CARRETÊ
Il carrettiere svolgeva naturalmente il lavoro quotidiano con il suo cavallo con cui aveva , però ,un rapporto che oltrepassava quello della pura necessità per instaurarsi un qualcosa di speciale, come di affetto , di cura particolare attenta e scrupolosa per quell’animale indispensabile al sostentamento del carrettiere e della sua famiglia. Durante il giorno non era raro osservare e sentire parlare un carrettiere rivolto al suo destriero come se fosse una persona od un amico. Nelle osterie riecheggiano ancora le parole degli avventori discutendo di un vecchio carrettiere che si chiamava Bartolomeo e che si diceva avesse una cura eccessivamente affettuosa ed interessata per il suo cavallo: “ o Bertomê o parla a o cavallo comme a in cristian”. Nei vecchi libri e appunti che ci sono arrivati dai nostri nonni traspare profondo e sincero l’amore del carrettiere verso il suo indispensabile partner di lavoro. Addirittura , la mattina del giorno del Santo Natale , mentre le donne , come tradizione, erano indaffarate in cucina a preparare il pranzo per tutta la famiglia , il nonno, il papà ed i bambini insomma gli uomini, andavano a festeggiare le feste nella stalla portando ai cavalli qualche fetta di pandolce ,preparato la sera prima, e anche una bottiglia di moscato da versare nei paioli dove i cavalli bevevano. Quella era una consuetudine, una bella e seria usanza, tramandata dai vecchi per ribadire e fare capire ai più giovani ed ai bambini, l’importanza , per chi svolgeva il mestiere di carrettiere, del proprio cavallo.I vecchi con i piccoli intorno spiegavano seri ed alteri : “ i cavalli ne dan da mangiâ, devan ëse trattê ben e dividd-e con niatri quello che gh’ emmo de mëgio , i cavalli se devan nutrî ben, niatri no mangemmo-o in ta sô pansa ma in simma a sô schenn-a”.
PICCOLO GLOSSARIO ITALIANO - GENOVESE
Carro: cärõ
Ruote: roe
Cavallo: cavallõ
Asino: aze
Mulo: mû
Maniscalco: magniscarcõ
Morso (finimento): mõrsciõ
Morso (morsicatura): dentâ
Bartolomeo: Bertõmê
Mestiere: mestê