strada, in modo che il conducente possa sempre conservare il controllo del proprio veicolo ed essere in grado di compiere tutte le manovre necessarie in condizione di sicurezza, specialmente l'arresto tempestivo del veicolo entro i limiti del suo campo di visibilità e dinanzi a qualsiasi ostacolo prevedibile.
In particolare, il conducente deve regolare la velocità nei tratti di strada a visibilità limitata, nelle curve, in prossimità delle intersezioni e delle scuole o di altri luoghi frequentati da fanciulli indicati dagli appositi segnali, nelle forti discese, nei passaggi stretti o ingombrati, nelle ore notturne, nei casi di insufficiente visibilità per condizioni atmosferiche o per altre cause, nell'attraversamento degli abitati o, comunque, nei tratti di strada fiancheggiati da edifici.

 

Quanto incide la visibilità sulla sicurezza stradale?

L'arrivo della pandemia da Covid19 nell'anno 2020 ha modificato le abitudini di tutti con ripercussioni sulla circolazione stradale. Durante il lockdown e a seguito di provvedimenti che hanno limitato la mobilità in certi periodi e orari, sono cambiate le dinamiche della circolazione. Pertanto, per poter valutare quanto incide la visibilità sulla sicurezza stradale, è necessario fare riferimento ai dati elaborati nel 2020 da Istat e Automobile Club Italia relativi all’incidentalità stradale del 2019. In tali elaborazioni statistiche si rileva che nel 2019 gli incidenti più gravi sono avvenuti tra le 3 e le 5 del mattino fuori dal centro abitato (11,3 persone ogni 100 incidenti hanno perso la vita tra le 5 e le 6 del mattino; 9,4 alle tre di notte).

Per quanto riguarda il legame tra incidenti stradali e condizioni di luce e di buio, dal confronto tra le distribuzioni degli incidenti suddivisi per mese, sono state osservate consistenti differenze nelle percentuali nel periodo di buio compreso tra tramonto e alba, rispetto all’orario convenzionalmente definito notturno, cioè dalle 22 alle 6. Mentre in orario notturno la percentuale è stata abbastanza costante durante tutto l’anno, si nota invece che è stato sufficiente l’abbassamento della luce, dovuto ai diversi orari del tramonto nei vari mesi dell’anno, per determinare un aumento delle percentuali nei mesi invernali e autunnali quando il sole tramonta nel pomeriggio.

Questo legame tra ore di buio, scarsa visibilità e incidentalità stradale è stato particolarmente evidente sulle strade extraurbane per gli incidenti che coinvolgono pedoni e biciclette.

 

 

Cosa è un “angolo morto”?

L'angolo morto (definito anche “angolo cieco”) è una porzione dell’ambiente stradale circostante che non rientra nel campo visivo del guidatore di un veicolo. Questa zona non è visibile attraverso i retrovisori interni ed esterni, può essere visibile solo se il conducente gira la testa per guardare, al di sopra delle spalle, nelle parti laterali e posteriore.

Questa porzione di strada non visibile riguarda non solo la mancata riflessione da parte degli specchi retrovisori, ma anche la prospettiva che il conducente ha sulla strada, che viene condizionata dalla presenza di strutture dell’abitacolo del veicolo che ostacolano la vista diretta dell’ambiente circostante.

La dimensione della porzione non visibile varia quindi a seconda del tipo di veicolo, della sua altezza, delle parti dell’abitacolo e delle loro dimensioni, dell’altezza del conducente, dell’orientamento degli specchi retrovisori.

I conducenti di veicoli alti (autocarri, autobus ecc…) hanno difficoltà a vedere oggetti, veicoli o persone che si trovano in una zona più bassa rispetto ai finestrini laterali e al parabrezza. Le dimensioni di un Suv o un fuoristrada possono rendere difficoltosa la percezione della strada dietro al veicolo, in quanto questi veicoli sono molto alti e non rendono possibile vedere al di sotto del vetro del lunotto posteriore che è situato ad una certa altezza dal suolo; pertanto, ad esempio, sarebbe invisibile un bambino presente dietro al veicolo. Per ovviare parzialmente a questo pericolo i veicoli di grosse dimensioni hanno, talvolta, un dispositivo acustico per le manovre di retromarcia al fine di avvisare chi si trova nelle vicinanze e specchi retrovisori esterni dotati di due porzioni che si possono orientare diversamente.

Gli angoli morti riguardano anche le parti laterali dei veicoli: quando, ad esempio, un veicolo dietro al nostro ci sta superando e se ne vede l’immagine riflessa negli specchietti retrovisori interno ed esterno, l’immagine scomparirà quando tale veicolo inizia a transitare sul fianco del nostro, il veicolo sarà nuovamente visibile al momento del suo passaggio all’altezza del nostro finestrino. Ciò significa che per qualche metro non saremo in grado di percepire la presenza di un veicolo alla destra o alla sinistra del nostro, potremmo quindi compiere manovre pericolose, come, ad esempio, una svolta, ed investire il veicolo che sopraggiunge.

Questa situazione è particolarmente pericolosa per i veicoli a due ruote, quando transitano nelle prossimità delle intersezioni e incroci a fianco di un auto o di un veicolo pesante; infatti durante la svolta di questi ultimi, i veicoli a due ruote potrebbero non essere visti e potrebbero essere urtati con conseguenze anche gravissime. Particolare attenzione va posta nelle piste ciclabili, quando le biciclette sono affiancate da altri veicoli in prossimità di svolte.

Ai motociclisti e ai ciclisti è fortemente consigliato di rimanere dietro ai veicoli pesanti in prossimità di un’intersezione, anche se regolata dal semaforo, in quanto potrebbero comunque non essere visti.

L’importanza della regolazione degli specchietti retrovisori appare determinante per limitare gli effetti di questo fenomeno. La regolazione va effettuata prima di mettere in movimento il veicolo e deve garantire la visibilità della maggior porzione possibile di strada, sia lateralmente sia posteriormente. Il retrovisore esterno deve essere usato prima di immettersi nel flusso della circolazione e prima di ogni cambio di direzione o di un sorpasso. Per ovviare in parte all’inconveniente dell’angolo morto e per valutare nel modo più corretto possibile l’avvicinamento di altri veicoli, è necessario anche un controllo visivo diretto, girando leggermente la testa sopra la spalla.

 

Quanto incide la visibilità per la sicurezza dei bambini in strada?

L’ambiente stradale rappresenta un’importante fonte di pericolo per i bambini, gli incidenti stradali sono infatti la loro prima causa di morte. La visibilità rientra nel novero di quei fattori critici che li espongono al rischio stradale.

I bambini hanno una diversa percezione visiva rispetto agli adulti e sono meno visibili di questi ultimi mentre circolano sulla strada.

Per un bambino, oggetti, arredi (cassonetti dell’immondizia, aiuole, parapetti ecc) o veicoli posteggiati rappresentano potenzialmente degli schermi che lo renderanno invisibile ai veicoli in transito e che gli ostacoleranno la visione della strada.

Un bambino che attraversa correttamente sull’attraversamento pedonale potrebbe sbucare tra la fila di auto parcheggiate in prossimità delle strisce e non essere visto, tanto più se dovesse attraversare in modo imprevedibile e non corretto, come talvolta i bambini fanno sottovalutando il pericolo.

 

Un bambino alto non più di 120 o 130 cm (a sette-nove anni) non può vedere oltre un veicolo, pertanto non può valutare la presenza di altri veicoli al di là, né può essere visto dai conducenti di questi veicoli.

Anche i comportamenti possono compromettere la sicurezza stradale: talvolta i bambini compiono gesti o movimenti imprevedibili e impulsivi, inoltre si distraggono facilmente. Un altro aspetto da non sottovalutare è che non sanno riconoscere la fonte di un rumore.

 

L’avanzare dell’età influisce sulle capacità visive degli adulti?

L’invecchiamento della popolazione influisce sulla dinamica del sistema della circolazione stradale. Da elaborazioni di Istat e Automobile Club Italia del 2019 dei dati relativi all’incidentalità stradale avvenuti nel 2018, si evince che “Confrontando i dati delle patenti attive all’inizio del 2018 con quelli di circa 10 anni prima emerge un marcato aumento del numero di patentati con più di 65 anni di età, che passano dal 13% al 21%.”

Il Report della Commissione Europea “ElderSafe - Risks and countermeasures for road traffic of the elderly in Europe - Final report. 2014” mette in evidenza che informare gli anziani e aiutarli a identificare i loro deficit può contribuire a un’adozione di comportamenti utili a compensare i limiti delle prestazioni che si presentano con l’avanzare dell’età, ovvero la diminuzione delle abilità sensoriali come l’acuità visiva, la sensibilità al contrasto e alla luce, l’adattamento al buio, la riduzione del campo visivo e la percezione dello spazio e del movimento, l’abbassamento dell’udito, nonché della diminuzione delle abilità cognitive come la velocità di elaborazione e la risoluzione dei problemi, la diminuzione della cognizione spaziale e dell’attenzione. Anche le funzioni psicomotorie vanno incontro a un lento declino, diminuiscono la flessibilità articolare, la forza muscolare, la destrezza manuale e la coordinazione. Aumenta il tempo di reazione.

Da ciò derivano delle progressive problematiche come la difficoltà a guidare in aree sconosciute o congestionate, a vedere i pedoni
e oggetti di notte, a leggere segnali stradali e a guidare sul bagnato a causa del deterioramento della vista e della visione periferica,
la mancata percezione di ostacoli durante le manovre a causa della difficoltà a girare la testa per prendere visione della parte laterale
e posteriore della strada.

I conducenti più anziani riescono parzialmente ad ovviare a queste difficoltà, compensando con l’esperienza di guida e attuando prudenti comportamenti di autoregolamentazione. In generale, i conducenti anziani riducono la quantità complessiva di guida, riducono la velocità, evitano di guidare per lunghe distanze, in orario notturno, in caso di maltempo, nelle ore di punta e nel traffico intenso, evitano la guida in autostrada e in aree sconosciute.

Un’adeguata illuminazione stradale, come ovvio, rappresenterebbe un vantaggio per i conducenti anziani, aiutandoli ad aumentare la capacità visiva, a migliorare la percezione dei colori, la tolleranza all’abbagliamento, il giudizio sulla distanza, la velocità di visione.

 

 

 

Report della Commissione Europea “ElderSafe - Risks and countermeasures for road traffic of the elderly in Europe - Final report. 2014”

https://ec.europa.eu/transport/road_safety/sites/roadsafety/files/pdf/studies/eldersafe_final_report.pdf

 

“Incidenti stradali – Anno 2018” Istat (Istituto nazionale di statistica), Aci (Automobile club d’Italia). Anno 2019.

https://www.istat.it/it/files//2019/07/Incidenti_stradali_2018_aggiornamento_Ottobre2019.pdf

 

“Incidenti stradali – Anno 2019” Istat (Istituto nazionale di statistica), Aci (Automobile club d’Italia). Anno 2020.

https://www.istat.it/it/files//2020/07/Incidenti-stradali-in-Italia-Anno-2019-aggiornamento27ottobre2020.pdfvv

 

 

Ultimo aggiornamento: 27/02/2023