FÏ E AGÕGGIA
E sì il dopo guerra aveva reso difficile la vita per molte famiglie che incontravano spesso difficoltà nel reperire un lavoro ed il conseguente sostentamento e benessere per tutta la famiglia, perciò la necessità di denaro faceva svegliare la fantasia delle persone .
Così le donne di una volta, mamme, mogli e giovinette , si davano da fare per arrotondare il reddito familiare, utilizzando la loro capacità di rammendare, cucire e riparare e riutilizzare abiti, biancheria, e tutto quello che si poteva ancora recuperare.
Capacità che era in effetti la conseguenza dell’insegnamento che una volta nelle scuole veniva praticato come materia da programma ministeriale da imparare e studiare : Attività domestica.
E’ in questo periodo, diciamo dopo la grande guerra, che apparvero sopra modesti negozietti insegne che reclamizzavano queste attivita’ “Fi e agoggia” , “Da Teresin, meistra de giancaia”, “Cateinin taggia e cuxi”.
Per fortuna il benessere degli anni cinquanta e sessanta aveva fatto quasi scomparire queste umili attività e gli abiti non si riparavano più anzi talvolta si era costretti a gettarli pur in ottimo stato perchè non più alla moda.
Ma le vicissitudini della vita e l’evolversi della situazione economica mondiale e la recensione apparsa prepotentemente negli anni 2000 , hanno fatto sì che nuovamente siano ritornate quelle antiche attività di sartoria per recuperare quegli abiti e pantaloni che abbisognavano di riparazioni e modifiche.
PICCOLO GLOSSARIO ITALIANO - GENOVESE
Forbici: tesōïe
Filo: fî
Ditale: diâ
Cruna dell’ ago: fõamme
Puntura d’ago: põnziggiâ o agõggiâ
Rammendo: sarsitua
Restringere giro vita: astrenze õ gïõ vitta
Accorciare i pantaloni: accurtî ‘e braghe
Filo ingarbugliato: fî ingarbuggiou
Gomitolo: remescellõ
Spillo: põntaieu