Lo spazzino esisteva già nel medioevo, ma era una figura poco utilizzata e di scarsa rilevanza sociale. I rifiuti da quando il mondo esiste ci sono sempre stati, e sin dal medioevo la conseguenza di quella prima forma di consumismo fu la lordura delle strade di paesi e centri urbani. Pur in assenza di grosse quantità di spazzatura, il rifiuto veniva riutilizzato e riciclato quasi tutto, le strade e le città erano comunque sporche e maleodoranti per rifiuti di cibo,deiezioni animali e umane, e con l’assenza di qualsivoglia condotta di raccolta delle acque nere. Quella poca e trascurabile pulizia che veniva svolta era il compito dei maiali, che razzolavano e mangiavano tutto quello che trovavano e talvolta la benedetta pioggia che ripuliva sufficientemente tutte le strade.Col tempo si iniziò ad avere più cura delle proprie abitazioni, e delle città, ed i primi più evoluti comuni iniziarono a prevedere e ad istituire la figura di uno o più addetti alla pulizia cittadina. Inizialmente gli spazzini erano pochi e male attrezzati, in seguito , furono considerati più importanti ,particolarmente in presenza di gravi malattie ed epidemie causate proprio dai rifiuti e dalla sporcizia.Col tempo nacque un vero e proprio addetto al ritiro di robivecchi,e mobili usati per essere talvolta riutilizzati per le famiglie meno abbienti. Svolgeva l’ incarico di pulire le strade comunali dalla sporcizia ,dai rifiuti ,dalle foglie ecc. e tramite il suocarrettino doveva trasportarli sino alla discarica predisposta. Non si può certo ricordarlo come mestiere scomparso,ma sicuramente si può menzionare per la ampia modifica nello svolgimento del suo incarico .Negli anni cinquanta lo spazzino per raccogliere l’immondizia delle abitazioni era costretto , dopo essersi messo sulle spalle un grosso sacco di iuta, saliva sino all’ultimo piano dei palazzi, quasi tutti allora sprovvisti di ascensore, bussava alla porta delle abitazioni e l’immondizia veniva rovesciata tranquillamente, senza alcun particolare accorgimento dentro il grosso sacco. Poi scendeva le scale e naturalmente il sacco man mano che continuava la raccolta, diventava sempre più pesante sino ad arrivare a piano terra dove posava il suo fardello sul carretto. Va rilevato che lo spazzino in quegli anni era considerato quasi una persona di casa dalle famiglie che ,conoscendo la fatica del suo importante incarico, frequentemente lo facevano entrare ed accomodare per riposarsi gustando un bicchiere,che gli veniva come consuetudine offerto ,di generoso e corroborante vino rosso offerto con affetto. Naturalmente durante le feste di Pasqua e Natale il nostro spazzino rimediava anche delle utili e numerose mance proprio a confermare la sua importanza nel seno delle famiglie.
PICCOLO GLOSSARIO ITALIANO - GENOVESE
Spazzatura: rumenta
Spazzare: spassâ
Bicchiere di vino: gottõ de vin
Sfinito: sfinïõ
Scale: schën
Mancia: bõnnaman
Campanello: sunaggi